il mio nome è: Nessuno

Il buon Panchieri, che Dio ce lo conservi, esprime da ultimo il suo fastidio per gli interventi anonimi in questo sito. Anzi, egli aspira ad annullare la validità di un’osservazione solo per il fatto che questa proviene da un commentatore anonimo. Il nostro Panchieri non è certo il primo, né sarà l’ultimo, a scagliarsi contro l’anonimato dei commenti che compaiono in questo blog. Eppure, secondo me, proprio l’anonimato è la chiave per la comprensione dei commenti. Non avrebbe senso, in questa sede, firmare un intervento. Chi interviene non è un giornalista, non è un commentatore, non ha né autorevolezza né spalle coperte. Semplicemente l’intervento anonimo dà voce a un “sentire” medio, comune, che poi il lettore interpreta per quello che è: una suggestione, una sensazione, un sentimento. Direi anzi di più: i commenti valgono nel loro insieme, non nella loro singolarità. Leggendo un commento in questo blog, io non mi aspetto certo di trovare un editoriale. Troverò semmai una serie di frammenti, di tessere che rimandano un’immagine, anche confusa, anche contraddittoria, di una percezione comune su fatti di interesse pubblico. I commenti hanno quasi la funzione del “coro” della tragedia greca: danno voce un personaggio collettivo, non unitario, non necessariamente coerente. Nei commenti, come nel coro, non dovremmo cercare le singole individualità, ma un mosaico che ci consente di farci un’idea della mentalità, della cultura, delle conoscenze, delle attese, e anche degli errori e delle contraddizioni dei lucchesi (non di tutti, per la verità, ma soltanto di quelli che rivolgono un minimo di attenzione alla cosa pubblica). I commenti (stavo per dire “il coro”) ci fa quasi toccare con mano ciò che noi lucchesi siamo, ciò che sentiamo, ciò che vorremmo, ciò che non sappiamo, ciò che sbagliamo. Insomma: viva l’anonimato (e viva il coro)!
Questo post ha 8 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/7952/il-mio-nome-----nessuno.php