Unione Comuni Garfagnana, approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2025-27
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Il Popolo della Famiglia di Lucca e Capannori, per mezzo dei referenti Ilaria Giurlani e Mario Motta, esprime il proprio disaccordo con la manifestazione del Toscana Pride che si svolgerà a Lucca sabato prossimo 7 settembre, a ridosso della festività di Santa Croce. “Questo tipo di eventi, svoltosi già in altre città, non è stato soltanto festa, colori e musica, ma anche provocazione, in alcuni casi arrivando fin quasi all’oltraggio, pensiamo, ad esempio, a Roma e Milano” ricordano i due referenti. “Quello che spaventa un po’ è il fatto che, nella stragrande maggioranza delle interviste delle persone che partecipano al Pride, c’è una fortissima carica antifamilista e antiecclesiale. I due nemici sono la famiglia, chiamiamola tradizionale, e la Chiesa. Con questo non ne vogliamo fare una colpa ai militanti Lgbt. Sono stati portati su questo terreno… Ci viene in mente la mitica senatrice, madre delle unioni civili, Monica Cirinnà che nel 2019 manifestava con un cartello con scritto “Dio, patria e famiglia, che vita di merda”. Per Giurlani e Motta “il nodo del problema è dunque al cuore di una certa militanza di sinistra che ha sostituito i diritti sociali con la pappetta dei cosiddetti diritti civili. Non ci preoccupa tanto la “carnevalata” del Pride. L’elemento preoccupante è la battaglia politica che è al fondo della carnevalata, che permette tutto questo, che lo rende accettabile per un versante molto ampio della sinistra di questo Paese. I referenti del Popolo della Famiglia proseguono: “Il problema è, c’è un bene o c’è un male in queste manifestazioni? C’è un bene o c’è un male nel dire che va abbattuta la famiglia tradizionale? Per noi c’è un male. È un bene o un male irridere i simboli religiosi che sono un collante e una radice profonda in particolare in Italia? Per noi è un male. E dunque non possiamo che esprimere il nostro dissenso a questa manifestazione, augurandoci che si lascino in pace la famiglia e la Chiesa, oltretutto considerando la vicinanza della Festività di Santa Croce, molto sentita da gran parte della cittadinanza della nostra città. Cerchiamo di uscire da questa narcosi del “pensiero unico” che sta livellando le menti di una enorme moltitudine di persone, che rincorrono le mode, accettando tutto ed il contrario di tutto. Occorre più coraggio per risvegliare gli animi e le menti anche se si rischia di venire etichettati con parole fuori contesto da coloro che per primi dichiarano la libertà di opinione, ma che spesso ti tolgono l’opportunità di esprimerla.
Luigi sono sempre più preoccupato per te. Te lo dico per un senso di fraternità cristiana, fatti vedere da uno molto bravo. Magari Padre Amorth.
JD - 05/09/2024 09:36Credo che la foto parli da sola buona giornata. Consiglio ai patrioti di migliorare le loro letture.
Pingu - 05/09/2024 09:18Massimo sostegno dopo le parole dell'Arcivescovo di Lucca anche al POPOLO DELLA FAMIGLIA LUCCA E CAPANNORI.
Ritengo che non occorre piazzate e carnevalate sostenute da correnti politiche neo liberiste ma bensì toni più contenuti inerenti alla difesa della Omosessualità dove molti vorrebbero rimanere nella propria intimità.
IL GAY PRIDE è la massima manifestazione demoniaca che macchia i valori non solo della Famiglia e dei Valori della Cristianità ma mette in cattiva luce quelle persone che vogliono mantenere un rapporto nella propria privacy.
Ritengo che il GAY PRIDE và cancellato e messo al bando proprio per questo tipo di carnevalate che agli occhi delle famiglie è solo una MANCANZA DI RISPETTO sui Valori anche della Cristianità.
L.M.
A me pare inutile tutto questo scaldarsi. Le posizioni favorevoli a cose come il "pride" sono largamente maggioritarie in Italia, per cui chi vuole ragionare in termini di "famiglia tradizionale" è libero di farlo, purché sia cosciente di appartenere ad una minoranza. La destra descritta dal commento "Ragionamenti contorti e mode del momento" è in verità una minoranza, che non va oltre al dieci per cento degli italiani. Tutti gli altri, minimo se ne sbattono dei diritti civili, oppure sono favorevoli a tutto quello che gli arcobaleno vogliono. Molto penoso e ridicolo è tirar fuori la Santa Croce per giustificare la voglia di rifiutare il pride. L'evento sarà ben distante dal 13 e 14 settembre ed inoltre vagheggiarne la non effettuazione per motivi religiosi equivarrebbe a pretendere che a Lucca, in settembre, venissero proibite fiere, giostre e fuochi d'artificio. Ovviamente non si va oltre a voglie di rifiuto e vagheggiamenti, in quanto l'egemonia culturale dei pro pride è tale da rendere impensabile una qualsiasi azione per impedire la sfilata...... visto questo, di che si parla?!?! Mah!!
anonimo - 04/09/2024 02:15I vostri ragionamenti sono alquanto contorti, distorti e infarciti di vere e proprie falsità. Del resto il pensiero unico dominante a destra è fatto per lo più di queste cose.
Nella stragrande maggioranza delle interviste ai vostri simpatizzanti, così come nei loro commenti sui social e per strada, c'è una grandissima carica di omofobia e odio verso l'altro. Che spesso conduce a discriminazioni, insulti e aggressioni fisiche, non di rado con esiti molto gravi. Molte delle quali sono ben documentate presso i tribunali di tutta Italia. Di contro, non risultano discriminazioni, insulti o aggressioni nei vostri confronti quando vi dichiarate eterosessuali, cattolici o fedeli alla patria.
Parlate di "irrisione" nello stesso testo in cui usate per i vostri avversari (voi preferite "nemici", lo so) termini come "pappetta dei diritti civili" e "carnevalata". Mentite in modo palese e spudorato quando sostenete che da qualche parte si invochi l'abbattimento della famiglia tradizionale. Il vostro (reiterato) tentativo di polarizzare il confronto con toni irrisori e aggressivi è chiaro ed evidente. Siete, in sostanza, confusi e contraddittori, oltre che animati da una profonda malafede.
Quando scrivete "i due nemici sono la famiglia, chiamiamola tradizionale, e la Chiesa" dimenticate che molti dei partecipanti al pride saranno proprio famiglie tradizionali, legati al mondo cattolico nei modi più diversi. E che se avversari ci sono, questi sono alcune distorte concezioni della famiglia tradizionale, e alcune espressioni del mondo sedicente cattolico, nel momento in cui questi vogliono imporre la propria visione del mondo a tutti. Che è il fondamento della vostra associazione e di ogni vostro scritto.
Eppure, nonostante il grave pericolo che rappresentate per una civile convivenza, nessuno vi toglie la libertà di opinione e di espressione. E infatti continuate a esternare e diramare comunicati spesso deliranti, senza alcun ostacolo.
Spiegate piuttosto perché, nell'esercitare questo diritto sacrosanto, avete sentito ancora una volta il bisogno di scrivere un comunicato in cui mettete nero su bianco la vostra aspirazione: impedire ad altri di manifestare la propria identità e il proprio pensiero perché "narcotizzati dal pensiero unico che sta livellando le menti di una enorme moltitudine di persone, che rincorrono le mode, accettando tutto ed il contrario di tutto".
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