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  • 05/11/2022 17:44

4 novembre, CasaPound: “Parlare di Vittoria”

Roma, 4 nov – “4-XI-1918: E la vittoria sciolse l’ali al vento” e “Ad imperitura difesa dei confini”. Con questi striscioni i militanti di CasaPound hanno ricordato in diverse città italiane la Vittoria del 4 novembre 1918. 4 novembre, CasaPound: “Parlare di Vittoria” “L’Italia si è forgiata nel fango delle trincee, non a un tavolo di trattative – si legge in una nota diffusa da CasaPound – è nell’asprezza della lotta e nella difesa dei confini che gli italiani hanno iniziato a riconoscersi come Popolo e Nazione. Il sacrificio più estremo ha unito lombardi e siciliani, trentini e sardi, romani, campani, veneti, molisani e via, per tutta una penisola che ha iniziato, nell’epopea della Prima Guerra Mondiale, a parlare un’unica lingua fatta di un unico spirito e di un unico sentire”. Oggi – scrive ancora CasaPound – sentiamo solo parlare di ‘immane tragedia’, ‘inutile strage’: noi invece vogliamo parlare di Vittoria. Perché è lì, su quei confini oggi tanto osteggiati, che è nata davvero l’Italia. Non servono celebrazioni se non siamo in grado di cogliere l’importanza che il sacrificio di migliaia di giovani ha avuto per il futuro del nostro paese. Abbandoniamo quel senso di sconfitta che ci portiamo dietro da troppo tempo e riappropriamoci della Vittoria in ogni campo. Questo Paese ha saputo fare e dare tanto, anche e soprattutto nei momenti più bui. Non lasciamoci travolgere da piccole o grandi Caporetto: torniamo ad osare, come i ragazzi del ’99

I commenti

.....i confini conquistati con la prima guerra mondiale vennero violati a seguito della sconfitta nella seconda guerra mondiale. In tal modo addio alle province di Zara, Fiume, Pola e a buona parte di quelle di Trieste e Gorizia. Il fascismo, infognando l'Italia nella folle alleanza con il criminale di Berlino, portò al disastro. Solo il fatto che l'Italia, nel sistema della NATO, aveva una notevole importanza indusse gli USA a non concedere a Tito altre annessioni, in caso contrario sarebbe andata anche peggio.

Passando poi al sacrificio che ha unito questi e quelli va detto, per onor del vero, che la gran parte dei trentini (come degli abitanti italiani di Trieste, Gorizia, Pola, Fiume, Zara, Spalato, Sebenico, ecc.) combatterono per l'Austria Ungheria. Quelli come Cesare Battisti furono una minoranza esigua.

Anonimo - 06/11/2022 02:50

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