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  • 08/11/2025 09:44

Ancora aggressioni contro gli operatori della Psichiatria a Lucca

Comunicato Stampa inviato varie redazioni giornalistiche Toscane Pur dispiaciuti per le aggressioni che avvengono nella nostra città, vedi ultime notizie sui mass media, vogliamo segnalare le aggressioni verso gli operatori della Psichiatria a Lucca ; senza entrare nei particolari, queste aggressioni verso gli operatori sanitari spesso non vengono menzionate sui quotidiani lucchesi, a differenza di altre città , nonostante l’intervento delle forze dell’ordine e le nuove leggi a tutela dei sanitari aggrediti. “La legge contro le aggressioni al personale sanitario, convertita in legge a novembre 2024 dal decreto-legge 137/2024, prevede l’arresto obbligatorio in flagranza (anche differita entro 48 ore) per chi aggredisce il personale sanitario o danneggia le strutture, pene più severe e la procedibilità d’ufficio per i reati di percosse e lesioni”. In questi ultimi mesi si sono verificati vari infortuni nel reparto S.P.D.C. , causati da aggressioni fisiche contro infermieri ed Oss con contusioni più o meno gravi e la conseguente certificazione INAIL con inabilità temporanea per settimane, a prestare servizio. Con questo comunicato non vogliamo incolpare nessuno , ma viste le segnalazioni , ci preme di far considerare all’opinione pubblica, ai sindacati e ai mass media queste gravi situazioni, sperando in una attenzione mediatica che porti frutti positivi. https://comitatostudisanita.wordpress.com/ https://fai.informazione.news/up/comitatosalutepsiche/inserite/tutte https://fai.informazione.news/up/infermieriautonomi/inserite/tutte

I commenti

ancora ancora ancora....notizia di ieri 29 dicembre..ma oscurano tutto nessuno ne parla

zeta reticuli - 30/11/2025 12:46

Le aggressioni al personale sanitario sono ormai un problema Europeo, se non mondiale.

I numeri italiani sono davvero impietosi e fotografano una realtà che va avanti da diversi anni e che ha conosciuto un incremento netto ed esponenziale dal post Covid. Oltre 125mila episodi ogni anno (5mila i casi denunciati, ben 120mila quelli non): possono sembrare numeri inferiori rispetto ad altre nazioni, ma in rapporto al personale siamo davanti a Regno Unito, Francia e Germania.

Questo è quanto contenuto nel rapporto stilato dal sindacato Nursing Up che riporta: “l’Italia risulta tra i Paese europei con la più alta incidenza di violenze contro gli infermieri in rapporto al numero di professionisti. Su una forza lavoro di circa 460mila infermieri, significa che un professionista su quattro subisce almeno un episodio di violenza fisica o verbale ogni anno. Nessun altro sistema sanitario europeo presenta un’incidenza tanto elevata. I numeri degli altri Paesi sono più elevati, ma è anche la popolazione infermieristica che è superiore. Perciò la nostra media è tra le peggiori in assoluto.

In Europa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Federazione Europea degli Infermieri (EFN), solo un terzo delle aggressioni viene effettivamente denunciato. Ciò significa che tra il 60% e il 70% dei casi resta sommerso, non registrato nei dati ministeriali né nei sistemi ospedalieri.

Le cause sono molteplici: paura di ripercussioni, sfiducia nella tutela legale, assenza di protocolli uniformi di segnalazione e il peso psicologico di rivivere episodi traumatici.

Nei Paesi del Nord Europa la quota di sommerso si aggira tra il 40% e il 50%, mentre nell’Europa continentale (Francia, Germania, Belgio) sale intorno al 60–70%.

Nei Paesi mediterranei – Italia, Spagna, Grecia – può raggiungere punte superiori all’80–90%, a causa della minore propensione alla denuncia e della mancanza di tutele effettive sul posto di lavoro.

In Italia, soltanto un episodio su venticinque viene denunciato.È su questo divario tra casi ufficiali e reali che si basa la nostra analisi comparativa internazionale: abbiamo rapportato il numero di aggressioni denunciate al totale degli infermieri attivi in ciascun Paese e applicato, secondo le evidenze OMS ed EFN, un coefficiente di sommerso calibrato per area geografica (più basso nei Paesi nordici e anglosassoni, più elevato in quelli mediterranei).

Così, le circa 5 mila segnalazioni annue in Italia si traducono, una volta considerato il sommerso, in oltre 120 mila aggressioni reali. L’incidenza effettiva, pari al 27–28% del personale infermieristico, è quindi la più alta d’Europa e tra le più elevate al mondo. Un dato che fotografa un sistema sanitario in cui chi cura è sempre più spesso vittima di violenza, verbale o fisica, e in cui la sicurezza del lavoro resta affidata quasi solo alla buona volontà degli operatori.

“Siamo davvero al limite. I pronto soccorso italiani sono diventati trincee. I governi di ogni colore hanno ignorato il problema o si sono limitati a leggi spot. Senza più personale, senza filtri territoriali, la rabbia dei cittadini esplode sui nostri operatori. Ogni aggressione è un segnale d’allarme: quando si colpisce un infermiere, si ferisce la sanità pubblica intera“, denuncia il presidente Antonio De Palma.

Le leggi varate dopo gli episodi più gravi hanno introdotto aggravanti penali e sperimentato le bodycam negli ospedali, ma gli infermieri restano abbandonati a se stessi, spesso costretti a lavorare senza vigilanza fissa e senza protocolli operativi uniformi.

Il risultato è un sistema che ha spostato l’attenzione dal problema reale — la mancanza di personale, la tensione dei reparti e l’assenza di filtri territoriali — a soluzioni simboliche. In molti pronto soccorso si è arrivati a armi nelle corsie, vetrate antiproiettile e minacce di morte contro gli operatori.

Negli ultimi dieci anni, la politica ha affrontato il tema solo con interventi emergenziali: inasprimento delle pene, protocolli mai attuati, campagne sporadiche. Ma la radice del problema è rimasta intatta: carenza di organici, turni massacranti, carichi di lavoro esplosivi e un sistema territoriale collassato. Non bastano le leggi simboliche. Servono misure vere di prevenzione e sicurezza. Gli infermieri non chiedono protezione speciale, chiedono rispetto e condizioni di lavoro dignitose“.

da

ttps://www.infermieritalia.com/

D.L. - 15/11/2025 16:10

Il Governo ha dato mandato alle Prefetture di tutta Italia di convocare le Asl per la sottoscrizione dei protocolli d’intesa contro le aggressioni al personale sanitario, un passo che segna una nuova fase nella lotta alla violenza negli ospedali e nei presidi territoriali.

Si tratta, secondo il deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia, di un atto dovuto ma anche di un gesto di rispetto verso chi ogni giorno opera per garantire il diritto alla salute. “Da troppo tempo – ha dichiarato – medici, infermieri e operatori sanitari sono vittime di episodi di violenza, verbale e fisica, che nulla hanno a che fare con la tutela della salute dei cittadini”.

L’iniziativa, promossa dal Governo guidato da Giorgia Meloni, mira a rendere più efficace la collaborazione tra Prefetture, Asl e Forze dell’Ordine, con l’obiettivo di creare un sistema di protezione stabile e operativo nei luoghi di lavoro sanitari.

Iaia ha ricordato come il tema della sicurezza del personale sanitario sia da tempo al centro della sua attività istituzionale: “Garantire condizioni di lavoro sicure, proteggere i nostri professionisti e rafforzare il legame con le istituzioni del territorio è una priorità assoluta”.

Il parlamentare tarantino ha definito la misura una “battaglia di civiltà” che il Governo intende portare avanti “con determinazione e continuità, a difesa di chi ogni giorno difende la nostra vita”.

Sergio B. - 09/11/2025 09:37

Aggressioni ai sanitari: gli infermieri chiedono le bodycam


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Aggressioni ai sanitari: gli infermieri chiedono le bodycam
Oltre ad un rafforzamento delle forze dell'ordine nei pronto soccorso, dall'ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo arriva la proposta di utilizzare la tecnologia, sia in ospedale, sia per i volontari del 118

enzo - 09/11/2025 09:34

Si sono verificati diversi episodi di aggressione al personale sanitario nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Luca di Lucca negli anni passati, tra cui un infermiere aggredito da due pazienti nel maggio 2023 e un episodio a marzo 2024 in cui un paziente ha aggredito una guardia giurata. Anche nel 2021 si sono registrate aggressioni al personale oss e infermieri del reparto.

Maggio 2023: Un infermiere è stato aggredito e picchiato da due pazienti in stato di forte agitazione, riportano NoiTV, La Nazione e Corriere Fiorentino.

Marzo 2024: Un paziente appena ricoverato ha aggredito una guardia giurata con tecniche di arti marziali,

Gennaio 2025: Una ragazza ha morso al braccio un'operatrice socio-sanitaria (OSS) dopo aver dato in escandescenze e rotto l'anta di un armadio, secondo Nurse Times.

2021: Si sono registrate diverse aggressioni al personale (medici, OSS e infermieri) nel reparto di Psichiatria,

2025: ad agosto e novembre due aggressioni ad infermiere e Oss

dal web

Harbert - 08/11/2025 13:24

Pigliatevela con la tanto osannata Legge Basagglia, che Tobino si rivolta amcora nella tomba.
Scomparsi i ospedali psichiatrici (o popolarmente manicomi), con cosa l'hanno sostituiti?
Famiglie (disgraziate), carceri, e reparti di psichiatria, anche con cadaveri come optional di serie...e questa e Cronaca.
Ed adesso vogliono di fatto eliminare anche le carceri...
Quindi famiglie e reparti di psichiatria...
Continuate a votarli, vai!

... - 08/11/2025 12:50


La legge contro le aggressioni al personale sanitario, approvata definitivamente nel novembre 2024 (decreto-legge 137/2024), prevede l’arresto obbligatorio in flagranza — anche differita entro 48 ore — per chi colpisce medici, infermieri o danneggia le strutture sanitarie, oltre a pene più severe e alla procedibilità d’ufficio per i reati di percosse e lesioni.

Chi lavora ogni giorno nei reparti psichiatrici si trova a fronteggiare situazioni di forte tensione, spesso senza un’adeguata tutela o visibilità. Da qui l’appello rivolto all’opinione pubblica, ai sindacati e ai mass media: accendere i riflettori su un problema reale e crescente, che merita attenzione e soluzioni concrete.

Autonomi Toscana Sanità - 08/11/2025 11:46

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