• 1 commenti
  • 20/04/2023 13:09

“LA CHIESA, I BORGHESI, IL POPOLO.IL SANT’ANDREA DI LORENZO VIANI”

“LA CHIESA, I BORGHESI, IL POPOLO.IL SANT’ANDREA DI LORENZO VIANI”

in mostra a LUCCA

22 aprile- 28 maggio 2023

Chiesa di San Franceschetto




Lorenzo Viani a Lucca. Il grande artista viareggino celebrato in una mostra nella chiesa di San Franceschetto dal titolo “La chiesa, i borghesi, il popolo. Il Sant’Andrea di Lorenzo Viani” aperta dal 22 aprile al 28 maggio e visitabile nei week-end.


VIANI E LUCCA

Viani a Lucca perché il suo legame con questo territorio è profondo e articolato. Innanzitutto, le radici: lucchesi erano i genitori, Rinaldo ed Emilia, che ‘approdarono’ in Versilia al servizio dei Borbone nel Palazzo Reale del Viale dei Tigli tra la darsena viareggina e Torre del Lago.

Lucchesi anche gli esordi della sua formazione artistica, indirizzato da Plinio Nomellini all’Istituto di Belle arti della città. E infine l’epilogo della sua straordinaria parabola di autore, scrittore, pensatore e uomo, quando la malattia lo condusse in quel di Maggiano, dove ritraeva la sfortunata popolazione del manicomio.


LA MOSTRA

Da questo legame nasce l’idea, condivisa dall’amministrazione comunale di Viareggio e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di una mostra, piccola ma preziosa, da inserire nel percorso iniziato con l’esposizione ospitata nel 2022 alla Villa Paolina di Viareggio, basata sul Viani promotore nazionale ed internazionale della figura di P. B. Shelley nel bicentenario della morte del poeta. Un programma culturale proseguito, sempre nel 2022, con la pubblicazione di estratti del libro dell’autore viareggino, Il cipresso e la vite e culminato, nel 2023, con la una valorizzazione della sua produzione propriamente artistica, attraverso la grande mostra al dannunziano Vittoriale degli Italiani e tramite questa ‘incursione’ del Sant’Andrea in San Franceschetto, in arrivo dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMC) “Lorenzo Viani”.


L’OPERA

Realizzata con una tecnica decisamente singolare, l’opera trova probabilmente il suo soggetto principale nella chiesa stessa, un edificio storico della Viareggio antica, la “chiesa dei pescatori” che logicamente ricopriva un ruolo ben preciso nell’immaginario locale. In questo contesto Viani ambienta un canovaccio di quotidianità, in cui il bianco nitido della facciata fa da sfondo all’incontro di quell’umanità varia (i borghesi e il popolo appunto) che era spesso oggetto delle attenzioni dell’artista, qui raffigurati in uno spietato, caricaturale e quasi gustoso contrasto tra una pingue ricchezza e una malconcia povertà

La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà aperta dal 22 aprile al 28 maggio nei giorni di venerdì, sabato e domenica, con orario 10-19. Aperture straordinarie il 24 e il 25 di aprile.


VIANI E LA CHIESA DI SANT’ANDREA

«Un secolo fa […] il mare placido rompeva a cento metri dalla gradinata della chiesa di Sant’Andrea che il popolo di Viareggio, composto allora solamente di pescatori, vide costruita per provvedere ai bisogni spirituali della ognor crescente popolazione del paese, elevato alla dignità di città dall’augusta Maria Luisa di Borbone poco tempo prima ch’ella fosse sepolta all’Escuriale. In quei tempi, dalla soglia del tempio, di sotto al bel colonnato dell’ordine dorico addossato al muro e sostenente un frontespizio triangolare, poggiato su tre campate rettangolari, – quelle laterali sostenevano due grandi anfore con le simboliche faci, e quella del mezzo una statua trionfale del Santo, – con un solo volger d’occhi si dominava il mare aperto. Le nude fiancate del tempio e il muro terminale del convento, nei giorni di tempesta, arginavano le onde infuriate, liberando il paese acchiocciato lì dopo con le sue casupole, i suoi orticelli, e le andane dei suoi gozzi pescherecci».


Lorenzo Viani, La benedizione dell’ultimo rombo, articolo pubblicato sul «Corriere della Sera» del 27 novembre 1934.


LORENZO VIANI biografia

Lorenzo Viani nasce a Viareggio il 1novembre 1882. Lascia presto gli studi primari. Entra come garzone nella bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini e poi del figaro anarco-socialista Narciso Fontanini. Plinio Nomellini, suo primo maestro, ne favorisce l’ingresso nel 1900 all’Istituto di Belle Arti di Lucca, dove rimane per tre anni. Nel 1901 conosce a Firenze Giovanni Fattori e nel 1900 Viani aderisce al gruppo anarchico Delenda Cartagho, subisce un arresto per attività sovversive ed è tra i promotori nel 1903 di una commemorazione di Percy Bysshe Shelley. Nel 1904 espone per la prima volta con cinque disegni presentati alla Promotrice Fiorentina. Seguono la presenza alla Prima Mostra d’Arte Toscana a Firenze e una personale al Regio Casino di Viareggio.  Di qui una carriera caratterizzata da uno stile personale che si allontana dall’insegnamento fattoriano sia nei toni, che nei soggetti, che evidenziano l’originalità della ricerca: Ribellione, La tappa, Ritorno, Il muro. Nel 1908, il primo viaggio a Parigi. Dove lavora e ritrae personaggi di ambienti popolari ed artistici (Monsieur Fleury, Il baritono russo, Sarah Bernhard e il Venditore di pane). Ma è durante il secondo soggiorno parigino (1911-’12) che matura uno stile sempre più personale in cui la lezione di grandi artisti come Cézanne e Van Gogh si intreccia con quella del Trecento toscano (Peste a Lucca, Benedizione dei morti del mare e Volto Santo). Partecipa alla guerra di trincea tra il 1915 ed il 1918 e congedatosi, nel 1919, sposa la maestra Giulia Giorgetti per trasferirsi poi a Montecatini. Inizia la carriera di scrittore con i romanzi Ceccardo (1921), gli Ubriachi e Giovannin senza paura (1922). Tornato nel 1923 a Viareggio redige i suoi scritti autobiografici più famosi e (tra questi, Parigi del 1925. L’anno seguente si trasferisce presso la Fossa dell’Abate, dove rimarrà fino al 1930. Dipinge il ciclo della Collezione di Parigi, nella quale rievoca i personaggi dell’esperienza nella capitale francese, e progetta con Domenico Rambelli il Monumento ai caduti di Viareggio. L’aggravamento delle condizioni di salute, lo costringe ad allontanarsi da casa nel 1933 e a ritirarsi a Nozzano, studiando gesti ed espressioni dei pazienti del vicino manicomio di Maggiano. Le opere del periodo saranno esposte alla personale tenuta a Viareggio nel 1934. L’ultima commissione è del 1936. Si tratta dell’affresco del Collegio “IV Novembre” degli Orfani dei marinai di Ostia. Viani vi lavora in modo intenso ma a causa di un intenso attacco di asma muore nel 1936 al Lido di Ostia.


Informazioni

www.fondazionecarilucca.it 

I commenti

Un uomo commovente e straordinario. Viareggino e lucchese vero al contempo. Con Puccini, D'Annunzio, Ungaretti, Pea, Tobino, hanno fatto di Lucca, Viareggio e Versilia capitali della cultura del secolo scorso.

anonimo - 21/04/2023 01:41

Gli altri post della sezione