Le foto illustrano il degrado della strada pedonale che affianca l’acquedotto nel Nottolini nel tratto più vissuto, fra il Tempietto di San Concordio e la passerella dell’autostrada.
Erba lunga, pioppi che crescono, rifiuti di residui di bivacchi di senza tetto.
Sulla struttura dei primi dell’Ottocento continuano a vedersi i segni del tempo e della mancata manutenzione, per non parlare dell’intervento dell’uomo negli anni passati: fili della luce impiantati sulla struttura, residui di lampade antiche (per lo meno allora si illuminava il pregevole percorso pedonale).
Ora invece solo una lampada moderna sull’arco ottocentesco per illuminare il parcheggio del palazzo rosso dove risiedono illustri persone.
Sull’acquedotto, dove una volta passava, in alto, l’acqua nelle canalette ormai rotte, il ristagno dell’acqua piovana fa crescere alberi e vegetazione e crea cascatelle di acqua che si infiltrano nella struttura, danneggiandola.
Nelle vicinanze degli archi, alberi giganteschi abbandonati…in attesa che qualche temporale distruttivo li abbatta e con essi gli archi dell’acquedotto.
Campi abbandonati e inselvatichiti pronti per accogliere famiglie di cinghiali.
Sindaco Pardini, quando un intervento organico di manutenzione sul Monumento?
Per la pulizia e lo sfalcio delle erbe è sufficiente incrementare gli interventi della ditta incaricata, per i fili della luce, chiedere a Enel di interrarli, per illuminare il percorso con lampade a terra una piccola spesa, per abbattere gli alberi pericolosi una semplice lettera di diffida ai proprietari dei terreni.
Forse sarebbe opportuno incaricare un geometra comunale della responsabilità di controllo e verifica di tutto il monumento, in maniera di prevenire, proporre e seguire gli interventi di manutenzione, forse anche responsabilizzare cittadini volenterosi abitanti nel percorso dell’acquedotto, per la sorveglianza dello stesso, dando un recapito per segnalazioni tempestive di interventi urgenti.
Francesco Colucci, Riformisti Toscani.