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  • 25/08/2023 21:26

Dopo i gravissimi casi di stupro, verificatisi a Palermo e a Caivano

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione dei gravissimi casi di stupro, verificatisi a Palermo e a Caivano, in provincia di Napoli, perpetrati da gruppi di adolescenti propone alcune riflessioni:

  • la dignità umana e il rispetto dell’altro costituiscono una vera emergenza educativa;

  • molti adolescenti subiscono un bombardamento di immagini, filmati e game di contenuto assolutamente inappropriato alla loro giovanissima età;

  • manca una vera cultura del rispetto tra generi e della persona in generale;

  • una società improntata al consumismo e al materialismo, in cui i valori e i diritti vengano ignorati o calpestati, in funzione della logica del più forte, che si sente autorizzato a predare e bullizzare il prossimo, con il consenso complice del vuoto affettivo determinato da scarsa autorevolezza e presenza delle figure educative di riferimento, è destinata al collasso relazionale – affettivo. Le famiglie, i genitori, hanno le responsabilità preponderanti nella crescita dei propri figli; anche le agenzie educative esterne al nucleo primigenio genitoriale hanno comunque un compito preciso: contrastare l’ “addestramento” al cinismo, al disprezzo, alla prepotenza e all’ignoranza costantemente condotto / indotto da tutta una serie di stimoli – input presenti in un sistema improntato più al fatturare che alla divulgazione di idee finalizzate alla formazione di “teste” empatiche e pensanti;

  • poco tempo viene dedicato al dialogo; con adolescenti abbandonati per ore a contatto con tutto quello che il web propone senza nessuna forma di controllo, in molti casi. Le serie televisive, i film e altri contenuti d'intrattenimento a pagamento trasmessi via Internet dalle società operanti nella distribuzione streaming via Internet sono caratterizzati spesso da scene, tematiche e aspetti fortemente violenti. Non sempre adulti accompagnano i minori nel visionare tale materiale; difficilmente, con i ritmi frenetici del lavoro, segue un dialogo o una discussione costruttiva per ragionare insieme circa la liceità / eticità di determinati comportamenti.

La scuola dovrebbe ulteriormente potenziare l’insegnamento dell’Educazione civica proprio per spiegare sanzioni, reati e conseguenze di azioni eticamente e penalmente inammissibili. In primo luogo si deve insistere sull’importanza del rispetto della dignità altrui; successivamente ripristinare l’autorevolezza di insegnanti e genitori. Sarebbe opportuno incrementare i servizi di supporto specialmente per le classi più complesse, con il personale docente proveniente dalla classe di concorso giuridico – economico (A046).

È necessario pensare ad un nuovo modello scolastico più flessibile nella veicolazione dei contenuti e nella gestione delle attività attraverso una rimodulazione dei tempi e degli ambienti di apprendimento, evitando, per esempio le famigerate classi pollaio, in cui è veramente difficile dedicare a tutti gli studenti il tempo necessario per l’ascolto. Soprattutto si deve sostituire il modello educativo imperante basato sul Narcisismo del soggetto in formazione con una linea pedagogica incentrata invece sulla condivisione e attenzione per i sentimenti altrui.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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