Ancora
 una volta, gli sportelli dello SPI Cgil Lucca hanno dimostrato 
l’efficienza e l’importanza dei servizi di assistenza ai pensionati. 
Questa volta ad averne beneficiato
 è una signora che, grazie all’intervento di Patrizia Bertoncini, una 
volontaria dello SPI Cgil di Fornaci di Barga, si è vista restituire ben
 26.000 euro di pensione di invalidità arretrati.
 
La
 vicenda inizia quando l’avvocato della signora, incaricato come suo 
amministratore di sostegno, si è presentato agli sportelli dello SPI per
 scoprire come mai la
 sua assistita stesse prendendo meno di quanto le spettasse. A quel 
punto, attraverso una rapida verifica attraverso un controllo OBSM sul 
sito dell’INPS, l’operatrice dello SPI si è subito resa conto che 
qualcosa non tornava. La signora stava infatti percependo
 unicamente l’indennità di accompagnamento, pari a circa 520 euro, ma 
non la pensione di invalidità, che le sarebbe dovuta spettare in quanto 
invalida al 100%, e che avrebbe dovuto costituire la sua unica altra 
fonte di reddito.
 
Dalle
 successive verifiche è poi risultato che la donna aveva smesso di 
percepire la pensione già dal 2017. Dei tentativi di ricostituzione 
della pensione erano già
 stati eseguiti in precedenza, ma senza successo. Per conoscerne le 
ragioni, l’operatrice ha quindi chiamato direttamente l’INPS, da dove le
 hanno comunicato che la prestazione era stata sospesa perché nel 2017 
l’interessata non aveva presentato la comunicazione
 riguardo ai propri redditi, e la mancanza di questa documentazione non 
aveva quindi permesso neanche il buon esito delle precedenti 
ricostituzioni. 
Attraverso una ricostituzione approfondita con i dati degli anni mancanti sui redditi della signora, è stato infine possibile farle recuperare gli arretrati dei sei anni precedenti, per un valore complessivo di circa 26.000 euro netti.