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  • 11/01/2024 15:21

“La Via Vandelli grande risorsa, sia valorizzata di più in Toscana”

Lo chiede Mario Puppa, consigliere regionale Pd, con un’interrogazione al presidente Giani.

 

La “Via Vandelli” e le sue grandi potenzialità di sviluppo turistico sono sul tavolo del presidente della Regione. E’ stato Mario Puppa, consigliere regionale del Pd, a porre la questione, presentando un’interrogazione con lo scopo di “sapere se intenda valutare la situazione in atto e porre in essere, anche di concerto con la Regione Emilia Romagna in un’ottica di interesse interregionale , tutte le iniziative necessarie a rafforzare la conoscenza, la fruibilità e la percorribilità del percorso escursionistico denominato “Via Vandelli”, anche in un’ottica di valorizzazione culturale ed economica, oltreché di coesione sociale di quelle aree interne che, sebbene inserite in contesti ambientali e paesaggistici di notevole pregio, non sempre riescono ad intercettare i flussi turistici”.

«Parliamo di una storia antica – spiega Puppa – Nel corso degli anni la Via Vandelli è stata recuperata come percorso escursionistico che transita quasi esclusivamente sui sentieri, per una lunghezza di 171 chilometri da Modena a Massa e di 152 chilometri nella variante da Sassuolo, attraverso la pianura, le colline, le montagne del Frignano, il crinale Tosco-Emiliano, la valle della Garfagnana, le Alpi Apuane e la riviera massese. Un percorso che attraversa due regioni e, per quanto riguarda il territorio della Toscana, in provincia di Lucca, attraversa San Pellegrino in Alpe, con i comuni di Castiglione di Garfagnana, Pieve Fosciana, Castelnuovo di Garfagnana, San Romano in Garfagnana, Camporgiano, Careggine e Vagli Sotto, per raggiungere la Provincia di Massa Carrara con il passaggio dal passo della Tambura a Marina di Massa.

La “Via Vandelli” sul versante emiliano da tempo risulta oggetto di una serie di iniziative messe in atto da pubbliche amministrazioni e volte alla valorizzazione del percorso, a cominciare dall’installazione di una efficace cartellonistica rivolta agli escursionisti, supporto molto meno diffuso nel nostro territorio. Anche per questi motivi ritengo che sarebbe utile e importante raccordarsi con la Regione e i Comuni emiliani per iniziative di valorizzazione e fruibilità di un percorso escursionistico che per il suo grande pregio ambientale e paesaggistico merita di essere conosciuto e frequentato dai turisti. Sono certo – conclude Puppa – che questi temi incontreranno positivamente la sensibilità della giunta regionale e, in particolare, dell’assessore al turismo Marras che sta facendo un buon lavoro sui “cammini toscani”».

I commenti

La via Vandelli corrispondeva al sogno estense di collegare la capitale del Ducato, ovvero Modena, con Massa ed il mar ligure. Per farla gli estensi si accordarono con la Repubblica di Lucca e un tratto della via passava sul territorio Lucchese (Chiozza), mentre venne anche fatta la variante del Broglio per collegare direttamente la val di Serchio Lucchese (Gallicano, Borgo a Mozzano, ecc.) con la Vandelli. Invece il Ducato di Modena stette ben attento a non fare neanche un cm di strada sul territorio toscano. Pur di non passare dallo stazzemese, che era in mano al granduca, si scelse la difficile via di Vagli e di Arnetola. La regione non si è mai voluta occupare di questa strada antitoscana, come non si è mai occupata della via ducale della Foce a Giovo. La Garfagnana non è e non sarà mai toscana!!!!!

Anonimo - 12/01/2024 02:47
@

sasnno una sega loro della Vandelli.
Puppa ma te lo hai mai fatto il Cammino del Volto Santo'? no no credo.
e il Cammino di San Jacopo ? più famoso.... ma dubito, tra l'altro ha una segnaletica pessima.
Vi siete mai informatidel Cai ?
e ciao

mah - 11/01/2024 17:54

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