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Il PMLI-Toscana in occasione delle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre prossimi invita tutte le elettrici e gli elettori a non farsi abbindolare dalle lusinghe dei candidati in lizza interessati solo alla poltrona di presidente, assessore e/o consigliere regionale e li esorta ad approfittare di questa occasione per infliggere un duro colpo alle istituzioni rappresentative borghesi e ai partiti che ne fanno parte astenendosi (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco).
Il voto astensionista marxista-leninista ha pari dignità del voto dato ai partiti, non è un “voto perso” non “va alla maggioranza” e men che meno “contribuisce a far vincere le destre”. Esso va considerato come un voto dato al socialismo e al PMLI perché esprime sul piano politico e organizzativo una forte presa di coscienza e di aperta rottura con l'elettoralismo borghese; è una dichiarazione di guerra al capitalismo e di schieramento militante col socialismo, che delegittima, isola, indebolisce e disgrega le istituzioni rappresentative borghesi e i partiti che le appoggiano e ne fanno parte.
La poltrona, che vale, esclusi bonus e benefit, 13.800 euro mensili per il presidente, 11.550 euro per un assessore e 9.500 euro al mese per un semplice consigliere, serve agli eletti non per risolvere i problemi delle masse lavoratrici e popolari, ma per accrescere il potere personale e della propria cosca parlamentare, curare gli interessi e favorire la cordata di padroni, massoni e mafiosi che gli finanziano la campagna elettorale e gli procurano pacchetti di voti come conferma ad esempio l'inchiesta sul criminali intreccio politico-massonico-imprenditoriale che a Prato ha travolto la sindaca Ilaria Bugetti e la sua giunta Pd-M5S-+Europa-Sinistra unita Prato, durata in carica appena 10 mesi.
Tutti i candidati di “centro-destra”, “centro-sinistra” e della cosiddetta “sinistra radicale” della lita Toscana rossa, propongono di riformare e governare questo marcio sistema capitalista che invece va letteralmente abbattuto perché è la causa di tutti i mali che affliggono le masse lavoratrici e popolari. Nessuno di loro osa denunciare la contraddizione principale che esiste fra capitalismo e socialismo sapendo benissimo che così facendo portano acqua al mulino della borghesia e finiscono per difendere unicamente gli interessi degli sfruttatori che sono opposti e inconciliabili con quelli delle masse sfruttate e oppresse.
Perciò essi non meritano nessuna fiducia da parte degli elettori.
L’astensionismo marxista-leninista non costituisce un obbiettivo strategico ma una scelta tattica che è parte integrante della lotta di classe e costituisce il primo passo per creare in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta che rappresentano un controaltare al potere della classe dominante borghese e costituiscono lo strumento politico attraverso cui promuovere lotte e avanzare rivendicazioni immediate per ottenere migliori condizioni di vita, di lavoro, di studio, di salute, di pensioni e salari dignitosi e un futuro di pace e prosperità per il proletariato.
Solo attraverso questa via si può avanzare nella lotta di classe per la conquista del potere politico e l'instaurazione della dittatura del proletariato e del socialismo una volta spazzato via il capitalismo e la borghesia con la rivoluzione proletaria.PMLI.Toscana
7 ottobre 2025
Ah, quindi l’astensione ora è “lotta di classe”? Interessante evoluzione: dal pugno chiuso alla mano in tasca.
Sembra quasi una forma di protesta a basso consumo energetico: zero file al seggio, zero impegno, massima purezza ideologica.
Peccato solo che mentre i “rivoluzionari del divano” sognano la dittatura del proletariato, chi vota davvero continua a decidere anche per loro.
Ok va bene così il mondo è vario e avariato pure
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