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“SALVIAMO LE TERME DI BAGNI DI LUCCA” – FDI BAGNI DI LUCCA LANCIA UNA PETIZIONE PER GLI STABILIMENTI TERMALI CHIUSI DA QUASI TRE ANNI
Siamo ormai prossimi alla fine di questo 2023. Un altro anno è trascorso, segnato dall’assoluta “immobilità” della Giunta Michelini riguardo una possibile soluzione per la chiusura degli Stabilimenti Termali Jean Varraud e Casa Bocella, ormai chiusi da tre anni. Una problematica così importante per l’economia di un intero territorio, da risolvere con urgenza , ma con un’amministrazione completamente “Silente”. Un silenzio che diventa ogni giorno più preoccupante. Perché non informare la popolazione? gli ex dipendenti? i sindacati ? Perché non convocare l’opposizione per fare un punto insieme della situazione? L’amministrazione ha il dovere di comunicare alla cittadinanza che cosa sta accadendo, ricordiamo infatti che “ l’acqua e gli stabilimenti” non sono di esclusiva proprietà dell’amministrazione, ma dell’intera comunità”. Il 1 Settembre del 2021 il Sindaco Paolo Michelini, in esecuzione di apposita ordinanza, aveva ripreso la disponibilità e il pieno possesso degli immobili delle Terme, e questo doveva essere il primo nuovo passo verso la definizione delle procedure per la ricerca di nuovi gestori. Ma con un’amministrazione che ha fatto 4 PROROGHE e 4 BANDI , di cui il primo fatto quasi un anno dopo la scadenza del primo gennaio del 2018, quindi colpevolmente in ritardo, e l’ultimo redatto in fretta a Maggio 2022 in piena Campagna elettorale, Oggi ci ritroviamo con le terme chiuse per la prima volta nella storia di Bagni di Lucca ormai da tre anni .
Gli stabilimenti si ritrovano in uno stato di degrado spaventoso che si aggrava al passare dei giorni. . “Quando sono state chiuse nel Giugno 2021, afferma Frigo , l’amministrazione non si è nemmeno preoccupata di gettare i rifiuti presenti nella struttura e di effettuare una pulizia sommaria , che avrebbe permesso in vista della visita di un possibile gestore , una presentazione decorosa ( la Stanza di maturazione dei fanghi , è stata chiusa senza eliminare i fanghi stessi , creando odori nauseabondi e rifiuti putrefatti)”. Da quando FDI è presente in consiglio comunale , l’impegno riguardo al problema è stato costante; è stata presentata una prima Interrogazione a luglio 2022, seguita da un Flahmob agli stabilimenti il 12 Novembre 2022, da vari articoli sulla stampa e infine dall’intervento di Striscia la Notizia nel Maggio scorso. Ma l’amministrazione continua ad essere “silente”, e si hanno notizie informali di proposte private importanti non concretizzate per colpa di atteggiamenti poco collaborativi della Giunta.
“Avremo voluto che tra i tanti viaggi fatti a Firenze dall’Assessore Pacini per il Plesso Scolastico della Scesta, alcuni avessero avuto come obiettivo il tema “Terme”. Per queste motivazioni , annuncia Frigo , il Direttivo del Circolo Fdi , si fa promotore di una raccolta firme per presentare una Petizione al Sindaco Michelini intitolata “ Salviamo le Terme di Bagni di Lucca”, organizzando 2 Gazebo a riguardo venerdì 8 Dicembre a Fornoli (orario 9/14) in occasione della Fiera paesana , e Domenica 17 Dicembre nel Capoluogo in occasione dei mercatini di Natale (orario 9/17), con l’obiettivo , se le firme saranno molte, di arrivare a portare la Petizione ben oltre il Comune.”
“Mettiamoci al lavoro tutti insieme per la riapertura di uno dei tesori più preziosi che ha Bagni di Lucca, le terme”.
Annamaria Frigo- Consigliere Comunale Bagni di Lucca
Bagni di Lucca, dal XIV alla prima metà del XX secolo è stata una località alla moda, frequentata da persone ricchissime, da artisti, politici, diplomatici, principi e capi di stato. Durante il periodo della Repubblica di Lucca le terme erano forse le più conosciute al mondo. Durante il Principato ed il Ducato i Bagni erano uno dei luoghi più alla moda in Europa. Al tempo straordinario ed irripetibile di Carlo Lodovico si arrivò al massimo splendore. Poi una decadenza lentissima e quindi il permanere di bellezza ed eleganza almeno fino al 1950. Dopo la devastazione, contenuta fino al 1990, irrefrenabile dopo quella data. Oggi è un delirio. Un esempio mostruoso di incuria e di abbandono del patrimonio architettonico e culturale. Bagni di Lucca dovrebbe essere un caso nazionale. Da sola Bagni di Lucca non ce la farà. Solo se si faranno progetti innovativi e ben finanziati si potrà invertire una caduta in un baratro che appare senza fondo. A me pare che il PNRR sia stato bucato irrimediabilmente. In ogni caso la vicenda serva da monito per tutte quelle località, a partire da Lucca, che pensano di basare l'economia solo sul turismo. Se la moda cambia sono dolori!!
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