Dopo Castruccio Lucca conosce il momento più buio
Dopo Castruccio Lucca conosce il momento più buio della propria storia.
Alla sua morte, nel 1328, l'imperatore Ludovico il Bavaro invece di lasciare la città ad Arrigo Castracani, legittimo erede, pone Lucca sotto la sua diretta autorità.
L'anno successivo le milizie tedesche imperiali, occupata la città, la venderanno al genovese Gherardino della Spinola.
Da questo momento Lucca diventa merce di scambio passando da varie dominazioni straniere per finire nel 1342 sotto il giogo di Pisa.
L'occupazione pisana di Lucca avrà risvolti drammatici.
La città, governata direttamente dal collegio degli Anziani di Pisa e vessata di tasse, subirà un considerevole fenomeno di emigrazione.
I lucchesi rimasti dovranno vedere le proprie terre devastate dalla nuova guerra dei pisani contro Firenze e saranno costretti a combattere e morire tra le fila degli occupanti.
In questo contesto di disperazione le famiglie facoltose rimaste in città e le colonie di mercanti lucchesi all'estero inizieranno con vari soggetti un percorso di trattative per la liberazione di Lucca.
La strada risolutrice sarà quella dell'imperatore Carlo IV di Boemia che, dietro il pagamento di un ingente somma, l'8 aprile 1369 ristabilirà ufficialmente l'autonomia della città liberandola dalla tirannide pisana.
Dall'anno successivo fino ai giorni nostri, ogni domenica dopo Pasqua, a Lucca verrà celebrata la Festa della Libertà e la parola "Libertas" diventerà un segno distintivo della città.
Una volta liberata, le principali riforme che porteranno a un rinnovato assetto politico e amministrativo della città ruoteranno intorno alla nuova suddivisione territoriale.
Lucca verrà divisa in terzieri, San Salvatore nella parte nord, San Paolino in quella ovest e San Martino nella est, ognuno di questi poi suddiviso in quattro contrade,
Nei secoli a venire, tra gli abitanti dei terzieri verranno individuati i membri degli organi di governo e sempre sulla base di questi verranno organizzate le milizie interne dedite alla difesa della città.
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