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  • 07/12/2022 13:58

"Bambini dormono sempre meno per uso dei social"

Salute, Psicologi Toscana: "Bambini dormono sempre meno per uso dei social"

La presidente Maria Antonietta Gulino: "Un tempo c’erano le favole, ora gli smartphone. Occorre introdurre fin dalla scuola primaria un'educazione al digitale"

 

 

L'uso dei social media sta diminuendo le ore di sonno dei bambini. Giochi, notifiche, video: la dipendenza anche serale da smartphone e tablet riguarda sempre più persone. Particolarmente significativa è la frequenza di accesso ai social media, soprattutto Tik Tok e Instagram, che vengono visualizzati anche a letto, prima di addormentarsi, e finiscono per ridurre il riposo di bambini e adolescenti. Da un punto di vista della salute mentale, dormire poco può avere però effetti negativi sulla sfera comportamentale e cognitiva, riducendo i livelli di attenzione, la capacità di apprendimento, di memoria, e alterando le relazioni con il prossimo.

 

"Già alcuni studi all'estero hanno dimostrato che l'utilizzo serale dei social media finisce per ridurre di circa un'ora, ogni giorno, il riposo dei bambini fin dai 10 anni. Un fenomeno che purtroppo rileviamo anche tra tanti nostri assistiti o che ci viene riportato dalle famiglie. Un tempo per addormentarsi c’erano le favole, ora rimpiazzate dagli smartphone. Gli schermi dei telefonini, sia per la tipologia di contenuti vivaci che per la luce blu emessa, riaccendono continuamente l'attenzione, anche nel momento in cui ci stiamo per addormentare e interrompono il naturale processo verso la prima fase del sonno. Un problema che tocca tanti adulti, ma che sta riguardando ormai anche numerosi giovanissimi e che non può quindi essere trascurato".

 

A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana.

 

"La qualità e la durata del sonno sono fondamentali per il corretto equilibrio psicofisico, per il benessere psicologico e per poter affrontare i numerosi appuntamenti che attendono la nostra quotidianità, anche a scuola. Un'abitudine che non può essere messa in secondo piano. Occorre introdurre fin dalle scuole primarie, oltre che in famiglia, un'educazione al digitale che è ormai parte integrante della quotidianità, anche tra i bambini. Nel momento in cui viene assegnato un dispositivo tecnologico a un ragazzo, e ha autonomia nel suo utilizzo, non si può fare a meno anche di formarlo e indicare regole di comportamento".

I commenti

Oppure capiremo l'errore e torneremo ad usare la tecnologia solo per medicina e scienza e non come divertimento patologico. Sulla questione dei genitori sono totalmente d'accordo. Secondo me il terrestre medio del 2022 non è degno di fare figli.

anonimo - 08/12/2022 17:09

Fino ai 12 - 13 anni i genitori dovrebbero essere in grado di fissare il tempo di utilizzo dei dispositivi e ovviamente di sottrarli ai figli quando tale tempo risulta scaduto. Dato che nel futuro l'umanità sarà sempre più legata alle macchine (infine si dovrà fondere con esse o essere da esse eliminata) penso sia inevitabile che i bambini, dagli 8 anni in su maneggino il telefono per due - tre ore al giorno. Finite le tre ore via il telefono. Il problema è che una quota alta di genitori non è più in grado di imporre alcunché ai suoi figli, tanto più quelle coppie in cui una parte non fa altro che screditare la figura del compagno/a/coniunge. Se i genitori non sanno fare i genitori è ridicolo pensare che le scuole o lo stato possano fare qualcosa.

anonimo - 08/12/2022 01:49

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