Previste
altre due cariche che saranno fatte brillare nell'arco della settimana,
per il disgaggio dei circa 300 metri cubi di materiale precario rimasto
agganciato alla scarpata del monte.
STAZZEMA.
La prima parte di roccia a sbalzo, che era a rischio crollo sopra un
tratto della Provinciale di Arni (Sp 10), oggi - lunedì 13 novembre –
alle ore 13,30 è stata fatta esplodere causando una frana controllata.
Seguiranno altre due cariche, così da togliere tutto il materiale
precario, circa 300 metri cubi, che era rimasto agganciato al monte,
dopo la frana avvenuta il 25 ottobre. Frana che aveva causato
l'immediata chiusura al traffico di questa arteria viaria di vitale
importanza per la vallata stazzemese, e per il collegamento della
frazione di Arni con la Versilia e il Comune.
«Sappiamo
che le ditte incaricate, così come i tecnici della Provincia di Lucca,
stanno facendo il massimo per arrivare il prima possibile alla
riapertura della strada provinciale», spiega il sindaco di Stazzema
Maurizio Verona. Incaricate dalla Provincia ci sono coinvolte la
Esplodem Service e la Guidi Gino Spa che si occupa delle perforazioni e
la messa in sicurezza. «Il tempo non sta giocando a nostro favore, ma se
in questa settimana riusciranno a mettere in atto tutte e tre le
esplosioni quasi sicuramente la riapertura di questa via, che collega il
territorio della Versilia con la Garfagnana e soprattutto Arni con il
resto del territorio di Stazzema, sarà sempre più vicina – prosegue
Maurizio Verona -. Infatti, la complicazione di questa frana era dovuta
dalla modalità con cui compiere il disgaggio del materiale precario
rimasto appeso al monte. Nel frattempo, da oggi, dopo i miei solleciti,
Poste Italiane è tornata a svolgere il servizio nella frazione di Arni,
con un postino che è tornato a consegnare la posta casa per casa”.
Una
volta terminata la prima operazione di detonazione, e bruciata la
polvere in eccesso, nel pomeriggio di oggi la ditta si è rimessa subito
al lavoro con le nuove perforazioni, nelle quali poi saranno inserite le
cariche per la seconda esplosione, prevista per mercoledì. «Si tratta
di 15 fori di un diametro di 4 centimetri – spiegano dalla Provincia di
Lucca -, tutti realizzati a mano con un fioretto da perforazioni e in
quello che è sostanzialmente marmo. Ci vorranno circa altri due giorni
perché siano pronti per la seconda esplosione. Si cerca di utilizzare
esplosivo a bassa carica seguendo il taglio della roccia».
Insomma,
un disgaggio davvero complesso e che sta andando avanti per fasi e
successive valutazioni. Le prime operazioni eseguite, nei giorni scorsi
quando il meteo lo permetteva, erano state la installazione della
cosiddetta “linea vita”, alla quale gli operai si agganciano per calarsi
sui punti esatti dove lavorare, e l'applicazione di una rete paramassi
sopra al punto di intervento, per far lavorare i tecnici in sicurezza.
«Fatte le altre due cariche esplosive – hanno dettagliato i tecnici della Provincia di Lucca - seguirà una ulteriore valutazione della scarpata soprastante la carreggiata. Inoltre, dovremo verifiche che dopo la caduta della frana controllata la strada non abbia subito danni, come al cordolo e alla pavimentazione». C'è poi tutto il materiale da togliere dalla strada. Tuttavia, una volta che non ci sarà più roccia a rischio crollo alcune lavorazioni potranno essere eseguita a traffico aperto, come l'applicazione di una nuova rete paramassi.