ORSO ALLE ERBETTE (DEGLI SPALTI DI LUCCA)

Ed ecco che siamo arrivati dove dovevamo, inevitabilmente, arrivare. Avremo, con ogni probabilità, tra poche ore, il primo morto ufficiale per ferite "da orso" nell'Italia contemporanea. In verità la cosa era inevitabile e doveva accadere. Infatti è ben noto agli studiosi (almeno a quelli seri e competenti) che l'orso uccide, per i più vari motivi, compresa la predazione, anche l'uomo e che i casi di uomini uccisi da orsi sono relativamente numerosi nella storia e nel presente, anche in Europa, ad esempio in Romania ed in Russia.  In Trentino ci sono state varie aggressioni con gravi conseguenze fisiche per i poveretti che si sono trovati a lottare, a mani nude, con i plantigradi, per cui il morto, prima o poi, doveva scapparci, se non c'era già scappato (vari casi di persone scomparse nei boschi che potrebbero anche esser state uccise dagli orsi). Di chi è la colpa della morte del povero ragazzo sbranato a pochi metri da un paese del comune di Cles? Dovete sapere che l'orso è stato reintrodotto in Trentino spendendo milioni di Euro (soldi pubblici). Tale reintroduzione è apparsa avventata , in quanto far vivere la popolazione di un super predatore in una provincia di 550.000 abitanti che ha una superficie di 6200 Km2, avrebbe certo comportato, inevitabilmente, aggressioni nei confronti dell'uomo. Questo è tanto più vero se si considera che quella provincia è turistica, con campeggi, escursionisti in giro ed una rete sentieristica frequentatissima. Ad aggravare la situazione c'è poi il fatto che la provincia vede la presenza di attività agricole, selvicolturali, di allevamento e perfino di raccolta dei prodotti del sottobosco e delle praterie (funghi e mirtilli in particolare). Vi immaginate cosa succede ad un malcapitato cercatore di funghi che si trova di fronte ad un orso? Appare evidente che la reintroduzione dell'orso su un territorio, che non è la valle del fiume Yukon o il Nord del Quebec, bensì è popolato e con ambienti frequentati ha avuto come risultato il rendere insicura la vita degli abitanti e la fruizione del territorio. L'ambientalismo dogmatico però si nutre appunto di dogmi che non si possono discutere e tali dogmi sono spesso falsi. Quindi non si può discutere cose false, il che definisce una situazione anti democratica e di esproprio violento del territorio, che diventa impraticabile a chi ci vive sopra ed è discendente di generazioni che ci hanno vissuto per secoli. Ecco alcune falsità: - L'orso non attacca l'uomo - L'orso attacca l'uomo solo se disturbato - L'orso attacca l'uomo solo se si sente in pericolo - Se l'orso attacca l'uomo è colpa dell'uomo - L'orso attacca l'uomo solo se si invade il suo territorio (?????????) - Se l'orso ti si avvicina devi sdraiarti per terra e stare fermo (roba da pazzi!) - Si deve far rumore nei boschi per indurre l'orso a stare alla larga - Le persone attaccate dall'Orso avevano con loro un cane che ha spaventato il povero orso (infatti il ragazzo morto non aveva cani) Tutte le boiate sopra elencate ed altre che si leggono o si sentono dire ridicolizzano prima di tutto l'orso, il quale è un animale che può uccidere un uomo con una zampata e che può vedere nell'uomo null'altro che una facile preda. Ma i dogmi non si discutono!! Sono falsi? Basta ripeterli cento volte in TV e farli ripetere da qualche centinaio di invasati sui social per renderli indiscutibili. A questo punto restano i cocci. Il Trentino, che vive i turismo, rischia di pagarla carissima ed i tentativi di abbuiare tutto sono già in corso. Ma cosa si dovrà fare per contenere la popolazione di orsi? Cosa si dovrà fare per allontanarli dalle zone frequentate (ovvero da tutto il territorio della provincia, che è frequentatissimo)? La situazione è grave perché errato era il presupposto di poter reintrodurre l'orso a cuor leggero. Il problema rischia di riprodursi altrove, dato che gli orsi fanno centinaia di Km all'anno e quindi presto potremmo ritrovarceli tra i piedi ovunque, anche nella provincia di Lucca per ora infestata dai lupi (anche qui il primo morto è questione di tempo). Molto simile al dogmatismo degli animal orso lupisti è anche il dogmatismo di quelli che hanno dipinto come un reato ambientale ed un attentato alla biodiversità il semplice sfalcio dell'erba in un parco urbano. Anche a questa gente è doveroso rispondere colpo, su colpo. Un approccio così folle e sbagliato porta solo a guai, siano essi danni ad un monumento come le Mura, siano essi i ben più gravi casi di aggressioni di grandi carnivori che provocano la morte di esseri umani.       
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