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  • 23/03/2024 19:58

CHE TRISTEZZA SENTIRE CHE IN UN ASILO DI LUCCA È STATA SOPPRESSA LA FESTA DEL PAPÀ

CHE TRISTEZZA SENTIRE CHE IN UN ASILO DI LUCCA È STATA SOPPRESSA LA FESTA DEL PAPÀ

 

LUCCA, 23 MARZO 2024 - Durante una trasmissione radiofonica di successo, nella serata di venerdì, un cittadino lucchese ha chiamato per denunciare il fatto che, nella scuola d'infanzia di suo figlio, i genitori sono stati informati che non sarebbe stato fatto niente per la Festa del Papà del 19 marzo.

Motivo della cancellazione della bella tradizione, ricca di significati, che vede i piccoli bambini realizzare, con le proprie mani e l'assistenza degli insegnanti, regali da consegnare ai propri padri, sarebbe la presenza di famiglie differenti.

Da parte mia, che ho perduto mio padre, con il quale avevo un rapporto speciale, si è trattato di un momento di profonda tristezza. Privare i bambini della possibilità di consegnare al proprio genitore il risultato del loro lavoro come segno di affetto, è difficile da capire e non credo faccia bene a nessuno.

Può darsi che si tratti di un caso isolato, come quello della scuola di Milano dove i bimbi non hanno potuto fare merenda in ossequio al Ramadan; o come i casi, in realtà non così isolati, in cui dalle scuole si toglie ogni riferimento al Natale per non urtare suscettibilità di famiglie non cristiane.

Tutte forzature, a mio avviso, di chi vuole essere più realista del re, e che indispongono la stragrande maggioranza di persone che intende mantenere queste sane tradizioni che rappresentano la nostra storia e la nostra cultura.

Anche perché le stesse "famiglie differenti", che sono state portate come giustificazione della soppressione della Festa del Papà, sono ben consapevoli che non possono impedire agli altri lo svolgimento di una normale azione educativa.

Su questo argomento, mi diceva la moglie di un amico, assistente scolastica in una scuola primaria sempre di Lucca al cui interno c'è una famiglia composta da due genitori donna, che il bambino ha dichiarato con grande serenità che il regalo l'avrebbe portato al nonno.

Quindi non c'è motivo di appiattire il mondo e la vita dei bambini andando dietro a ideologie minoritarie e comunque non determinanti. Pertanto credo sia il caso che le istituzioni e il mondo della scuola ripensino a certi divieti e comportamenti che non aiutano nessuno, tantomeno quelle minoranze che hanno tutto il diritto di manifestare la propria diversità e che devono essere rispettate, ma non imponendo agli altri niente che non sia il semplice omaggio al buonsenso e alla tradizione.


I commenti

Fuori tema sì parlava semplicemente della festa del papà, allargare il discorso su altre tematiche personali non mi sembra il caso.

Anonimo - 26/03/2024 09:22

Guardi che nella mitica società delle amazzoni, il maschio schiavo lavora sedici ore al giorno, sette giorni su sette, ed è lui a portare a casa la pagnotta, le 'amazzoni' sono tutte regine, e ho fortissimi dubbi che dopo sedici ore di lavoro sarebbe 'disposto a sesso a volontà', fortissimi dubbi.
Poi oh! In Italia esistono anche posti dove oggi esiste il matriarcato. Esempio, sulle pagine di cronaca, a 'delitto di Avetrana', lì dovrebbe anche esser disposto per 'sesso a volontà', come maschio, ad anni di galera!
Ahr! Ahr! Ahr!

.... - 25/03/2024 11:27

Schiavi riproduttori? Ma guardi, a me di fare il casalingo riproduttore andrebbe bene. Basta che le donzelle lavorino per produrre quanto necessario a loro e alla prole. Per me mi campo da solo senza problemi. Insomma sono disposto al sesso a volontà con le signore, a fare il casalingo e a guardare i figli. Voglio invece essere esentato dal produrre soldi se non per me stesso e tenuto alla fedeltà solo se la compagna è altrettanto fedele. In caso contrario coppia aperta. Questo è il vero matriarcato e a me va benissimo.

Anonimo - 25/03/2024 01:52

La domanda sorge spontanea. La scuola lucchese, dopo aver coinvolto tutti i genitori, ha realizzato il previsto laboratorio per la festa papà. La scuola di Milano non ha impedito a nessuno di fare merenda (neanche ai bambini musulmani, perché i bambini non fanno il Ramadan!). La scuola milanese, come tutte le scuole d'Italia, ha un certo numero di giorni festivi da utilizzare a discrezione. Alcune scuole li usano per le settimane bianche, altre, come quella di Milano, con la metà degli iscritti di famiglia musulmana, per festeggiare l'ultimo giorno del Ramadan. Ma vi costa tanto informarvi prima di sproloquiare?

anonimo - 24/03/2024 15:55

È vla CUL tura che avanza

Aniamoci Tutti - 24/03/2024 13:09

Si parla esclusivamente di morte, rispetto e silenzio, non occorre allargare l'argomento su questioni che non sono state nemmeno sfiorate.

Anonimo - 24/03/2024 11:10

Oggi correntemente la 'cura', chiamiamola così, è assai peggio del 'male'...tra l'altro 'male' presunto tale, in tutti i campi.
Non esiste più la giusta via di mezzo, non esiste più la mezza misura!
Mi viene subito alla mente altro tema moderno, lo chiamo 'rinculo' dell'obice chiamato maschilismo, anche quel 'rinculo' molte volte è assai peggio del 'male'.
Ho un esempio di un parente stretto che per quel 'rinculo' è praticamente divenuto schiavo di uno pseudo 'femminismo', con la sua compagna che si comporta come la regina delle amazzoni, nella società matriarcale con i maschi ridotti a meri schiavi riproduttori.
E così è paro paro su altri temi, in Economia, sul Lavoro, nella Giustizia, nella Scuola. &C&C&C
E ci si riempie la bocca di 'parità' dei diritti e dei doveri....

... - 24/03/2024 11:09

Si parla di papà che può essere in ogni modo , ognuno è liberissimo di essere come vuole, ma quando è morto , per i figli è sempre un dolore , che chi non lo ha provato ( e lo auguro ) non può capire. Tanti discorsi sulle famiglie attuali a me non me ne frega nulla, siate come volete, io vi rispetto, ma voi dovete rispettare chi un padre non c'è l'ha più.

Ano imo - 24/03/2024 11:07

La festa del papà si festeggia fra le mura domestiche, rispettando così anche chi il papa' non c'è l'ha piu'. Immaginare la frustrazione di questi bambini che vedono gli altri festeggiare e loro non poterlo fare.

Anonimo - 24/03/2024 07:33

Intanto penso che per decenni si è festeggiata la festa del papà dovendo gestire anche i bambini orfani di padre. Evidentemente quei bambini erano meno sensibili di qualche genitrice attuale! Comunque basta insegnare ai bambini delle famiglie con due mamme che potranno consegnare il regalo che gli altri danno al papà ad entrambe le loro genitrici. Lo stesso suppongo potrebbe avvenire per le famiglie con due pappà (lingua lucchese voluta), perché ci sono anche quelle e spero che i due pappà in questione non si sentano a loro volta turbati dalla festa della mamma!!

Anonimo - 24/03/2024 00:42

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