Stefano Michelini - Il fabbricante di sorrisi
Qualche giorno fa Stefano Michelini, lo psichiatra, il neuroscienziato, colui che aveva una marcia in più nell'ambito professionale, conosciuto non solo a Lucca, ma anche fuori dai confini nazionali , è morto.
Difficile non parlare della sua grande umanità dei sorrisi che ha riportato a ogni persona che ha messo piede nel suo studio , quello studio che lasciava chiaramente capire la persona che era Stefano , un esteta , un vero appassionato di arte , di musica, ma soprattutto ciò che affascinava di più Stefano sin da bambino era il cervello, quell’organo che curandolo come solo lui sapeva fare ha permesso a tantissime persone di tornare a sorridere.
Quella passione che le ha fatto fare la differenza di anni luce da tutti gli altri.
Stefano non era solo Lo psichiatra, Stefano era un grande uomo , un amico. Non c’era volta che non era immediatamente presente per i suoi pazienti , anche semplicemente con un messaggino whatsapp.
Un amore viscerale per i suoi figli, sempre il suo primo pensiero, la sua ragione . “Oltre l'amore filiale non esiste niente, salvo possibili buoni sodalizi.” Diceva Michelini. E ha saputo dimostrarlo fino all’ultimo. Nonostante fossero per lui gran fonte di sofferenza ha sempre cercato di non farlo trasparire, e di andare avanti sempre con il sorriso lo stesso che poi regalava agli altri.
Grande sostenitore della psichiatria farmacologica, un uomo che aveva capito e attuato che come si può ammalare qualsiasi organo a volte può venir meno la salute mentale, e lui sapeva sempre trovare la formula chimica giusta per ridare il sorriso a chi lo aveva perso.
Un uomo poliedrico, scrittore di diversi libri, attivo professionalmente nell’ambito delle risorse umane e dello sport, oltre che nell’aiuto dei bambini autistici.
Onesto, sincero e conscio anche della sua marcia in più, perché lui la aveva veramente.
Un medico ed un uomo ben consapevole che l'essere umano e la sua psiche sono una coppia sinonimica e che entrambi siano composti da sostanze fisiologiche e chimiche il cui equilibrio è fondamentale nella cura dei disturbi della mente umana, dai più gravi a quelli generati dal grande male del millennio: lo stress.
Ha saputo restituire voglie di vivere smarrite, felicità a famiglie che pensavano di essere nel baratro totale, a causa della malattia di un caro.
Stefano accoglieva non solo il paziente, ma la famiglia e con essa sapeva fare un lavoro ad Hoc nell’aiuto del paziente che aveva di fronte.
Sapeva trovare non solo la Malattia ma anche il punto di forza dei suoi pazienti.
Sapeva vedere oltre le apparenze.
Stefano Lo psichiatra, l’uomo , l’amico colui che non solo faceva raccontare chi aveva davanti su quella poltrona ma per farti comprendere bene la vita , ti raccontava anche se stesso, cosa che nessun psichiatra fa.
Oggi non possiamo fare a meno che ricordarlo, ricordare un uomo razionale, un uomo di scienza , un uomo ateo che pensava, senza dubbio di sbagliarsi, ma scientificamente, che la dignità e l'esistenza dell'uomo stavano e stanno nella consapevolezza di esistere, quindi, nel suo cervello fino a quando è vivo e cosciente. Dopo, il nulla.
Motivo per cui Stefano non ha voluto alcuna funzione funebre, coerente nella vita come nella morte.
Ricorderemo il buono che su questa terra ha lasciato, perché Stefano di buono ne ha lasciato veramente tanto.
Dopo la vita c’è il nulla e niente di più, ma Stefano sarà per sempre inciso nei sorrisi che ha riportato oltre che in quelle menti che ha saputo curare a puntino.
Buon viaggio Stefano. Sei stato importante , grazie per tutto ciò che hai fatto.