Intervento da 110mila euro dell'Unione dei Comuni della Versilia: già terminata una prima parte di lavori con la messa in sicurezza della galleria di accesso al sito di interesse storico-naturalistico.
STAZZEMA. Un nuovo tratto di sentiero di circa cento metri, che conduce alle miniere più in alto di Calcaferro, nel Parco archeo-minerario di Molinette, è stato riaperto di recente dagli operai dell'Unione dei Comuni della Versilia. Non è ancora totalmente percorribile (ci sono ancora degli alberi che intralciano il percorso) ma la valorizzazione di questo patrimonio storico e naturalistico è "work in progress".
In questo nuovo progetto, avanzato dall'Unione dei Comuni e con il quale è stato intercettato un finanziamento di 110mila euro, sono diversi gli interventi già realizzati e in corso d'opera su questo sito, che si trova nella frazione di Mulina, nel Canale della Radice. Il primo lavoro già portato a termine è stato quello della messa in sicurezza della galleria che dà accesso a questo straordinario ambiente, immerso nel verde dei boschi stazzemesi e in cui il tempo si è cristallizzato. Si possono infatti ammirare delle vecchie costruzioni in sasso, con al loro interno macchinari particolarissimi: è ciò che resta di quelli che furono gli ex Polverifici Riuniti dell’Alta Versilia. La galleria, di circa 35 metri di lunghezza, è stata stabilizzata evitando il rischio di caduta sassi con delle reti corticali e delle chiodature diffuse alla parete, così da lasciare a vista la roccia che si contestualizza con l'area.
“Si continua ad arricchire l'offerta turistica del nostro Comune – spiega il sindaco di Stazzema e presidente dell'Unione dei Comuni Maurizio Verona - per un turismo lento nei luoghi più affascinanti della nostra vallata. Nello specifico, questo parco archeo-minerario è legato alla storia, alle tradizioni, e alla cultura dell'Alta Versilia. In questo modo offriamo percorsi paesaggistici eccezionali e immersioni nel passato attraverso il recupero di archeologia industriale dello scorso secolo”.
I lavori stanno interessando anche il miglioramento e la pulizia della canalizzazione delle acque, che fu realizzata all’epoca ai fini dell'attività lavorativa: è stato rinvenuto, e pulito, un tratto di circa 50 metri di lunghezza, che si è ben mantenuto nel tempo. Calcaferro è anche famosa per la sorgente di acqua, buonissima e potabile, che sgorga dal monte sopra il complesso dei vecchi manufatti dell'attività industriale. La stessa acqua fu utilizzata come forza motrice per alimentare i macchinari. Come la “pistoniera”, un unico apparato meccanico in legno, con un particolarissimo mortaio di macinazione con quattro bacini: in questo caso l'Unione dei Comuni è intervenuta per riparare la copertura dell’edificio, in cui si trova questa attrezzatura antica, che era pericolante e deteriorata, così da salvare il macchinario.
Infine, c’è il nuovo tratto di sentiero quasi totalmente pulito, che si trova dopo il ponte in legno (che porta dall'altro lato del canale e prosegue con un sentiero verso la frazione di Farnocchia), nella parte più alta del parco: oltre ad una pulizia quasi conclusiva, eliminando rovi e alcune piante, l'Unione dei Comuni ha realizzato anche degli scalini, per rendere la discesa più agile. Seguiranno altri lavori per migliorare l'accesso e la fruibilità a questo luogo, che negli ultimi anni è sempre più frequentato dai turisti e dagli escursionisti, e che ora si arricchisce di una nuova sezione in cui sono visibili gli ingressi di altre gallerie delle vecchie miniere.