Il commento del direttore degli industriali e della presidente degli
edili di Lucca Pistoia e Prato dopo il riuscito convegno sul codice dei
contratti
"E' stato un convegno che abbiamo fortemente
voluto, assieme agli associati della nostra sezione edile Ance poichè il
rapporto contrattuale che lega le imprese con le pubbliche
amministrazione è molto più diffuso di quanto si creda: impiantisti,
fornitori di beni e servizi, società di progettazione e consulenza
saranno interessati dalle novità normative che il codice dei contratti
pubblici contiene". Con queste parole Marcello Gozzi, direttore
di Confindustria Toscana Nord ha commentato l'incontro di ieri (giovedi
15 giugno) a Lucca, dove imprese, politica ed amministrazioni, esperti
del diritto hanno messo sul piatto le potenzialità ma anche le criticità
della legge che entrerà in vigore dal 1° di luglio. "Esiste un
ulteriore aspetto che ci interessa, e problemi quotidiani che investono
infrastrutture a servizio del territorio lo dimostrano (ultimo, la
paralisi della Strada Regionale 325 Valdibisenzio, di solo due giorni
fa): il codice dovrà essere lo strumento per agevolare la realizzazione
di opere che, oltre ovviamente ai residenti, dovrebbero agevolare il
lavoro delle imprese che, a Lucca Pistoia e Prato sono disseminate
praticamente ovunque. Un corpo di norme che favorisca la modernizzazione
del sistema viario e ferroviario è molto più di un codice, ma se ben
incardinato nel sistema giuridico generale diventa un'arma di politica
industriale a servizi di tutto il mondo produttivo".
"Una così importante adesione al nostro convegno ci dice molte cose; - dice Daria Orlandi,
presidente di Ance Toscana Nord soddisfatta della riuscita della
giornata -intanto, che l'interesse per questo tema è elevato, e questo,
per quanto mi riguarda, dimostra una vitalità del comparto
dell'edilizia, che riemerge da anni in cui si cercava di "galleggiare";
oggi il settore ha ripreso in mano la propria identità, vuole
scommettere su se stesso e sta dimostrando di avere piena capacità di
farlo. Importante per questo che si possa misurare con opere
strutturali, come sono molte di quelle che vanno in gara con le stazioni
appaltanti pubbliche. I nostri relatori, che ringrazio (qui elencati
secondo l'ordine del programma del convegno: Emiliano Frediani, docente
di diritto amministrativo dell'Università di Pisa; Maria Cristina
Panconi, dirigente del Comune di Lucca, Simonetta Fedeli, segretario e
direttore generale del Comune e della Provincia di Prato, Leonardo
Cialdi, assessore del Comune di Pistoia, Maria Teresa Rennis, avvocato)
hanno affrontato una serie di temi cruciali e spinosi, che purtoppo a
pochi giorni dall'entrata in vigore del codice non sono pacifici: dalle
modalità delle aggiudicazioni alla revisione dei criteri inerenti
all'elenco degli operatori economici per le procedure negoziate e gli
affidamenti diretti, al tema di un rapporto più sereno come dovrebbe
nascere dall'istituto del soccorso istruttorio, con le pubbliche
amministrazioni che in alcuni casi dovranno essere qualificate, al tema
per noi imprese fondamentale di un sistema organico per la revisione
dei prezzi. Non dimentichiamo che questi istituti sono quelli che
governeranno l'uso delle risorse provenienti dal PNRR, a cui non ci
possiamo permettere di rinunciare".
Daria Orlandi cita infatti,
per condividerla, l'analisi di pochi giorni fa della presidente
nazionale di Ance, la quale, ha evidenziato che sicuramente
l’impennata dei materiali ha dato un fermo pesante di 6 mesi al Pnrr e
le stazioni appaltanti hanno dovuto rivedere i progetti e aggiornare i
prezzari. Ma sono tempi che possono e devono essere recuperati, senza
snaturare l'impianto primario dell’intero piano e senza penalizzare le
opere minori. Bene interventi importanti, ma non va ignorato che i
comuni italiani, dopo anni di impoverimento e di degrado, hanno bisogno
anche della piazza e degli asili, di interventi a sostegno della
sicurezza idraulica, di ospedali e case di cura.
"Opere - conclude
Orlandi - a cui le nostre imprese non avranno alcuna difficoltà a fare
fronte, se sostenute anche da un codice che responsabilmente tenga conto
che ci troviamo in una fase, forse unica, della storia del Paese".