Unione Comuni Garfagnana, approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2025-27
Il Consiglio dell’Ente ...
Dopo l’intervista rilasciata dal rappresentante della minoranza in merito al plesso scolastico di Fabbriche di
Vallico prendo atto che, purtroppo, in loro è maggiore il desiderio di disinformare e condurre la propria
battaglia politica contro l’attuale amministrazione che quello di lavorare per risolvere i problemi della
comunità.
A testimonianza di come la voglia di polemica sorpassi ampiamente quella di fare il bene dei cittadini, basta
vedere il metodo con cui richiedono un consiglio straordinario, un semplice foglio con un un elenco tipo lista
della spesa: scuola, zip line, un muro, tutto insieme in maniera disorganizzata e, soprattutto, senza nessun
atto da discutere o delibera da approvare. Ma il consigliere Onesti non è forse stato assessore per più
mandati? Non dovrebbe a questo punto aver imparato le regole di base dei consigli comunali?
Ma se questo è “solo” un grave errore di formalità, resta la questione politica: da giugno si discute il problema
della chiusura della scuola, derivante dal fatto che, subito dopo le elezioni, ben 10 bambini regolarmente
iscritti a Fabbriche di Vallico da gennaio sono stati puntualmente spostati presso altri plessi, casualmente,
quindi, proprio dopo la sconfitta di Onesti, determinando un effetto valanga che ha portato ad ulteriori uscite,
vista l’impossibilità di costituire almeno due pluriclassi. Cosa sia successo a me non è dato saperlo
ufficialmente, ma presentare la richiesta per un consiglio straordinario ora che in tutta la primaria sono
rimasti 4 bambini ed una sola pluriclasse, mentre l’anno prossimo ci sarà solo un bimbo, sa solo di fumo negli
occhi ai cittadini per nascondere le responsabilità di chi ha fatto di tutto per arrivare esattamente a questo
risultato.
Che dire poi del fatto che si chiede a noi di parlare con quei genitori che improvvisamente hanno cambiato
idea, anche se magari i loro bimbi erano all’ultimo anno di scuola primaria, non ponendo la stessa domanda
pubblica alle maestre, coloro che effettivamente hanno il polso quotidiano della situazione e conoscono
meglio le motivazioni di questi incredibili gesti. La Minoranza volutamente si scorda poi che da sempre
parliamo con i genitori e che se in questi dieci anni la scuola è rimasta aperta è proprio grazie agli aiuti
economici concessi dal comune ed ai minori dei richiedenti asilo portati sul territorio. Basterebbe dire, per
completezza ed onestà intellettuale, che abbiamo appena speso oltre 250 mila euro per migliorarla quella
scuola che ora, per colpa della politica, diciamolo, rischia di chiudere. Questa è la vera riflessione che deve
essere fatta.
Ribadisco, personalmente rimango profondamente dispiaciuto nel vedere come, con totale assenza di
rispetto e di interesse per questa scuola, oltre che per coloro che con tenacia riuscirono a farla aprire, ma
soprattutto dei bimbi di oggi e di domani, si continuino a nascondere i fatti per giustificare l’evidente: una
ripicca politica rischia di portare alla chiusura di una struttura di vitale importanza per il Comune come la
nostra Scuola
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