Lino Guanciale all'ex manicomio di Maggiano nei luoghi di Mario Tobino.
Lino Guanciale all'ex mani ...
Io, che ho scritto il post, lavoro da vent’anni per una delle aziende private più importanti di Lucca, una di quelle, per intenderci, che hanno un elevato “valore aggiunto”. Non dico nulla di nuovo, assolutamente nulla di nuovo, precisando che il turismo rappresenta una forma di “economia estrattiva”, cioè una forma di economia estremamente semplice e predatoria, che prosciuga le risorse preesistenti, finché durano, e che poi lascia il territorio debole e impoverito. La cosiddetta “ricchezza” che produce è del tutto marginale per un paese sviluppato come il nostro, anche al netto dei costi (servizi pubblici impoveriti da uno sfruttamento esterno, degrado del patrimonio urbanistico monumentale, indebolimento del tessuto sociale). I benefici reali sono dei pochissimi che gestiscono esercizi pubblici (bar, ristoranti, affittacamere, con in più il gravissimo problema del “nero”). I posti di lavoro che vengono generati da quest’economia predatoria non sono qualificati e sono pochissimo retribuiti. Il turismo richiede infatti lavapiatti, baristi, camerieri, pulitori: posti precari, di nessuna specializzazione, con produttività bassissima e nessun valore aggiunto. I nostri giovani qualificati sono costretti ad andare all’estero, e noi importiamo sguatteri e lavapiatti, non qualificati, da paesi poveri, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Lucca avrebbe ben altre potenzialità, ben altre risorse. Certo, spetterebbe ai ceti dirigenti fare delle scelte lungimiranti e incrementare le potenzialità positive, anche a discapito di un immediato ritorno elettorale. Certo, dipende dall’opinione pubblica sostenere ceti dirigenti che operino in questa direzione. Ma si sa, un conto è la teoria, un conto è la pratica: tutti contenti di affittare una camera in nero in centro (chi ce l’ha), tutti contenti di svoltare la stagione con un lavoretto da cameriere (per poi spendersi tutto in aperitivi). Ma va anche considerato che il turismo è, tra tutte, la risorsa più fragile, più aleatoria perché interamente dipendente dall’esterno, da scelte e flussi che non vengono decisi qui da noi. Il giorno che dovesse cessare il flusso turistico, per un motivo qualsiasi, ci ritroveremo con una città svuotata di abitanti e di servizi, con un’economia collassata. Queste sono cose ben note, lo sanno tutti che è così, esistono fior di studi sull’argomento, il problema non è solo lucchese ma planetario: bisognerebbe averne consapevolezza e agire di conseguenza.
anonimo - 23/09/2024 16:38A mio avviso entrambi i post sono giusti per alcune cose e per altre no .
In primo luogo è innegabile che il turismo sia una fonte di guadagno irrinunciabile a Lucca come in quasi tutte le altre città italiane.
Ma è altrettanto vero che servirebbe una regia una programmazione e soprattutto una professionalità che manca agli amministratori attuali ed è mancata a quelli precedenti.
La sinistra e la destra Lucchese hanno espresso Sindaci e assessori che non hanno saputo creare le iniziative giuste per attirare visitatori di livello , in pratica quelli che spendono e non quelli con la bottiglia di acqua in mano .
Quindi occorre svegliarsi ....ma davvero , il turismo può essere un valore aggiunto se i suoi benefici creano un indotto di cui può beneficiare tutta la comunità .
Altrimenti rimane solo una cosa per fare i grassare i soliti ristorantini e barini " allora anche no " .
Ce ne dovrebbe fregare eccome, dei turisti in città. Perché stiamo andando dritti verso il fenomeno del cd "overtourism", in parole semplici: ce ne sono troppi, adesso la situazione è ancora forse gestibile, ma per poco.
Le strade del centro spesso sono "intasate" da greggi di persone che camminano spesso controsenso, ma quanti di loro hanno sacchetti di acquisti fatti in giro? Nessuno o quasi. Nel frattempo, oltre ad intralciare, sporcano e creano sia il famoso indotto per chi lavora col turismo, quindi barini, ristorantini (che hanno invaso senza criterio tutte le strade e le piazze della città, hai voglia di aspettare i bulloni) e negozi di cianfrusaglie, insieme a alberghi, b&b e affitti in nero, sia il "contro indotto": gli esercenti si sono fatti furbi e hanno alzato i prezzi di tutto, per sfruttare i turisti: una mezza naturale costa €1,20 presa in piedi e portata via, non consumata al tavolo. Le botteghe hanno aumentato tutto.
I residenti che facevano la spesa lì andranno nei supermercati fuori le mura, per forza, in città costa tutto troppo ormai. Giusto i turisti possono pagare e farsi fregare.
I turisti che arrivano in auto occupano spesso i posti dei residenti, che ormai stanno pensando in parecchi di trasferirsi altrove.
E la spazzatura viene lasciata ovunque in giro, così come le cartacce e le cicche...
Poi il Comune organizza "gli stati generali del turismo" ma nessuno invita i residenti, solo "gli operatori".
Quindi è importante fare sentire la propria voce partecipando a quel ridicolo sondaggio fatto con domande tendenziose volte a fare apparire che tutti sono felici di avere così tanti turisti.
Anche no, grazie.
L.M.
Lucca non ha alcun ruolo di area vasta, per cui campa soprattutto di turismo. Siamo come Viareggio negli anni sessanta del secolo scorso, per cui dei turisti non possiamo fare a meno. Il fenomeno va gestito, ma non possiamo permetterci di mandar via i turisti. Per curiosità, che lavoro fa Lei che ha scritto il post??
anonimo - 23/09/2024 01:50Lino Guanciale all'ex mani ...
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