L’AIT insiste, il comune risponda con un nuovo ricorso al TAR, dobbiamo salvare la nostra acqua
“E’ notizia di questi ...
“E’ notizia di questi giorni che AIT (Autorità Idrica Toscana), con un nuovo provvedimento, ha di nuovo respinto la richiesta del Comune di Lucca di proseguire nella gestione autonoma della propria (cioè, la nostra) acqua, cosa che invece la Legge dello Stato (art. 147, comma 2-bis lett. b) D. Lgs. n. 152/2006) garantisce allorquando la gestione della risorsa idrica risulti organizzata dal Comune secondo standards di eccellenza: come avvenuto a Lucca grazie a GEAL, riconosciuta dalle Autorità nazionali come uno dei migliori gestori idrici del Paese.
AIT ha dunque nuovamente negato il riconoscimento della c.d. salvaguardia per il servizio idrico lucchese e, ciò nonostante, il fatto che un analogo, precedente provvedimento di diniego formulato dalla stessa Autorità in risposta alla stessa domanda avanzata dal Comune di Lucca sia già stato annullato lo scorso 2 aprile dal TAR Toscana con sentenza n. 633.
E, oggi come allora, non solo AIT nega al Comune di Lucca il riconoscimento del c.d. regime di salvaguardia, ma nuovamente non è in grado di indicare con precisione quali sarebbero i reali motivi per cui il regime di salvaguardia invocato dal Comune di Lucca non potrebbe essere applicato nel contesto nostrano.
A questo punto, chiediamo al nostro Sindaco di proseguire senza esitazione nella battaglia per la salvaguardia della nostra acqua, impugnando avanti al TAR anche questo nuovo, e oltremodo ambiguo, provvedimento.
In ballo c’è infatti, a nostro modo di vedere, ben più di quanto non possa apparire.
Rinunciare alla salvaguardia del servizio idrico lucchese significherebbe affidarne la gestione a società più grandi rispetto all’attuale GEAL, sottratte al controllo del Comune di Lucca e inevitabilmente più distanti dal territorio e dalle necessità di tutti noi cittadini lucchesi: necessità che coincidono, ad esempio, con la volontà di preservare la nostra acqua rispetto ad un suo utilizzo indiscriminato e senza limiti da parte del settore cartario, che può invece utilizzare meglio l’acqua che viene recuperata dai depuratori in un ciclo chiuso e virtuoso per l’ambiente.
Ma se tale aspirazione può certamente essere tutelata nel caso in cui la gestione del servizio idrico resti in mano al Comune di Lucca (che risponde a noi cittadini, e non ad altri Enti o istituzioni), parimenti non potrebbe dirsi nel caso in cui tale servizio fosse affidato a società provinciali (come GAIA) o regionali (come la Multiutility) o di piana, essendo queste portatrici di visioni e progetti che di certo non coincidono e non si riassumono nelle esigenze del territorio lucchese: visioni e progetti che, teoricamente, potrebbero includere anche una nuova, ulteriore cessione della nostra risorsa idrica (che già oggi viene venduta a prezzi irrisori a Pisa e a Livorno) al fine di alimentare nuovi distretti produttivi.
In conclusione: Sindaco, salva la nostra acqua e falla gestire da una società al 100% del Comune, dei cittadini!
Gruppo “Salviamo la Nostra Acqua”
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