• 0 commenti
  • 09/03/2024 19:11

GRANDE SUCCESSO ALL’ALFIERI PER LO SPETTACOLO SULLE DONNE DEL FURIOSO


Applausi per l’anteprima nazionale dello spettacolo musicale “Angelica, Olimpia, Bradamante e le altre. Le donne dell’Orlando Furioso” di Consuelo Barilari, andato in scena al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana in occasione della Giornata internazionale della donna


CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – Si è conclusa con i modernissimi versi del Canto V, contro la violenza sulle donne, l’applaudita anteprima nazionale dello spettacolo musicale “Angelica, Olimpia, Bradamante e le altre. Le donne dell’Orlando Furioso”, andata in scena ieri sera (venerdì 8 marzo), proprio in occasione della Giornata internazionale della donna, nella magnifica cornice del Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana.


Un’originale allestimento - progettato e diretto da una donna, la regista Consuelo Barilari, direttrice del Festival dell’Eccellenza al Femminile XX Edizione (Genova Bari Napoli) – ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto nella versione di Italo Calvino e dedicato nella sera dell'8 marzo a tutte le donne vittime di violenza. Inserita nel programma della Stagione Teatrale 2023-24 del Teatro Alfieri, curata dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana, la rappresentazione ha mandato in archivio il terzultimo appuntamento con la rassegna.


Lo spettacolo - co-prodotto da Schegge di Mediterraneo e Kronoteatro – ha visto protagonisti i giovani e talentuosi attori e cantanti della Compagnia Terre Furiose che hanno recitato sulle musiche e le canzoni curate da Andrea Nicolini. Una suggestiva ‘quarta parete’ ha reso multimediale la messa in scena, con le coreografie e i movimenti scenici curati da Jassi Yanhamir, direttamente dai palchi dell’Off Broadway. Ad assistere la regia Celeste Canali, mentre le immagini e le proiezioni sono state curate da Gianluca De Pasquale. Cri Eco si è occupata degli elementi scenografici mentre il concept dei costumi ha portato la firma di Daniele Sulevic.


La Garfagnana, con i suoi borghi fortificati e i suoi paesaggi ameni, è stata al centro di una narrazione che ha cercato di restituire alle nuove generazioni l’attualità della visione ariostesca del mondo, dell’amore e del ruolo della donna. Tra i momenti più salienti: la vicenda dell’abbandono di Olimpia nell’isola dell’Orca, nel suo grande letto d’oro di principessa d’Olanda su una riva nel lago di Gramolazzo; l’incontro tra Melissa e Bradamante sulle rive del lago di Isola Santa; la pazzia di Orlando (interpretato dal bravissimo Mattia Baldacci) tra le vie di Campocatino; e infine l’unione in matrimonio tra Ruggero e Bradamante nel giardino della Rocca Estense di Camporgiano.


L’Ariosto – nella rappresentazione scenica - immagina la sua storia meravigliosa nella Rocca di Castelnuovo di Garfagnana, dove è stato commissario ducale dal 1522 al 1525. Eccezionali tutte le attrici in scena: a partire da Irene Mori (nei panni di Angelica) a Eleonora Domesi (Olimpia), Antonella Loliva (la maga Logistilla), Miriam Russo (la maga Alcina), Maria Chiara Di Giacomo (la fata Morgana), Violetta Ghersina (Bradamante), Francesca Cordioli (la maga Melissa). Molto applaudite infine le interpretazioni di Francesco Pelosini (Astolfo), Federico Valdi (Ruggero), Manuel Diodato (il mago Atlante) e Alessio Zirulla (Medoro).


“Abbiamo cercato di restituire tutta la disarmante modernità del poema ariostesco – ha dichiarato la regista Consuelo Barilari – collocandolo in una terra, la Garfagnana, che per natura e forza dei paesaggi può ben rappresentare l'immaginario dall'Ariosto. Le protagoniste dell'opera sono vere e proprie eroine, personaggi femminili di una potenza e un fascino disarmante che diventano nella rappresentazione teatrale figure emblematiche, di riferimento nella battaglia delle donne per i diritti e contro la violenza. Gli illuminanti versi del Canto V in difesa delle donne, che per bocca della protagonista Angelica chiudono lo spettacolo dimostrano la sensibilità che il poema esprime per la figura femminile e sono un monito per le nuove generazioni”.




Gli altri post della sezione