TAGLIO DEL NASTRO PER L’AZALEA DI BORGO A MOZZANO
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Appuntamento venerdì 18 aprile, alle 21.30, al Teatro “C. Alfieri” di Castelnuovo
SEMPRE VINTI SEMPRE RIBELLI: AL TEATRO ALFIERI UNO SPETTACOLO INEDITO DEGLI STAINDUBATTA CON SILVANO SCARUFFI
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, è dedicato alla resistenza culturale del crinale appenninico tra Toscana ed Emilia-Romagna
Castelnuovo di Garfagnana, 8 aprile 2025 - ”Sempre vinti sempre ribelli" è lo spettacolo che debutterà venerdì 18 aprile, alle 21.30 al Teatro “Alfieri” di Castelnuovo di Garfagnana, portando sul palco gli Staindubatta (musiche) e Silvano Scaruffi (letture). Una produzione completamente nuova e inedita, che unisce musica e parole, tradizione e racconto, suspense e storia realmente accaduta, per far affiorare, uno dopo l’altro, i volti, le vicende, le testimonianze nati lungo il crinale dell’Appennino che taglia in due Toscana ed Emilia-Romagna. Di quel crinale appenninico che si fa simbolo di una resistenza culturale che trova spazio nei testi di Scaruffi e nelle sonorità degli Staindubatta.
A realizzare lo spettacolo, a ingresso gratuito, è Salamini in co-produzione con l’associazione culturale Il circo e la luna, insieme con Staindubatta e Collettivo Strolgatori e il patrocinio del Comune di Castelnuovo di Garfagnana.
Tito Livio descrivendo gli irriducibili montani li definì “populus semper victus, semper rebellis” considerandoli residenti in un’ostinazione di appartenenza a un territorio indomabile e ostile. Nel 187 a.C. le legioni romane del console Caio Flaminio risalirono l’Appennino per aprirsi una via verso il mare. Al di là del Passo, il console Marco Emilio Lepido e i suoi legionari conquistavano la valle del Serchio facendoglisi incontro. I contingenti armati dell’impero incontrarono formidabili resistenze tra le tribù montane di crinale, arroccate e indomite. Anni di guerre, almeno 11 battaglie. L’esercito montano si consolidava in un’unica grande tribù: Velati, Apuani, Lunati, Friniati. Un esercito costituito da una fazione che combatteva e una che intonava furenti canti. Roma inviò nuove truppe per sottomettere i montani. Deportarono più di 7000 abitanti dell’Appennino nel Sannio, e molti montani piuttosto che finire in catene si lasciarono schiantare dagli Schiocchi, dalle rupi.
Altri, sottomessi, nudi e disarmati, furono abbandonati nella foresta perché le belve li sterminassero. “Ma non finì così. Siamo ancora vivi perché siamo deriva. Siamo ancora qua perché siamo tradizione. E la tradizione è rivoluzione permanente”.
Sempre Vinti Sempre Ribelli è un racconto sulla distanza siderale che insorge tra chi vive un territorio e chi semplicemente lo vuole usare non conoscendone il prezzo da pagare. La distanza di chi guarda il mondo da un’astronave. Una distanza che mette al sicuro, che fa dimenticare cosa significa vivere una nazione a sbalzo sul vuoto, un mondo lasciato a se stesso, avvelenato nelle idee e obbligato a dissipare lingua e folclore. Un mondo che vive di ritmi arcaici, gesti saggi, presidio umano in ettari di primitiva natura. Con leggi calate dall’alto, con fini sempre mutevoli, rimane poco, se non l’ostinazione, la consapevolezza di essere parte del displuvio, come i massi, i faggi, le alture. Frontiera, colonizzazione e deriva, solchi nei quali da secoli agonizza la vita di crinale.
Sempre Vinti Sempre Ribelli è un racconto di resistenza culturale. L’appartenenza culturale, quando non è la nostra, può sembrare terribile, spietata, aliena. I Velati, gli Apuani, i Lunati, i Friniati persistono ancora in quelle facce cupe, sghignazzanti, nei visi abbronzati da sole di vetta, nei lineamenti scolpiti dall’illegalità e dal vivere sottomessi a una selvaggia matrigna montagna che detta i tempi. Senza nessuna possibilità di appello.
Sempre Vinti Sempre Ribelli è di chitarre, di batteria, di marchingegni a bottoni, di acuminato dialetto, di bande rinselvatichite e di sperversa fucileria montana. Musica a sud del Passo, parole a nord del Passo. Il su e il giù del Mondo.
Testo di Silvano Scaruffi
Silvano Scaruffi vive a Ligonchio e fa il Guardiadiga. Abita in fondo al paese, alla Rocca, scendendo dalla rampata del Bocco verso la Valla. Ci si arriva anche dall’altra strada che passa dal Bastione e finisce in Corea. Delle volte, lo chiamano a leggere in giro le cose che scrive. Ma lui non ci va mica sempre. Ha pubblicato oltre 17 romanzi tutti con ottimi riscontri di critica.
Musiche di Staindubatta
Nati nel 2016, fin dal nome, hanno fatto la scelta di comporre i loro testi in dialetto "garfagnino" (Garfagnana, valle nella provincia di Lucca): Staindubatta, infatti, letteralmente significa ‘dove lo metti, sta’. Oltre al recupero della tradizione dialettale delle loro montagne, gli Staindubatta hanno intrapreso anche una ricerca musicale particolare, fatta di suoni elettrici e naturali e che si basa sulla creazione di atmosfere dilatate, in qualche misura rallentate, in netto contrasto con la velocità che caratterizza il mondo in cui ci muoviamo oggi.
Sempre vinti sempre ribelli
Venerdì 18 aprile, ore 21.30
Teatro Alfieri Castelnuovo di Garfagnana
Ingresso gratuito
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