Fillea Cgil Lucca - Lavorazione in loco marmi estratti
Apprendiamo con piacere quanto dichiarato nei giorni scorsi da Fabrizio
Palla, presidente della sezione lapidei di Confindustria Toscana Nord,
circa la legge regionale che impone che almeno il 50% del materiale
lapideo estratto venga lavorato in loco e ribadiamo
che, come organizzazione sindacale, abbiamo sempre posto questa come la
strada per dare futuro a questo settore.
La valorizzazione di questo prodotto sta nella materia prima quanto
nell'arte della sua trasformazione e siamo convinti anche noi come
Fillea Cgil che debba essere dato sempre più risalto alla trasformazione
nel nostro territorio.
Come distretto versiliese, realtà caratterizzata maggiormente da
laboratori e segherie con cave all'interno del Parco delle Alpi Apuane e
quindi soggette a maggiori limitazioni, siamo soddisfatti della
percentuale raggiunta ed apprezziamo che il rappresentante
degli industriali dichiari quanto detto qualche giorno fa.
Nell'ottica di una convivenza tra ambiente e lavoro, l'obiettivo di
ottimizzare la resa di quanto scavato diventa un focus essenziale per
gli anni a venire e siamo pronti, come sindacato, a fare la nostra parte
affinchè l'attuale percentuale di lavorazione
in loco possa essere ulteriormente migliorata.
La l.35/2015 ha dettato le linee guida del settore del marmo in Toscana e
la filiera corta ne è la miglior conseguenza possibile. Troviamo
corretto togliere la possibilità di scavare questa materia a chi non ne
da un ritorno sul territorio, né in termini occupazionali
né in termini sociali e senza valorizzazione di una risorsa non
riproducibile.
Le aziende del distretto versiliese in questo senso si sono adeguate, si
può fare sicuramente di più, si può fare sicuramente di meglio
considerati anche i duri anni che tra pandemia e guerra continuiamo a
vivere, ma se non altro apprezziamo l'essersi posti
un obiettivo che può dare un futuro a questo settore.
Segretario Generale Fillea CGIL Prov. Di Lucca Michele Mattei