95 anni fa, alle 5,55 del 16 agosto 1928, dopo una lunga e dolorosa agonia moriva Carlo del Prete, al Console d’Italia, Censi che gli somministrava l’ossigeno disse ”addio Censi: baciami la mamma” e spirò senza un lamento. Cinque giorni dopo avrebbe compiuto 31 anni.
Dopo aver raggiunto i massimi successi mondiali ed essere balzato alle cronache del mondo, nei lunghi giorni dell’agonia si manifestò l’animo semplice e puro che rimetteva la sua vita in mano a Dio, pregava la madonna e pensava alla mamma lontana.
Il mondo che al tempo seguiva le imprese dei trasvolatori come negli anni 70 si seguiva la conquista della luna, rimase sconvolto.
Pochi giorni dopo il 18 di agosto 1928 al funerale che si tenne a Rio de Janeiro parteciparono 250.000 persone, una folla immensa che volontariamente aveva voluto testimoniare direttamente il proprio dolore per l’Eroe scomparso.
Così semplicemente come sarebbe stato nella sua indole anche noi lo vogliamo ricordare.
Paolo Pescucci