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  • 30/08/2022 15:32

Villa Caproni: quando la sede della mostra è essa stessa la mostra. Prosegue “La nuova Barga” alla Fondazione Ricci

Aperta da venerdì a domenica a ingresso libero in via Roma, 20 a Barga

 

Barga, 30 agosto 2022 – Il successo a Boston grazie alle figurine di gesso, poi l’impegno per il futuro di Barga: ecco la storia della famiglia Caproni. Nella mostra “La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)” in corso alla Fondazione Ricci ETS di Barga (via Roma, 20), si possono leggere le storie delle famiglie della cittadina toscana che, poche in confronto a tutte quelle che sono migrate per far fortuna, fortuna l’hanno fatta davvero. Il nuovo allestimento si è infatti arricchito di materiali emersi dalle donazioni di diversi privati alla Fondazione, che testimoniano la Barga dei migranti di ritorno, quelli che avevano fatto fortuna, che desiderarono e riuscirono a dare una impronta nuova alla città, nello stile dell’epoca: il Liberty. Di primo piano il ruolo delle fotografie in questo nuovo allestimento, con approfondimenti sulle famiglie, come i Caproni e i Pieroni, e delle loro storie legate alla città.

Villa Caproni, edificata nel 1908, si trova nella zona del Piangrande, lungo il viale dove si trova la maggior concentrazione di ville a Barga. L’edificio fu costruito da Emilio Caproni dopo alcuni decenni trascorsi all’estero. Come molti barghigiani infatti, Emilio Caproni emigrò dopo il 1880 a Boston raggiungendo il fratello Pietro Paolo, che già da diversi anni praticava l’attività di figurinista; insieme costituirono, nel 1892, la “Plastic Arts Society P.P. Caproni e Brother” un’azienda che, occupandosi della produzione sia di nuove sculture che della riproduzione di sculture antiche, fece rapidamente fortuna.

Emilio Caproni lasciò Boston già nel 1925 per tornare a Barga. Nel 1926 Elda, sua unica figlia, si unì in matrimonio con l’industriale Giovanni Giorgetti di Castelnuovo Garfagnana e rimase a vivere con i genitori. Nello stato delle anime del 1930, oltre a Emilio con la moglie Aida Gonnella e la figlia Elda con il marito Giovanni e il piccolo Giorgio, abitano in questa casa anche la suocera di Emilio, Maria Anna Caproni e due domestiche.

La villa ha un impianto architettonico e decorativo eclettico di ispirazione neoclassica ed è un esempio dell’architettura Liberty che si stava diffondendo in quegli anni in tutta Italia. I luminosi piani intonacati scanditi e nitidi nella partitura delle aperture sono evidenziati con un effetto di leggerezza; il risalto dei fregi delle cornici attorno alle aperture con piacevole effetto decorativo; il rispetto delle leggi di simmetria, dove si attribuiva a tutte le facciate uguale importanza.

Il cambio di destinazione, da residenza privata a sede della Fondazione avvenuto nel 2000, è stato attuato senza alcuna trasformazione dell’interno, ma adattando le nuove funzioni alla originaria disposizione planimetrica.

È negli interni che le caratteristiche decorative del liberty sono più evidenti. La bella ringhiera in ferro battuto

con montanti a racemi vegetali, quasi fossero chiavi di violino intrecciate, insieme ai numerosi decori floreali presenti in particolare nelle stanze a giorno, sono testimoni del gusto del Liberty. Risultano interessanti quelli della sala da pranzo dove agli angoli della fascia decorata con tralci e grappoli di uva, al cui centro compaiono paesaggi in ovali, si trovano quattro nature morte di particolare bellezza, tra cui veramente realistico è il ritratto delle lepre simbolo del cibo e dell’abbondanza della tavola.

La mostra “La nuova Barga” è organizzata dalla Fondazione Ricci ETS e dall’Istituto storico lucchese sezione di Barga, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Barga, dell’associazione Italia Liberty, con la collaborazione della Fondazione Paolo Cresci e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. È curata dalla presidente della Fondazione Ricci ETS, Cristiana Ricci, Sara Moscardini e Pier Giuliano Cecchi, rispettivamente direttrice e vicedirettore dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga, Ivano Stefani, addetto culturale dello stesso Istituto, Caterina Salvi, fotografa.

Insieme a “La città delle formiche e i 100 Buffardelli boschivi”, allestita al piano terreno, è visitabile a ingresso libero fino al 26 settembre 2022 con i seguenti orari: venerdì 15,30-19,30, sabato e domenica 11-13 e 17-19; ingresso libero.

Per la rassegna “Itinerari letterari a Barga. Tra ville e angoli suggestivi”, organizzata dal Comune di Barga, dalla Pro Loco di Barga, dalla Fondazione Ricci, da Unitre Barga e dall’associazione Cento Lumi di Barga, sabato 1 ottobre alle 17 Giovanna Pellegrini presenta “Storia dell’altro millennio” (Amaducci editore).

Sarà inoltre presentato venerdì 9 settembre alle 18 il catalogo della mostra “La nuova Barga. Architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)”, formato 24x30, pp. 432, con 1300 fotografie. A cura di Cristiana Ricci (le foto sono di Caterina Salvi), stampato da Maria Pacini Fazzi editore, edito dalla Fondazione Ricci con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Ministero dei Beni culturali, raccoglie una ricerca approfondita tra le oltre cento architetture realizzate e le storie familiari delle famiglie committenti. È in vendita alla Fondazione Ricci.

Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357, fondricci@iol.itwww.fondazionericci.info, Facebook “Fondazione Ricci ETS”, Instagram “fondazione_ricci_barga”.

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