Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca - CONDIVIDENDO VALORE: PUBBLICATO IL NUOVO REPORT
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Dovete chiedere ad una persona che non riesce a pagare le bollette.
O paga le bollette e mangia un giorno si uno no, oppure non le paga e mangia una volta al giorno.
Ho visto un caso in TV, sui sessanta, perso il lavoro per chiusura ditta, ormai in Italia 'fuorimercato', piangeva.
Come sono messo adesso, e com'è messo il Paese adesso, sospetto che, se campo, avrò la vecchiaia avanzata da indigente e non potrò pagare la bolletta della luce e del gas, non pagherò più l'assicurazione della macchina e forse neppure il bollo anche se ferma, e forse non avrò soldi neppure per rottamarla, sarò fortunato se reggeranno le gambe ed il cervello ho le gambe e la bicicletta.
Del riscaldamento invernale, probabilmente ne farò a meno, in casa ho passato temperature peggiori. La luce ho idea che non la possano staccare.
Sarò felice?
A parte che quando sento una qualsiasi persona nominare felice, gli unici pensieri che vengono alla mente...
Felice chi, forse il meccanico di paese? Ed anche...parola che fa coppia molto bene, stanno bene insieme anche se appare controdeduttivo, con infelice!
Mi viene in mente un tipo a cui non manca denaro per vivere, diciamo, ordinaria vita nell'Italia del 2024, molto spesso dichiara di essere felice (ho i miei vaghissimi dubbi), alla sera è alticcio un giorno si un giorno no , a volte mi è capitato di vederlo su per una scala, e mi viene in mente Nuti...
Felice?
Mah!
Steve Jobs? Quello che si dice costringesse i suoi impiegati a turni non retribuiti di 23 ore filate con la minaccia di licenziamento se non producevano qualcosa di rivoluzionario? Ci credo che si isolava nella natura: facevano tutto gli altri al posto suo! Un biglietto aereo per l'India andata e ritorno costa lo stipendio mensile di un impiegato, tra l'altro, quindi come vedete, i soldi servono. La felicità non c'entra niente con la serenità, è questione di pienezza interiore, ma l'assenza di serenità causa una costante erosione sui nervi della felicità e in mancanza di denaro di serenità ce n'è davvero poca.
A mio dire esistono 8 livelli economici:
1) Così povero che non hai tempo per cercare la felicità, nemmeno quella interiore. Non parlatemi dei barboni felici, esistono solo nell'immaginazione. Credetemi, lo so.
2) Puoi cercare la felicità interiore, ma la costante assenza di serenità te la toglierà anche se la trovi.
3) Puoi trovare la felicità interiore, e arrivi sempre a fine mese, ma la cronica mancanza di un montarozzo-materasso di soldi terrà quella felicità sempre sul ghiaccio sottile
4) Non hai soldi da buttare dalla finestra, ma non dovrai mai preoccuparti di spese improvvise
5) Puoi serenamente sentirti libero di dire "faccio colazione al bar e ci lascio 15 euro come nulla" ogni volta che ti va prima di entrare a lavoro, e puoi serenamente portare fuori a cena qualunque donna incontri, vai in vacanza ogni anno con le ferie, ma non guidi una BMW da 100.000 euro
6) Vivi come un classe 5 ma riesci anche a mettere da parte soldi ogni mese, hai la BMW da 100.000 euro
7) Ricco (da 10 a 20 mila euro al mese)
8) Oltre la classe 7, da 20 mila euro al mese fino a quasi-triliardari, insomma i "ricchi sbagliati" io li chiamo così perché è stato calcolato da fior fior di economisti che se nessuno al mondo fosse oltre la classe 7, nessuno al mondo starebbe sotto la classe 4. Io sto nella classe 3 quindi più che mai ho motivo di guadare chi sta oltre la classe 7 con un minimo di disapprovazione. Non è colpa dei ricchi se esistono i poveri: ma è colpa del modello economico che ha permesso ai ricchi di diventare tali. Se fosse illegale avere entrare maggiori di ventimila euro al mese, ci sarebbe abbastanza denaro da garantire ad un numero di persone pari agli abitanti del "Primo Mondo" (UE, USA, Canada, Australia, Cina, Russia europea, India inurbata, ecc) minimo 1500 euro al mese, tra occupazione e reddito di cittadinanza. MINIMO.
La felicità è pienezza interiore unita ad assenza di turbamenti fisici/psichici oltre una certa soglia di potenza. Trovare la felicità è una cosa ma serve la serenità per mantenerla. E senza soldi non si può essere sereni.
E non voglio nemmeno iniziare a parlarne, di quante cose bellissime, atte a trovare la felicità interiore, potrei fare se avessi più soldi, usandoli non solo per proteggere la serenità ma proprio esplicitamente per trovare la felicità. A cominciare da spendere 1500 euro per andare in India a meditare (più quello che dovrei spendere lì per meditare in qualche posto dove non prendo il colera se bevo da un ruscello o qualche altra malattia se mi punge una zanzara, più cibo pernottamento ecc, cosa credete che Steve Jobs chiedeva l'elemosina come i veri asceti dell'India?). Svegliatevi voi perbenisti: la vita è una merda, solo nel Medioevo si stava peggio di ora, servono molti comfort per rendere la vita sopportabile, e i comfort COSTANO.
Preoccupiamoci di rendere l'accesso alla classe 4 più facile piuttosto che di invitare i poveri a trovare la felicità di restare poveri.
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