Riforma 118, M5S: “Scenario preoccupante per infermieri e utenti”

Firenze – La riforma del 118, che prevede di mutare le condizioni degli infermieri in servizio sulle ambulanze, riempie di preoccupazione i consiglieri comunale pentastellati, Roberto De Blasi e Lorenzo Masi, dal momento che, secondo i due esponenti del M5S, gli infermieri saranno segnati da incertezza sui turni di lavoro e sulle loro mansioni, dato che verranno chiamati a sostituire le competenze dei medici a bordo. “La riforma prevede che in servizio resteranno 9-10 ambulanze “medicalizzate” in tutta la Toscana, con una riduzione più consistente nei territori di Firenze e Prato dove ne resteranno in servizio solo 3 rispetto alle 10 attuali – spiegano Masi e De Blasi – li infermieri chiamati a sostituire i medici saranno in numero sufficiente a mantenere il servizio efficiente? A giudicare dallo stato di agitazione proclamato da tutto le sigle sindacali del settore, parrebbe di no”. Anche sul fronte delle nuove assunzioni ad opera della Regione, proseguono De Blasi e Masi, ” i 26 nuovi infermieri previsti riteniamo siano un numero assolutamente insufficiente a coprire la carenza di personale specializzato e qualificato”. Il sospetto è che la riforma del 118, che prevede un più massiccio impiego delle figure infermieristiche, sia dettata dalla carenza di medici piuttosto che dalla necessità di riorganizzare un servizio fondamentale, secondo quanto spiegano i due consiglieri a Palazzo Vecchio. Un servizio per di più che “spesso fa la differenza nei termini di soccorso e salvataggio di vite umane perché, se da un lato si attesta la riduzione delle unità operative, dall’altro risulta evidente come la riforma che dovrebbe far risparmiare non produrrebbe quanto atteso dato che il personale impiegato dovrà ricorrere necessariamente al lavoro straordinario ad un costo evidentemente maggiore”. Perciò, concludono De Blasi e Masi, “Regione e Assessore Bezzini intervengano con urgenza recependo le istanze del personale coinvolto perché i cittadini toscani possano continuare a contare su un servizio di primo soccorso efficiente. Se lo stato di agitazione proclamato da tutte le sigle sindacali infermieristiche, che prevede lo stop al lavoro straordinario dal 10 di Luglio verrà confermato, le autorità competenti si dovranno assumere tutte le responsabilità conseguenti ai possibili disagi del servizio di primo soccorso”.
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