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“Alcuni oggetti, più di altri, raccontano tasselli di vita di coloro che li hanno posseduti”
Ultimo
fine settimana per visitare la mostra Le
lettere di Elisa
In esposizione anche un nécessaire
per la scrittura, da viaggio, appartenuto a Maria Luisa
d’Austria, in prestito
dal Museo Glauco Lombardi di Parma, che conserva anche una
lettera autografa di
Elisa Bonaparte Baciocchi
La
mostra è aperta fino a domenica 21 maggio 2023
nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19
nel Complesso di San Micheletto
Ingresso libero
comunicato stampa
Lucca, 18 maggio 2023 – Ultimo fine settimana per visitare la mostra Le lettere di Elisa: così governava la Principessa di Lucca, a cura di Roberta Martinelli, nella sala dell’affresco al piano terra del complesso di San Micheletto, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, aperta da venerdì a domenica dalle 11 alle 19.
L’esposizione, che invita a scoprire un copioso carteggio tra la principessa di Lucca Elisa Bonaparte Baciocchi e diversi esponenti del governo napoleonico, oltre ad offrire suggestioni e conoscenza della storia dello scambio epistolare nel periodo del Principato lucchese e del Granducato di Toscana attraverso oggetti d’arredo, strumenti e carte filigranate, chiude questa domenica 21 maggio 2023 con un boom di presenze che va verso quota 1500.
Oltre al ritratto di Elisa realizzato da Pietro Benvenuti tra il 1812 e il 1814, recentemente acquisito per far parte della Collezione della Fondazione Cassa Risparmio di Lucca, e alla Forma da carta filigranata con i ritratti di Napoleone Bonaparte e Maria Luisa d’Austria (1812), del Museo della Carta di Pescia (Cartiera le Carte), tra gli oggetti in mostra si trovano un raffinato supporto ergonomico, compatto, pratico e completo di comparti portalettere, carta, calamai e tutto il necessario per lavorare in viaggio. È il nécessaire per la scrittura, da viaggio, appartenuto a Maria Luisa d’Austria, proprietà e prestito del Museo Glauco Lombardi di Parma, che è una sorta di organiser, ma anche di notebook dei nostri giorni.
“Alcuni oggetti, più di altri, sono in grado di raccontare tasselli di vita di coloro che li hanno posseduti, oggetti che, travalicando la destinazione funzionale e pratica per la quale erano stati realizzati, sono testimoni di storie e vicende vissute – scrive Francesca Sandrini, direttrice del Museo Glauco Lombardi, nel catalogo della mostra -. Lo scrittoio da viaggio di Maria Luigia d’Asburgo (inv. 1830) è uno di questi: parla di alcuni aspetti della vita della sovrana asburgica. La duchessa trascorreva periodi prolungati lontano dalla capitale. Le ragioni di tali spostamenti erano molteplici e derivavano da esigenze connesse al suo ruolo politico, alla sua situazione famigliare e affettiva, al suo stato di salute, ma erano anche generate da una naturale predisposizione: i ricongiungimenti a Vienna con il figlio François, ormai divenuto Franz e duca di Reichstadt, con il padre e con la numerosa famiglia asburgica, i soggiorni presso le stazioni termali austriache, le costanti frequentazioni delle località montane e alpine, si alternavano a viaggi motivati da ragioni di interesse personale, dal desiderio di visitare le grandi capitali italiane ed europee con la loro società e con i loro negozi, certo più aggiornati, soprattutto in fatto di moda, rispetto alle rivendite parmensi. Durante questi spostamenti la duchessa naturalmente non rinunciava alle proprie abitudini, ai propri passatempi ma anche a tutte le comodità alle quali era avvezza; questo determinava che a corte fossero presenti numerosi nécessaires, ovvero bauletti di varia tipologia e dimensione in base alla destinazione”.
“La lontananza – che talora poteva raggiungere i cinque/sei mesi – dagli affetti più cari, e in particolare dai due figli avuti dal generale Adam Neipperg, Albertina e Guglielmo conti di Montenuovo, faceva sì che le lettere fossero l’unico mezzo sia per tenersi aggiornati e rassicurarsi vicendevolmente sul reciproco stato di salute (aspetto fondamentale e di cui oggi talora sfugge il reale peso), sia per condividere a distanza esperienze, attività, conoscenze e in generale un quotidiano che madre e figli troppo spesso trascorrevano in forma parallela e che assai raramente trovava dei momenti vissuti insieme”.
Al Museo Glauco Lombardi è presente una lettera di Elisa Bonaparte diretta alla cognata Maria Luigia: “il 7 novembre 1815 – scrive Sandrini -, mentre l’ex imperatore Bonaparte era in viaggio verso la remota isola di Sant’Elena, Elisa si trovava ormai da otto mesi a Brunn in Baviera e scriveva alla “tres chère soeur” Maria Luisa (questo era ancora il suo nome), reclamando per la figlia Elisa Napoleona Baciocchi la dotazione che il fratello Napoleone le aveva destinato nel ducato di Parma e che era sotto sequestro. Faceva inoltre appello alla benevolenza di Maria Luisa, che era in Austria in attesa di prendere possesso del ducato di Parma, affinché intercedesse presso il padre, l’imperatore Francesco I, poiché Elisa, nonostante le varie pressioni fatte, non aveva ricevuto risposta alle sue domande di restituzione dei passaporti. La situazione non le consentiva quindi di ricongiungersi a suo figlio piccolo, Federico Napoleone, né soprattutto le permetteva di fare ritorno in Italia, il cui clima temperato era fondamentale per la sua salute. La richiesta relativa alla dotazione non fu accolta dalla duchessa, sempre più convinta di voler interrompere i rapporti con tutti i Bonaparte e ormai proiettata verso un nuovo equilibrio politico e sentimentale, quanto mai lontano da persone e luoghi del fastoso periodo impero.”
Le lettere di Elisa: così governava la Principessa di Lucca
a cura di Roberta Martinelli
Sala dell’affresco - piano terra del complesso di San Micheletto (Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca)
7 aprile – 21 maggio 2023
Giorni e orari di apertura: venerdì, sabato e domenica ore 11-19.
Aperture straordinarie: lunedì 10 aprile, lunedì 24 aprile e martedì 25 aprile ore 15-19.
Ingresso libero, accesso da via Elisa.
La mostra si avvale di supporti in italiano e in inglese.
Web e social:
https://napoleoneeilsuotempo.wordpress.com/
Fb: @napoleonidi – Insta: @souvenirnapotoscanaoccidentale - #napoleonidi
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