Alla Fondazione Ragghianti lectio magistralis della professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi
Mercoledì 5 novembre 2025 ...

 Un successo, solo così può essere chiamato “1984”, la rappresentazione teatrale, già acclamata dalla critica londinese, andata in scena questo week-end al Teatro del Giglio, in prima nazionale.
“1984” è caratterizzato da una trama affascinante, accompagnata dalle magnifiche interpretazioni degli attori (tra cui Violante Placido e Ninni Bruschetta) e dagli spettacolari effetti scenografici. E’ un racconto che ti lascia con la bocca aperta e con un pensiero fisso in testa che ti tartassa per ore e ore dopo la visione. Adrenalina allo stato puro per 101 minuti.
La rappresentazione teatrale “1984” trae ispirazione dall’omonimo romanzo di George Orwell, la rivisitazione è stata effettuata da Robert Icke e Duncan Macmillan, tradotta per noi da Giancarlo Nicoletti.
“1984” è ambientato in un mondo distopico, diviso in tre superpotenze, divenute tali dopo una guerra nucleare. Noi seguiamo la storia di Winston, un dipendente del “ministero della verità”, Schiavo, insieme alla popolazione, di una dittatura capitanata dal “Partito” e da chi ne fa le veci, cioè il ”Grande Fratello”, che tutto sa e tutto vede. Winston spinto da ideali ribelli, un giorno, decide di scrivere un diario contenente tutto ciò che succedeva in quella prigione a cielo aperto, dove solo pensare è reato, con l’obiettivo di consegnare lo scritto alle generazioni future. Noi assistiamo a tutti gli imprevisti e peripezie che questa scelta eroica comporta e veniamo stupefatti dall'adrenalinico finale, pieno di domande e attualizzazione, che lancia un fatidico messaggio che fa riflettere sulla libertà ed il pensiero.
“1984” è uno spettacolo magnifico, messo in scena ancora più magnificamente, vengono usati spesso e con maestria luci e suoni, scene quasi psichedeliche, e anche delle telecamere e schermi che rendono lo spettacolo più accattivante di quanto già lo è.
“1984” ti colpisce, ti scuote e ti lascia senza fiato , e infine ti fa capire che la cosa più preziosa, non sono i soldi o qualunque altra distrazione di questo mondo, ma un’oggetto racchiuso in poco spazio, nella scatola cranica.
Riccardo Cantoni 
E-mail: riccacanto@gmail.com
                                    
                                                                Un successo, solo così può essere chiamato “1984”, la rappresentazione teatrale, già acclamata dalla critica londinese, andata in scena questo week-end al Teatro del Giglio, in prima nazionale.
“1984” è caratterizzato da una trama affascinante, accompagnata dalle magnifiche interpretazioni degli attori (tra cui Violante Placido e Ninni Bruschetta) e dagli spettacolari effetti scenografici. E’ un racconto che ti lascia con la bocca aperta e con un pensiero fisso in testa che ti tartassa per ore e ore dopo la visione. Adrenalina allo stato puro per 101 minuti.
La rappresentazione teatrale “1984” trae ispirazione dall’omonimo romanzo di George Orwell, la rivisitazione è stata effettuata da Robert Icke e Duncan Macmillan, tradotta per noi da Giancarlo Nicoletti.
“1984” è ambientato in un mondo distopico, diviso in tre superpotenze, divenute tali dopo una guerra nucleare. Noi seguiamo la storia di Winston, un dipendente del “ministero della verità”, Schiavo, insieme alla popolazione, di una dittatura capitanata dal “Partito” e da chi ne fa le veci, cioè il ”Grande Fratello”, che tutto sa e tutto vede. Winston spinto da ideali ribelli, un giorno, decide di scrivere un diario contenente tutto ciò che succedeva in quella prigione a cielo aperto, dove solo pensare è reato, con l’obiettivo di consegnare lo scritto alle generazioni future. Noi assistiamo a tutti gli imprevisti e peripezie che questa scelta eroica comporta e veniamo stupefatti dall'adrenalinico finale, pieno di domande e attualizzazione, che lancia un fatidico messaggio che fa riflettere sulla libertà ed il pensiero.
“1984” è uno spettacolo magnifico, messo in scena ancora più magnificamente, vengono usati spesso e con maestria luci e suoni, scene quasi psichedeliche, e anche delle telecamere e schermi che rendono lo spettacolo più accattivante di quanto già lo è.
“1984” ti colpisce, ti scuote e ti lascia senza fiato , e infine ti fa capire che la cosa più preziosa, non sono i soldi o qualunque altra distrazione di questo mondo, ma un’oggetto racchiuso in poco spazio, nella scatola cranica.
Riccardo Cantoni 
E-mail: riccacanto@gmail.com
							 
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