Olivati (Lucca Futura): “Situazione del Teatro del Giglio: la città e il Teatro meritano una dirigenza adeguata, capace di rispettare le lavoratrici e i lavoratori"
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L’assalto alla diligenza continua e Palazzo Orsetti continua ad essere considerato come ufficio di collocamento per lavoratori precari in cerca di stabile occupazione. Dopo Salvadore Bartolomei, già dipendente a tempo determinato del gruppo Lega alla Regione Toscana è la volta di Riccardo Cavirani, segretario provinciale in carica della Lega piazzato a fare il presidente di Geal.
Purtroppo, afferma Giovanni Minniti, non tutti intendono la politica come impegno sociale disinteressato per perseguire il bene comune e brigano per ottenere incarichi di prestigio non consoni alle proprie competenze professionali.
E’, appunto, il caso di Cavirani che in passato ha lavorato come addetto stampa al servizio di politici e ha dato ripetizioni private di storia e letteratura ma non ha mai gestito imprese, non ha competenze giuridiche o manageriali e non ha il curriculum idoneo per assumere la presidenza di Geal in un momento particolarmente delicato per l’azienda che dovrà fare le scelte giuste per continuare nella gestione del servizio idrico e per questo ha bisogno di figure di vertice che conoscono a fondo quel settore.
Cavirani, prende il posto di Paolo Buchignani che, essendo un dottore commercialista di Lucca, sapeva bene come muoversi in città e nel contesto aziendale soprattutto nei rapporti con l’amministratore delegato nominato da Acea che è un manager che conosce molto bene il settore idrico e che non avrà nessuna difficoltà ad imporre le sue decisioni ad un presidente le cui conoscenze in materia di acqua si limitano alle damigiane da riempire al fontanello pubblico.
Sappiamo tutti che le presidenze delle società partecipate comunali sono di nomina politica ma è pur vero che quegli incarichi sono stati assegnati sempre a personalità prive di incarichi politici correnti e, fatta salva qualche rara eccezione, con requisiti professionali adatti a gestire compagini societarie complesse.
Fatto sta che, così come Bartolomei, nemmeno Cavirani di suo ha portato un solo voto alla coalizione che ha vinto le amministrative di Lucca nel 2022 e di lui non si può dire nemmeno che sia un politico di successo dal momento che, come Bartolomei a Capannori, anche lui è stato trombato alle elezioni amministrative di Seravezza dove è arrivato terzo su tre candidati alla carica di sindaco.
Cavirani e Bartolomei sono stati quelli che hanno chiesto a Pardini la mia defenestrazione da assessore. I motivi a questo punto sono chiari a tutti, Per me, conclude Minniti, la loro richiesta è una medaglia d’oro appuntata sul mio petto!
Battute a parte, “Vota Antonio La Trippa” era una satira, non un programma politico. Capisco l’ironia, ma quando si minimizza tutto ridendo, si finisce per legittimare proprio quella politica da commedia che poi tutti critichiamo. Un po’ di serietà, ogni tanto, non guasterebbe. Anche perché è facile ridere… finché le scelte sbagliate non ricadono su di lei e/o su di noi....
Risposta allaTrippa - 16/05/2025 12:57Hahahaha, siamo alle comiche, questo signore casca dal pero, non lo sapete come gira la politica in Italia?
anonimo - 15/05/2025 15:14Alla cortese attenzione del Sig. Giovanni Minniti
Caro Giovanni,
ho letto la tua lettera con attenzione, e sento il dovere di rispondere, non solo per rispetto alla tua persona, ma anche per rispetto alla verità dei fatti e al percorso politico che, con serietà e dedizione, molti di noi, te compreso, hanno contribuito a costruire. Non va dimenticato che, nel 2022, anche grazie al nostro ed in particolare al tuo impegno diretto e ai voti che hai saputo convogliare verso la Lega e verso il candidato Pardini, oggi Sindaco, è stato possibile vincere le elezioni. Senza quel contributo, e questo va detto senza timori né reticenze alcuni oggi, compreso il Sindaco non siederebbero sugli scranni del potere cittadino. I numeri parlano chiaro, e la storia recente di Lucca non può essere riscritta per convenienza. Dispiace profondamente che proprio chi ha partecipato con forza e convinzione alla costruzione di un progetto politico oggi venga trattato con superficialità, se non con ostilità e più paradossale che mai dai colleghi di partito, Baldini in testa (il vero artefice di tutta l’operazione). Dispiace perché chi davvero ha dato e lavorato per la coalizione viene oggi estromesso o messo da parte, mentre altri, come giustamente rilevi, sembrano interpretare la politica non come servizio ma come strumento per sistemazioni personali. Le recenti nomine, da Bartolomei a Cavirani, sembrano confermare un trend preoccupante: quello di un Palazzo Orsetti sempre più simile a un ufficio di collocamento, in cui il merito e la competenza vengono spesso accantonati in favore di logiche di spartizione. Il caso della presidenza di Geal è emblematico, e desta giustificata perplessità non solo per il merito del singolo, ma per il metodo con cui si è giunti a tali scelte. Non si può costruire una classe dirigente credibile se si continua a premiare la fedeltà a scapito della capacità, e se si emargina chi ha fatto della coerenza e dell’impegno civico il proprio stile. Le tue parole sono dure, ma fondamentalmente non troppo, ma pongono questioni reali: il problema non sei tu, Giovanni. Il problema è chi ha avuto paura di un assessore competente, libero, che non si piega ai giochi di potere.
Con stima,
Un collega
se non erro nel cda cìè ance la modie di un ex politico ....un caso? no no credo
HAhaha - 15/05/2025 09:56Giovanni lascia stare i mezzi uomini saputelli e pieni di pochezza! Li vedevi tutti i giorni!
Ci chiediamo come hai fatto a starci vicino!
Ma 'un lo sapevi com'era fatta la Lega!?!? PS in italiano si dice "fontanellA"; "fontanellO" non so che dialetto sia.
anonimo - 14/05/2025 20:29In nottata sono comparse n ...
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