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  • 06/12/2023 18:09

“SALVIAMO LE TERME DI BAGNI DI LUCCA”

“SALVIAMO LE TERME DI BAGNI DI LUCCA” – FDI BAGNI DI LUCCA  LANCIA UNA PETIZIONE  PER GLI STABILIMENTI TERMALI CHIUSI  DA QUASI TRE ANNI 

Siamo ormai prossimi alla fine di  questo 2023. Un altro anno è trascorso, segnato dall’assoluta “immobilità” della Giunta Michelini riguardo una possibile soluzione per la chiusura degli Stabilimenti Termali Jean Varraud e Casa Bocella, ormai chiusi da tre anni. Una problematica così importante per l’economia di un intero territorio, da risolvere con urgenza , ma  con un’amministrazione completamente “Silente”. Un silenzio che diventa ogni giorno più preoccupante.  Perché non informare la popolazione? gli ex  dipendenti? i sindacati ? Perché non convocare l’opposizione per fare un punto insieme della situazione?  L’amministrazione ha il dovere di comunicare alla cittadinanza che cosa sta accadendo, ricordiamo infatti  che “ l’acqua e gli stabilimenti” non sono di esclusiva proprietà dell’amministrazione, ma dell’intera  comunità”.  Il 1 Settembre del 2021 il Sindaco Paolo Michelini, in esecuzione di apposita ordinanza, aveva  ripreso la disponibilità e il pieno possesso degli immobili delle Terme, e questo doveva essere   il primo nuovo passo verso la definizione delle procedure per la ricerca di  nuovi gestori.   Ma con un’amministrazione che ha fatto 4 PROROGHE  e 4 BANDI  , di cui   il primo fatto quasi un anno dopo la scadenza del primo gennaio del 2018, quindi colpevolmente in ritardo, e l’ultimo redatto in fretta a Maggio 2022 in piena Campagna elettorale,   Oggi ci ritroviamo con le terme chiuse per la prima volta nella storia di Bagni di Lucca ormai da tre anni .  

Gli stabilimenti si ritrovano in uno stato di degrado spaventoso che si aggrava al passare dei giorni. .  “Quando sono state chiuse nel Giugno 2021, afferma Frigo , l’amministrazione non si è nemmeno preoccupata di gettare i rifiuti presenti nella struttura e di effettuare una pulizia sommaria  , che avrebbe permesso  in vista della visita di un possibile gestore , una presentazione decorosa ( la Stanza di maturazione dei fanghi , è stata chiusa senza eliminare i fanghi stessi , creando odori nauseabondi e rifiuti putrefatti)”. Da quando FDI è presente in consiglio comunale , l’impegno riguardo al problema è stato costante; è stata presentata una prima Interrogazione a luglio 2022,  seguita da un Flahmob agli stabilimenti il 12 Novembre 2022, da vari articoli sulla stampa  e infine dall’intervento di Striscia la Notizia nel Maggio scorso. Ma l’amministrazione continua ad essere “silente”, e si hanno notizie informali di proposte private importanti non concretizzate per colpa di atteggiamenti poco collaborativi della Giunta. 

“Avremo voluto  che tra i tanti viaggi fatti a Firenze  dall’Assessore Pacini per il Plesso Scolastico della Scesta, alcuni avessero avuto come obiettivo il tema “Terme”. Per queste motivazioni , annuncia Frigo , il Direttivo del Circolo Fdi , si fa promotore di una raccolta firme per presentare una Petizione al Sindaco Michelini   intitolata “ Salviamo le Terme di Bagni di Lucca”, organizzando 2 Gazebo  a riguardo  venerdì 8 Dicembre a Fornoli (orario 9/14) in occasione  della Fiera paesana  , e Domenica 17 Dicembre nel Capoluogo in occasione dei mercatini di Natale  (orario 9/17), con l’obiettivo , se le firme saranno molte,  di arrivare a portare la Petizione ben oltre il Comune.”

“Mettiamoci al lavoro tutti insieme per la riapertura di uno dei  tesori più preziosi che ha Bagni di Lucca, le terme”.

Annamaria Frigo- Consigliere Comunale Bagni di Lucca 

I commenti

Bagni di Lucca, dal XIV alla prima metà del XX secolo è stata una località alla moda, frequentata da persone ricchissime, da artisti, politici, diplomatici, principi e capi di stato. Durante il periodo della Repubblica di Lucca le terme erano forse le più conosciute al mondo. Durante il Principato ed il Ducato i Bagni erano uno dei luoghi più alla moda in Europa. Al tempo straordinario ed irripetibile di Carlo Lodovico si arrivò al massimo splendore. Poi una decadenza lentissima e quindi il permanere di bellezza ed eleganza almeno fino al 1950. Dopo la devastazione, contenuta fino al 1990, irrefrenabile dopo quella data. Oggi è un delirio. Un esempio mostruoso di incuria e di abbandono del patrimonio architettonico e culturale. Bagni di Lucca dovrebbe essere un caso nazionale. Da sola Bagni di Lucca non ce la farà. Solo se si faranno progetti innovativi e ben finanziati si potrà invertire una caduta in un baratro che appare senza fondo. A me pare che il PNRR sia stato bucato irrimediabilmente. In ogni caso la vicenda serva da monito per tutte quelle località, a partire da Lucca, che pensano di basare l'economia solo sul turismo. Se la moda cambia sono dolori!!

Anonimo - 06/12/2023 21:03

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