La richiesta è stata fatta da Pescucci Paolo, autore della prima biografia su Carlo del Prete nell’ambito della presentazione del libro che si è tenuta alla mostra per il 100° dell’Aeronautica alla Cavallerizza di Lucca.
Sono contento che ieri 15 settembre, sia stato intitolato il 60° Stormo di Guidonia ad Arturo Ferrarin il compagno di volo di Carlo del Prete, non credo che Carlo del Prete tra i trasvolatori sia secondo a nessuno, sia per i titoli conseguiti, sia per il fatto che alle doti di pilota in comune con gli altri trasvolatori aggiungeva le riconosciute capacità di navigatore ed organizzatore. Tanto da aver partecipato con De Pinedo all’organizzazione della crociera in Australia e Giappone nel 1924-1925, nell’aver coprogettato sempre con De Pinedo la crociera del Santa Maria con doppia traversata atlantica nel 1926-1927 e poi esser stato il principale progettista ed organizzatore della trasvolata senza scalo Italia-Brasile. Quindi dei meriti unici che lo fanno brillare anche nel ristretto manipolo dei trasvolatori.
Credo che gli uomini della 46° sarebbero onorati da un simile riconoscimento che è in linea con l’attuale missione della 46° e cioè il collegamento, il trasporto talora anche su lunghissime rotte come erano soliti fare i trasvolatori nei loro eroici voli al limite delle capacità umane.
Carlo del Prete non solo ha dato la vita per l’Italia e per l’Aeronautica, ma ha anche traversato tre volte l’atlantico e ottenuto 4 primati mondiali, nessuno al mondo aveva raggiunto i suoi titoli. L’Italia gli aveva intitolato l’idroscalo di Ostia, poi distrutto dai tedeschi nel 44, praticamente era il secondo scalo aereo di Roma. Da allora nessuna grande infrastruttura nazionale, nessun reparto di volo è stato intitolato a Carlo del Prete.
Adesso Lucca chieda all’Aeronautica, al ministro Crosetto, al governo nazionale il giusto riconoscimento per questo grande aviatore lucchese.
Queste parole hanno suscitato un grande applauso tra i presenti alla presentazione della biografia di Carlo, che hanno potuto ascoltare ed applaudire anche le interessanti relazioni del Col. Paciaroni sullo stress del volo e le precise considerazioni della Dott.ssa Susanne Eugenie Louise Probst, moderatrice dell’incontro.
Paolo Pescucci