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  • 23/11/2023 10:50

L’Unione Europea ha divorato il suo stesso popolo

L'Unione Europea ha divorato il suo stesso popolo C’era una volta una terra infelice, abitata da persone infelici a causa della chiusura di migliaia di industrie, a causa dell’inflazione, dell’aumento del costo dell’energia, dell’imposizione dell’uso di auto elettriche, dell’obbligo a usare farmaci dalle conseguenze dannose. Gli abitanti erano stati costretti per due anni a restare a casa o a muoversi solo con un lasciapassare; per frequentare le lezioni, i bambini e i ragazzi, restavano a casa da soli davanti a uno schermo; in quegli anni molti adulti erano rimasti disoccupati, tanto che nessuno riusciva più a comprare quello che aveva acquistato un tempo. Nonostante l’impoverimento degli abitanti, quella terra inviava armi a un paese corrotto ed era amica di un sovrano che stava portando avanti il genocidio di un popolo del bacino del Mediterraneo stanziato dove un tempo vivevano i Filistei. Insomma: non sembrava uno di quei regni delle favole in cui tutti sono felici. In quella terra non aveva mai regnato la saggezza. Nessuna terra poteva essere più distante dalla prosperità, dalla pace, dalla stabilità e dalla democrazia. L’austerità imposta dai leader dell’Eurozona alla Grecia nel 2011 e nel 2012 aveva generato povertà, disoccupazione e mortalità infantile. Forse i miei venticinque lettori avranno capito che quella terra era l’Unione europea. Eppure, nel 2012, le fu assegnato il premio Nobel per la pace “per aver contribuito a trasformare la maggior parte dell’Europa da un continente di guerra in un continente di pace”. Non è un racconto fantastico: nel 2012 il comitato del premio Nobel affermò che l’Unione europea per sei decadi aveva favorito la pace, la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani nel continente. L’allora presidente del Parlamento Europeo, il tedesco Martin Schulz, dichiarò che l’Unione europea era stata fondamentale per la stabilità, la prosperità e la democrazia. Ma, sin dal trattato di Maastricht, era chiaro come l’intento dell’Unione Europea non fosse la stabilità, la prosperità e la democrazia rivendicate da Martin Schulz quanto la consegna del potere nelle mani delle banche. Arrivò un drammatico e simbolico giorno in cui il presidente italiano Mattarella nominò primo ministro il banchiere Mario Draghi. La terribile profezia dell’antropologa Ida Magli si stava realizzando. Quale vecchio e saggio governante che ami i suoi cittadini e il suo Paese potrebbe mai affidare l’incarico di guidare uno Stato a un banchiere, specie in una fase particolarmente difficile? Nessuno. A meno che l’idea non sia quella di distruggere quello Stato e, con esso, la civiltà europea, quella basata sulle differenze, sulle identità dei popoli, sulle diverse lingue. L’omologazione si è potuta attuare proprio attraverso il graduale annientamento delle lingue che saranno sostituite da una lingua unica – quella parlata dai veri padroni di questa terra: gli americani – attraverso l’annientamento della cultura, dell’arte, della religione, del sacro, della differenza dei sessi, del senso di comunità. A nessun cittadino europeo è mai stato chiesto se fosse favorevole alla creazione di un unico Stato che avrebbe indebolito ciascuno di quelli che in esso avevano scelto di confluire o se fosse favorevole a una moneta unica che sopprimesse la sovranità di ciascuna moneta. Laddove i cittadini hanno potuto esprimersi, la loro opinione è stata ignorata, perché questa è la terra dei banchieri e della finanza e non della democrazia. L’Unione europea è stata ed è tutt’ora un modello di potere autoritario e di negazione di libertà. Essa ha contribuito all’adesione degli stati europei ai progetti imperialistici degli Stati Uniti. L’Unione Europea ha divorato il suo stesso popolo. “E se non piangi, di che pianger suoli?” (Articolo su Sfero: https://sfero.me/article/-unione-europea-divorato-stesso-popolo) (Fonte: https://t.me/ancoraitaliapartito)

I commenti

Dal dizionario Treccani: banchière s. m. (f. -a) [der. di banca e, nel sign. 2, di banco]. – 1. Chi esercita l’attività bancaria, come proprietario, dirigente, amministratore, grande azionista di un’azienda di credito: i b. del medioevo; i grandi b. fiorentini del ’300 e ’400; è figlia di un ricco b. americano; b. privato, locuzione usata spesso per contraddistinguere la banca appartenente a persona fisica o a società di persone in contrapp. alla banca costituita in forma di società per azioni o di ente pubblico. 2. Chi tiene il banco in un gioco d’azzardo.

A me non risulta, nonostante le cazzate che scrivete, che Mario Draghi abbia mai svolto il ruolo di dirigente o proprietario di banche. Draghi si è sempre occupato di organi quali la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea, ecc. Si tratta di organi pubblici, istituti di emissione di moneta o cose del genere. Non sono banche che stanno sul mercato creditizio. Smettete di raccontare boiate. Se l'Europa non vi va bene, se siete bianchi, la russia vi accoglierà a braccia aperte, specie se disposti a farvi arruolare. La strada la sapete. Mettetevi in marcia verso la città di Konigsberg oggi Kaliningrad. Anzi, oggi hanno bisogno di soldati, per cui vi accoglieranno anche se siete neri o avanzi di galera!!

Anonimo - 24/11/2023 01:30

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