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  • 03/10/2022 08:23

Ricordando "Il Poverello di Assisi"

Oggi è il 3 Ottobre ed in questo giorno, nel 1226, ad Assisi moriva Francesco d'Assisi. Era nato ad Assisi nel 1181 o nel 1182, battezzato con il nome di Giovanni di Pietro di Bernardone, ma il padre in seguito gli fece cambiare nome in Francesco. La sua era una famiglia benestante di commercianti di stoffe, attività alla quale Francesco fu avviato dalla famiglia fin dall'età di 14 anni, dopo aver frequentato la scuola presso i canonici della cattedrale, nella chiesa di San Giorgio (dove venne poi costruita l'attuale Basilica di Santa Chiara). Durante la guerra tra Assisi e Perugia del 1202 (tra i guelfi di Perugia ed i ghibellini di Assisi), gli assisani subirono una grave sconfitta e Francesco, tra i giovani combattenti, fu catturato ed imprigionato, e proprio durante la prigionia, fortemente sconvolto, visse un totale ripensamento sulla sua vita, abbracciando un cammino di conversione. Gravemente malato, fu fatto liberare grazie ad un riscatto pagato dal padre e trascorrendo il tempo nei possedimenti paterni, crebbe sia il suo grande amore per la natura, che vedeva come mirabile opera di Dio, che il suo senso di compassione verso i deboli, gli emarginati, gli ammalati, trasformandosi in una vera e propria “febbre d'amore”. Nel 1203/1204 pianificò la sua partecipazione alla quarta crociata come cavaliere (cosa considerata a quel tempo come uno dei massimi onori per i cristiani d'Occidente) e partì per raggiungere Lecce e quindi partire per Gerusalemme, ma arrivato a Spoleto si ammalò nuovamente e dopo alcune “rivelazioni notturne”, decise di rinunciare, ritornando ad Assisi, ma cambiando radicalmente nei comportamenti, ritirandosi spesso a pregare in solitudine e distribuendo denaro ai poveri dopo averlo ottenuto vendendo le stoffe, fino a farsi considerare vittima di squilibrio mentale dal padre, che arrivò a denunciarlo ed a farlo processare nel 1206 nel palazzo vescovile: Fu in quell'occasione, che, dopo le accuse del padre, si denudò totalmente davanti a tutti rendendo i vestiti al padre, dando inizio al suo nuovo percorso di vita e cominciando il suo viaggio per Gubbio, dove fu accolto benevolmente dall'amico Federico Spadalonga. Fu qui che Francesco decise di vestirsi solo con il saio, rifiutando i vestiti lussuosi offerti dall'amico, e fatta la scelta della povertà e dell'umiltà, iniziò ad offrire il proprio aiuto e le proprie cure presso il lebbrosario di Gubbio. In seguito scelse la povertà volontaria e la rinuncia alle attrattive mondane, vivendo in un modo considerato da “ignorante”, da “pazzo”, e quasi da “sovversivo”, rispetto alla mentalità del tempo. Iniziò quindi a predicare, prima in loco e poi anche fuori Gubbio e fuori dall'Umbria, e ben presto alcune persone iniziarono ad aggregarsi a lui, dando origine al primo nucleo di frati. Nel 1209, dopo aver raccolto intorno a se 12 compagni, si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della regola di vita ed il papa Innocenzo III° dette la propria approvazione per il suo “Ordo fratrum minorum”. Dopo aver tentato di creare un primo nucleo conventuale sulla strada per Foligno, in un tugurio presso Rivotorto (abbandonato presto in quanto rivelatosi umido e malsano) a Francesco e ad i suoi fu affidata la badia di Santa Maria degli Angeli in località Porziuncola, nella pianura del Tescio, in mezzo ad un bosco di cedri, dando così origine all'”Ordine Francescano”. Con il “Cantico delle Creature, Francesco venne riconosciuto anche come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana. Venne proclamato come Santo il 16 luglio 1228 da papa Gregorio IX, ed il 18 giugno nel 1939 papa Pio XII° lo proclamò (insieme a Santa Caterina da Siena) come patrono principale d'Italia. Questa mia opera ad acquerello è in suo omaggio e memoria.

Bruno Pollacci

Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa

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