"OGGI SONO QUI..." - PER LA GIORNATA DEL 25 NOVEMBRE
CISL SCUOLA TOSCANA NORD - ...
Penso che la società italiana sia destinata all'estinzione per mancanza di giovani. Attenzione, non finisce l'Italia, ma al posto degli italiani ci saranno altre persone. Non faccio un discorso nazionalistico o peggio razzista, ma solo una constatazione. Qui non avremo un apporto esterno, ma una sostituzione. Questo non dipende da boiate care ai complottisti (tipo Soros e affini per intenderci), ma da quello che gli italiani oggi cinquantenni hanno fatto (o non fatto). Penso che per fare i figli nella società di oggi ci sia un solo modo. Quando, a vent'anni, uno/a vive il primo amore deve generare un paio di figli. Poi, inevitabilmente, verso i 35 anni ci sarà la rottura del rapporto di coppia. Ma resteranno i figli ed il divorziato/ata potrà vivere una decina di anni di soddisfazione e di puro piacere (tra i 35 e i 45). Qualcuno si innamorerà di nuovo e magari aggiungerà un figlio tardivo. Altri gireranno semplicemente le strade. Invece la pessima educazione affettiva dei giovani degli anni ottanta li ha indotti a fidanzamenti estenuanti, senza convivenza e senza figli, poi alla rottura ed infine a mettere al mondo al massimo un figlio solo. Le ragazze vanno educate ad andare a convivere prima dei 25 anni e a fare figli, come avviene nel mondo germanico, compresa la provincia di Bolzano. In Italia le ragazze sono state educate all'eterna attesa di matrimonio ed uomo perfetto. L'uomo perfetto ovviamente non esiste ed il matrimonio è un'istituzione superata dalla storia (la chiesa stessa dovrebbe escluderlo dai sacramenti). In tal modo le italiane degli anni ottanta sono invecchiate senza figli o diventate mamme quarantenni di un figlio solo. Un delirio. Lo ripeto l'educazione affettiva, specie delle ragazze, va cambiata del tutto.
anonimo - 11/04/2023 03:05Ciò che lei scrive è toccate e degno di rispetto, ma non sono sicuro che si tratti di una carenza di maturazione emotiva/educazione affettiva. Un essere umano dovrebbe prendersi la briga di auto-determinarsi in senso positivo, facendo scelte moralmente valide (nota bene, non sono un bacchettone moralista, sono quello che nell'altro articolo parla dell'andare in discoteca a fare il matto), creando/credendo in qualcosa, però diventa difficile se ovunque intorno a te si respira un clima cinico e nichilista. Da un certo momento degli anni '90 in poi, è cambiato qualcosa. Un inizio, un'ombra di quello che poi sarebbe esploso nella seconda metà degli anni duemila. Una progressiva plastificazione del mondo. Non saprei indicare dove, quando, cosa, chi, ma se lei pensa agli anni '80, e poi guarda il decennio precedente al nostro attuale, noterà non solo (attenzione ora, è sottile) il tipo di cambiamento che inevitabilmente il tempo porta con sé, ma un vero e proprio stacco culturale simile (per dirne uno) a quello che ci fu nei primi vent'anni del Novecento. Fino a prima avevamo le lettere, le carrozze, le lanterne, dopo avevamo aeroplani, telefoni, automobili, grattacieli, Guerre Mondiali.
E' successo qualcosa negli ultimi 20-30 anni, non semplicemente un cambiamento ovvio (tutto cambia in un terzo di secolo!), ma uno scalino accessorio, più marcato, e ampiamente in negativo.
Viviamo in un'epoca rancorosa, dove ogni conquista è intrisa di revanchismo, ogni opinione si auto-delinea solo in antitesi ad un'altra, e i piaceri sono vuoti ed effimeri.
La gente ad un certo punto, viene infettata da questo, e crolla.
Io tengo duro ma è atroce essere l'ultimo scemo che crede nel futuro quando nemmeno il futuro crede più in se stesso. Anche se sono circondato di persone mi sento tanto solo e a tratti odio la mia vita.
Il mio l'ho pagato 49, sicuramente non è trendy,
ma incredibile funziona!
Se un tizio aveva 20 anni nel 1975 vuol dire che è nato nel 1955. Se è nato nel 1955 ora ha 68 anni. Per cui escluderei da chi ha oggi 50 anni gli adolescenti e i ragazzi degli anni '70. Se uno aveva 20 anni nel 1985 vuol dire che è nato nel 1965 e oggi ha circa 58 anni. Se uno aveva 20 anni nel 1995, vuol dire che è nato nel 1975 e oggi ha circa 48 anni (vicino ai 50). Per cui i cinquantenni di oggi sono gli adolescenti degli anni '80 e i giovani degli anni '90.
Stabilito questo, va aggiunto a quel che Lei dice e che più o meno è vero, anche il fatto che gli ex adolescenti degli anni '80 sono quelli che non hanno fatto figli, che oggi sono spesso singoli, divorziati o a giro per il mondo (a quasi sessant'anni). Certo hanno lavorato e prodotto soldi, ma non lasciano un gran che all'Italia. Sono stati i protagonisti involontari di una svolta tragica prodotta da una pessima educazione affettiva. Siamo onesti. PS ho 56 anni, per cui ne avevo 20 nel 1987. Ho un solo figlio ed è stato difficile mettere al mondo anche quello. Le donne non italiane qualche figlio lo hanno fatto, le italiane ancora meno di qualche.
Il mio cellulare costa 80 euro. Telefona, manda messaggi, fa foto, posso perfino andarci su Internet. Fa anche troppo, per i miei gusti. Ad alcuni di noi piace di più il binomio figa&cultura che tirarsela per qualcosa di modernista.
Anonimo - 09/04/2023 21:44Mi sa che per questioni anagrafiche
mi fermerò presto prima del fondo.
Peccato.
Comunque oh!
Bene o male, il Mondo continuerà a rotolare.
Gli uovi di Pasqua li faranno sempre, almeno,
fino a che ci sarà cacao.
E' stato il vertice della parabola.
Adesso siete in caduta libera!
Naturalmente con in mano il cellulare da novecento euro.
Ma ho vissuto l'ultima fase del mondo che descrivete e mi ci ritrovo mille volte di più dell'orribile e malato mondo moderno.
anonimo - 09/04/2023 12:37CISL SCUOLA TOSCANA NORD - ...
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