Contro gli affaristi di ogni tempo, ancora dalla parte degli Straccioni. Buon 1 maggio!
Il lavoro povero oggi è ...
Riportare residenza nel Centro Storico!
Questo è il ritornello comune a tutto il mondo politico lucchese di qualsiasi schieramento.
Una operazione peraltro necessaria per evitare che la città murata non sia solo esclusivamente una “mangiatoia”, una Gardaland, oppure un agglomerato di appartamenti per turisti.
Peccato che tutto questo si scontri con una realtà assurda e incomprensibile come quella accaduta di recente ad una famiglia che, proveniente da un altra città toscana, voleva trasferirsi in centro e che ci ha contattato spiegando l’ accaduto.
Il padre, un professionista che parte la mattina e torna la sera era ben disponibile a sopportare i problemi del parcheggio dovuti al fatto di dover lasciare la macchina lontano da casa e condividere uno stallo giallo con gli altri 4,49 autorizzati (questa è la proporzione fra stalli e permessi)
La mamma casalinga era ben felice di vivere senza macchina, fare la spesa sotto casa, fare acquisti presso il negozio dietro l’ angolo e accompagnare i figli a scuola andando a piedi
Peccato che sono venuti fuori ostacoli fino ad allora inimmaginabili.
I figli non sono stati accettati dalle scuole dentro le Mura per mancanza di disponibilità.
Mentre per il piccolo, che frequenta le elementari, il problema è stato risolto rivolgendosi ad una scuola privata, il che rappresenta un costo, ma che si trova comunque dentro le Mura, per il figlio maggiore che frequenta le medie il problema è irrisolvibile: deve andare fuori del centro e quindi a chilometri di distanza.
Conclusione: le scuole all’ interno delle Mura vedono una grande affluenza di studenti che vivono fuori, mentre quelli che vivono dentro sono costretti ad andare fuori per mancanza di posti disponibili.
Questo significa che c’è un traffico veicolare provocato da chi porta i figli a scuola dentro le Mura e un analogo traffico di chi, vivendo dentro le Mura, deve accompagnare i figli a scuole che si trovano a chilometri di distanza fuori dalla città.
Probabilmente questa famiglia rinuncerà a venire a Lucca per abitare in Via Fillungo come avrebbero desiderato, ma non sarebbe logico dare all’indirizzo di residenza la priorità per l’ ammissione scolastica? In fin dei conti anche la logica ed il buon senso hanno i loro diritti!
Se è per quello se la famiglia attualmente risiede a 100 chilometri di distanza non dovevano accettare il figlio neanche a s. Vito no?
È chiaro che le scuole del centro non devono essere solo per chi vive dentro le mura però è altrettanto vero che se uno vive in città non dovrebbe essere costretto ad andare a 5 chilometri fuori delle mura no? Logico no?
Voi scrivete: ..."....Probabilmente questa famiglia rinuncerà a venire a Lucca per abitare in Via Fillungo...". Da questo deduco che oggi non sono residenti in centro. Proprio per questo motivo il figlio non è stato iscritto alla media Carducci. Se fosse stato residente in centro avrebbe avuto la priorità. Quanto al fatto che lucchesi "di fora" mandino i figli alle medie "di drento", ciò è un fatto. Va però detto che se le medie "di drento" dovessero avere solo iscritti residenti in centro esse finirebbero per chiudere per mancanza di alunni.
Anonimo - 04/06/2022 01:11Il lavoro povero oggi è ...
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