Nel
1° trimestre 2023 la produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato
ha segnato il passo: è quanto emerge dalle rilevazioni del Centro studi
di Confindustria Toscana Nord, che come sempre ha preso in esame un
campione rappresentativo di imprese.
Rispetto allo stesso periodo del 2022 l'andamento è a quota +0,3%,
all'insegna quindi della stabilità e sostanzialmente in linea con il
dato nazionale. Piuttosto omogenee, distanziate fra di loro al massimo
di un punto percentuale, le prestazioni delle tre province: dinamiche
quindi univocamente deboli, in un contesto congiunturale al bivio fra
possibilità di prosecuzione della crescita e timori di recessione, già
conclamata in alcuni importanti paesi europei come la Germania. Le
dinamiche di costo e prezzo hanno assunto da circa un anno e mezzo una
rilevanza particolare per i bilanci aziendali. Infatti, le aziende hanno
dovuto trovare un equilibrio fra la necessità di aumentare i prezzi,
nel tentativo di mantenere i livelli di margine indispensabili per
continuare l'attività, e conservare le quote di mercato. Una situazione
di non facile lettura: solo a posteriori se ne potranno valutare gli
effetti sugli equilibri economico-finanziari delle imprese.
"Nel 1° trimestre la produzione manifatturiera in provincia di Pistoia è aumentata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%
tendenziale), ed è appena diminuita, in termini destagionalizzati,
rispetto al trimestre precedente (-0,4%) - commenta il presidente di
Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Per quanto
risicata, è la prestazione migliore dell'area coperta dalla nostra
associazione. Il clima è comunque di incertezza, riflessa dai risultati
molto diversi fra i livelli produttivi dei vari settori, per i quali è
difficile individuare un comune denominatore: rispetto allo stesso
periodo del 2022, chimica, plastica, lavorazione dei minerali non
metalliferi -6,9%; meccanica +4%; alimentare -1,5%; carta -5,5%; mobile,
che include anche i materassi, +26,1%. Ancora negativo il tessile con
-7% e le calzature con -7,8%. Inoltre, il clima di opinioni registrato
non è uniforme ed anzi i dati che li rappresentano sono in molti casi
contrastanti. Tuttavia, nelle opinioni raccolte fra gli imprenditori
compaiono indicazioni indirette positive, rappresentate dalle
valutazioni sul probabile sviluppo dei livelli occupazionali:
valutazioni che hanno raggiunto un livello storicamente elevato in quasi
tutti i settori pistoiesi. Il dato dell'occupazione può favorire una
lettura tutto sommato ottimistica in un momento oggettivamente non
facile per l'economia della provincia. E' chiaro che la carenza di
manodopera lamentata dai colleghi e la difficoltà a reperire le
professionalità necessarie alla lunga costituiranno un freno di cui non
abbiamo bisogno. Il nostro impegno per avvicinare i giovani
all'industria, informarli e formarli va appunto in questo senso."
"I dati di Lucca mostrano
una situazione di quasi assoluta stabilità rispetto al 1° trimestre
2022 - aggiunge il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. Il totale a quota -0,1%
scaturisce da prestazioni piuttosto differenziate di settori che a loro
volta vengono da anni con risultati diversi, che rappresentano termini
di confronto a cui guardare con attenzione per inquadrare correttamente
le dinamiche del 1° trimestre. Il modesto segno meno sulla
chimica-plastica (-0,5%) viene a valle di risultati eccellenti nel 2021 e
comunque buoni anche nel 2022; la prestazione a quota -6,5% della
metallurgia arriva anch'essa dopo una serie positiva che andava avanti
dal 2021; analoga la situazione della produzione di macchine, -1,2% dopo
due anni nettamente positivi; più oscillante la situazione degli
alimentari, che segnano -6% dopo il -0,1% del 2021 e il +2,1% del 2022.
Viceversa, il dato nettamente positivo dei settori della moda (+3,4%)
rappresenta un segnale di ripresa dopo un 2022 con il segno meno, per
quanto non clamoroso (-1,8%). Per gli altri settori, si registra la
perdurante fatica del lapideo, che dopo la vivacità dimostrata nel 4°
trimestre 2022 in cui aveva ritrovato il segno più, torna nel 1°
trimestre a -2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al
polo opposto la nautica, che continua la sua galoppata positiva segnando
anche nel 1° trimestre 2023 +5,8%, venendo da un 2022 che era stato
complessivamente a +7,2%. Infine, non certo per importanza, la carta e
cartotecnica: caratterizzata da sempre da stabilità, nel 1° trimestre
2023 registra con +1,9% la prestazione migliore degli ultimi anni. Il
contesto in cui si muove l'industria lucchese è quello, comune a tutti,
di una porta stretta fra costi che si sono ridotti solo per alcune voci e
prezzi che si fa fatica a spuntare in un mercato piuttosto stagnante."
"Prato è esattamente in linea con la media dell'intero territorio di Confindustria Toscana Nord: +0,3% - conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -
Un valore complessivo che comunque nasce da prestazioni settoriali non
uniformi. Il tessile con -2,1% viene da un 2022 che può dirsi un anno
buono; le previsioni per il trimestre in corso erano al momento della
rilevazione con saldo positivo (+9,9) fra ottimisti e pessimisti, con
punte per le previsioni di ordini provenienti dall'estero. Segno
lievemente negativo, -1,1%, per la produzione metalmeccanica, che viene
da anni di ottime prestazioni (sugli anni rispettivamente precedenti,
+6% il 2021 e +6,6% il 2022): è probabile che la relativa frenata sia
dovuta alla predominanza nel campione di aziende del meccanotessile,
prossime al fondamentale appuntamento fieristico di ITMA con le sue
aspettative di novità. Un'interpretazione, quella dell'influenza della
fiera sulle dinamiche commerciali del meccanotessile, confermata anche
dalle previsioni per gli ordini dall'estero nel trimestre in corso, che
vedono un saldo fra ottimisti e pessimisti a quota +34,8. I risultati di
gran lunga più positivi sono quelli dell'abbigliamento e maglieria, che
dopo un 4° trimestre 2022 opaco (-4,7% rispetto allo stesso periodo del
2021), effettua nel 1° trimestre 2023 un balzo in avanti di +15,9%, con
ulteriori aspettative di aumento della produzione nel trimestre in
corso. Quello che stiamo vivendo è un momento di incertezza e di
transizione, condizionato dalle dinamiche costi-prezzi, dall'inflazione,
da fattori molteplici che frenano i mercati. Le prestazioni delle
imprese Prato in un momento particolarmente complicato per il settore
moda possono dirsi all'altezza della situazione."