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Sotto passo di Sant Anna p ...
Tipica retorica arabo islamica. Cento scemi vanno sulla spianata della moschea e vengono poi riportati indietro dalla polizia. Enorme pretesto per scatenare l'ira araba! Con questo modo di ragionare la pace la faranno presto.....
Anonimo - 25/03/2024 20:20Oltre 100 coloni israeliani hanno invaso la Moschea Al-Aqsa di Gerusalemme per celebrare Purim. Sotto lo sguardo indifferente (o protezione?) della polizia, attraverso il cancello al-Maghariba.
Questo atto incendiario è avvenuto in un momento di crescente tensione in tutta la Cisgiordania a causa dell'offensiva letale di Israele sulla Striscia di Gaza, che ha causato la morte di più di 32.200 persone dall'ottobre scorso. In Cisgiordania, da ottobre sono stati uccisi più di 450 palestinesi e feriti altri 4.750 dai colpi dell'esercito israeliano.
Cosa succederebbe se 100 estremisti di altra fede abramitica profanassero una sinagoga per festeggiare le proprie ricorrenze? Tel Aviv bombarderebbe tutti indiscriminatamente. Perché a loro è concesso tutto ogni oltre limite alla decenza?
Ben Gurion fu uno dei fondatori di Israele e fu lui a proclamarne l'indipendenza l'indimenticabile 14 maggio 1948. Ben Gurion lottò per tutta la vita per l'esistenza di Israele e comandò personalmente l'esercito nella guerra del 1948, quando Israele dovette difendersi dalla prima aggressione araba. Se Ben Gurion vivesse oggi farebbe di tutto per salvare Israele e questa è una cosa certa. il resto non lo sappiamo e sarebbe ingiusto fare delle elucubrazioni in materia.
Anonimo - 25/03/2024 02:23Lei dice che prima del 7 ottobre "....Gli abitanti di Gaza erano ristretti nei movimenti, negati nell'accesso a risorse essenziali come l'acqua potabile, e privati della possibilità di ricevere cibo, farmaci e materiali edili. Erano esclusi da numerose attività che noi possiamo considerare normale e parte della nostra quotidianità, tutto a causa delle decisioni di questo stato con cui si suppone debbano coesistere pacificamente....".
Bene, visto quello che è successo il 7 ottobre le limitazioni ai movimenti erano messe a proposito e non sono state sufficienti. Netanyahu risponderà a suo tempo agli israeliani della sua incapacità nel prevenire il disastro del 7 ottobre. In ogni caso per avere la libertà di movimento per i palestinesi dovrà esser chiaro che chi li governa non ha per scopo l'uccisione degli ebrei. In caso contrario capisco perfettamente gli ebrei che limitano i movimenti. Prima di essere ammazzati si fa di tutto. Comunque Lei dice che non si ".... può aspirare alla pace..." con Israele. Lei conferma che gli arabi vogliono la guerra e giustifica il 7 ottobre. Bene, ora gli arabi hanno la guerra. Hanno ottenuto il loro obbiettivo. Si godano la guerra invece di piagnucolare.
Poi non dica panzane sulla povertà dei palestinesi prima del 7 ottobre. I capi di Hamas vivevano nel lusso, spendevano in armi e accumulavano per arricchire se stessi ed il loro partito. I soldi che arrivavano a Gaza erano tantissimi. Per cui se il popolo era povero ciò era per volontà dei capi islamisti guerrafondai. I capi islamisti vogliono una popolazione povera per reclutare guerriglieri.
"EH MA SONO I PALESTINESI A NON VOLERE LA PACE!"
Così dice il benpensante che siede comodo sulla sua poltrona.
Idealmente, tutti vorrebbero la pace. La realtà dei fatti, però, è diversa.
Come si può aspirare alla pace con uno stato (Israele) che limita la tua capacità di condurre una vita normale? Prendiamo in considerazione la situazione nella Striscia di Gaza prima del 7 ottobre, prima dell'invasione dell'IDF.
Gli abitanti di Gaza erano ristretti nei movimenti, negati nell'accesso a risorse essenziali come l'acqua potabile, e privati della possibilità di ricevere cibo, farmaci e materiali edili. Erano esclusi da numerose attività che noi possiamo considerare normale e parte della nostra quotidianità, tutto a causa delle decisioni di questo stato con cui si suppone debbano coesistere pacificamente.
Chiedi che i palestinesi accettino tutto senza resistere? È come se ti entra un ladro in casa, lui ruba i tuoi beni, ti distrugge i mobili, poi si insedia nella tua abitazione relegandoti in cantina, chiudendoti a chiave e decidendo arbitrariamente quando puoi uscire, mangiare o utilizzare il bagno. E poi qualcuno ti dice anche che dovresti provare a vivere in pace con questa persona e non ribellarti.
Sarebbe inaccettabile, vero? Allora perché si esige che i palestinesi rimangano passivi e inermi di fronte a questa tragica situazione, che dura dal 1948?
"Israele incarna apartheid per eccellenza", così la relatrice Onu sulla Palestina incalza lo stato ebraico
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"È apartheid, non abbiate paura di dirlo. Il Sudafrica ci ha dato la parola, ma la realtà è incarnata da Israele per eccellenza". È quanto ha affermato la special rapporteur delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese, a cui nelle settimane scorse lo Stato ebraico ha negato l'ingresso, intervenendo alla Conferenza internazionale 'Pace e giustizia in Medio Oriente, focus Palestina', promossa dal Consiglio Comunale di Firenze. L'intervento è stato applaudito dalla platea. “So che non è perché ho detto qualcosa di intelligente - ha aggiunto - ma perché ho pronunciato la parola apartheid. Perché è apartheid”
Ha aggiunto Albanese: "Voglio rendere omaggio agli organizzatori per essere riusciti a ospitare questo evento, dato che il clima in Italia non è affatto favorevole a parlare liberamente di Palestina o di Israele e dei territori palestinesi occupati, nemmeno in un momento in cui vengono commesse atrocità". Così Francesca Albanese, special rapporteur delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, nel suo intervento al convegno organizzato in Comune a Firenze.
Secondo Albanese, il clima non è favorevole "neanche in un momento in cui, giorno dopo giorno, sono state uccise 30.000 persone in cinque mesi. Pensiamo a questo: 30.000 persone, 13.000 bambini. Più del 70% della Striscia di Gaza e del suo tessuto sociale è stato distrutto, e ancora oggi è difficile parlare di crimini israeliani. La questione della Palestina, di Israele e della Palestina scuote equilibri politici e pregiudizi radicati. E spesso porta alla censura e all'autocensura".
[ansa]
UNICA DEMOCRAZIA DEL MEDIO ORIENTE? Ecco smontato uno dei miti più ostinati.
Contrariamente allo slogan propagandistico sionista che dipinge Israele come "l'unica democrazia del Medio Oriente", la realtà è ben diversa. Israele, sotto la sua maschera di democrazia, è in realtà una teocrazia discriminatoria che privilegia gli ebrei a discapito dei non ebrei e perpetua una serie di violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti dei palestinesi.
Matrice Teocratica: L'identità ebraica dello Stato di Israele è radicata nella sua struttura di governo. Non solo vi è una forte influenza religiosa sulla politica e le leggi del paese, ma molti partiti politici hanno una chiara matrice teocratica. Questo si traduce in politiche e decisioni governative che discriminano apertamente le minoranze non ebraiche.
Privilegi per gli Ebrei: Israele favorisce sistematicamente chi è ebreo rispetto a chi non lo è. La legge sul ritorno, ad esempio, concede automaticamente la cittadinanza agli ebrei di tutto il mondo, mentre i palestinesi esiliati non hanno il diritto di tornare nelle loro terre ancestrali o di richiedere la cittadinanza, anche se nati lì.
Negazione dei Diritti dei Rifugiati Palestinesi: Decine di migliaia di palestinesi sono stati costretti a lasciare le loro case durante la Nakba nel 1948 e, da allora, Israele ha sistematicamente negato loro il diritto di ritorno o di chiedere la cittadinanza. Questa politica di esclusione perpetua un'ingiustizia storica e viola flagrantemente il diritto internazionale.
Abusi dei Diritti Umani: Israele perpetua abusi dei diritti umani nei confronti dei palestinesi attraverso detenzioni amministrative senza capi d'accusa, omicidi mirati e l'occupazione militare della Cisgiordania. Queste azioni non possono essere giustificate in nome della sicurezza nazionale e sono chiaramente contrarie ai principi democratici.
L'idea di Israele come democrazia è un'illusione. È essenziale smascherare questa narrazione e riconoscere la realtà di un regime che perpetua sistematicamente l'oppressione e la discriminazione.? Ecco smontato uno dei miti più ostinati.
Contrariamente allo slogan propagandistico sionista che dipinge Israele come "l'unica democrazia del Medio Oriente", la realtà è ben diversa. Israele, sotto la sua maschera di democrazia, è in realtà una teocrazia discriminatoria che privilegia gli ebrei a discapito dei non ebrei e perpetua una serie di violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti dei palestinesi.
Matrice Teocratica: L'identità ebraica dello Stato di Israele è radicata nella sua struttura di governo. Non solo vi è una forte influenza religiosa sulla politica e le leggi del paese, ma molti partiti politici hanno una chiara matrice teocratica. Questo si traduce in politiche e decisioni governative che discriminano apertamente le minoranze non ebraiche.
Privilegi per gli Ebrei: Israele favorisce sistematicamente chi è ebreo rispetto a chi non lo è. La legge sul ritorno, ad esempio, concede automaticamente la cittadinanza agli ebrei di tutto il mondo, mentre i palestinesi esiliati non hanno il diritto di tornare nelle loro terre ancestrali o di richiedere la cittadinanza, anche se nati lì.
Negazione dei Diritti dei Rifugiati Palestinesi: Decine di migliaia di palestinesi sono stati costretti a lasciare le loro case durante la Nakba nel 1948 e, da allora, Israele ha sistematicamente negato loro il diritto di ritorno o di chiedere la cittadinanza. Questa politica di esclusione perpetua un'ingiustizia storica e viola flagrantemente il diritto internazionale.
Abusi dei Diritti Umani: Israele perpetua abusi dei diritti umani nei confronti dei palestinesi attraverso detenzioni amministrative senza capi d'accusa, omicidi mirati e l'occupazione militare della Cisgiordania. Queste azioni non possono essere giustificate in nome della sicurezza nazionale e sono chiaramente contrarie ai principi democratici.
L'idea di Israele come democrazia è un'illusione. È essenziale smascherare questa narrazione e riconoscere la realtà di un regime che perpetua sistematicamente l'oppressione e la discriminazione.
Responsabile UNRWA: A Gaza sono stati uccisi più bambini in quattro mesi di bombardamenti che in quattro anni di guerra in tutto il mondo
Il Commissario Generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha sottolineato l'elevato numero di bambini uccisi nella guerra di Israele a Gaza, descrivendo la situazione come sconvolgente. Afferma che il numero di bambini segnalati uccisi in poco più di 4 mesi a Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in quattro anni di guerra in tutto il mondo combinati. Prosegue definendola una guerra contro i bambini, affermando che è una guerra contro la loro infanzia e il loro futuro.
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.
(David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians", pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938)
invasato filoarabo? Sarei io? Mi sa che qui di invasati ce n'è uno solo, e non sono certamente io. la tragedia del popolo palestinese è nota a tutti. Ci sono milioni di persone, di bambini, che sono nati in cattività e che in cattività moriranno. A nessuna persona dotata di raziocinio verrebbe mai in mente di addossare una qualsiasi responsabilità a questi bambini che, attualmente, vengono ammazzati dalle bombe, o dalla fame, o dalle malattie. Poi va detto, e siamo tutti assolutamente d'accordo, che Hamas è un'organizzazione terroristica, che ha compiuto crimini orribili, schifosi. Il fatto che qualcuno compia crimini orribili non autorizza però nessun'altro a compiere altri crimini orribili. Se poi guardiamo non all'immediato ma alla prospettiva storica, ci rendiamo conto che la situazione attuale, complicatissima, è piena di contraddizioni e di responsabilità che ricadono un po' su tutti i protagonisti. Una bella fetta di responsabilità è proprio di Israele che, in questo momento, e di gran lunga la parte più forte, più ricca, più potente da qualsiasi punto di vista. Bisogna ammettere che Israele ha "lavorato" per anni prima di giungere a questo punto. L'idea che l'attuale politica di Israele sta portando avanti, molto esplicitamente, è quella di "eliminare" il problema palestinese semplicemente eliminando i palestinesi. È una politica di pulizia etnica che viene portata avanti molto esplicitamente: lo dicono proprio loro. Lo dicono tanto chiaramente che persino gli americani non hanno più voglia di appoggiare Israele. Quindi cerchiamo di essere onesti: nessuno può e deve gongolare se Hamas uccide un innocente. Ma qui mi sembra che ci sia qualcuno che va in brodo di giuggiole se Israele ammazza un innocente, donna bambino o vecchio, purché sia arabo.
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