AD ALTOPASCIO SI ASSEGNERANNO 7 ALLOGGI POPOLARI A FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
AD ALTOPASCIO SI ASSEGNERA ...
Ancora una volta ha vinto l’arroganza della politica, quella politica insensibile all’ambiente, al
patrimonio storico culturale, irrispettosa delle volontà dei cittadini, che col falso pretesto di una
strada per l’antincendio ha voluto realizzare una strada per il disboscamento in un’area a più alto
pregio di tutto l’Appennino settentrionale. Lo stravolgere quello che stato l’antico Sentiero dei
Carbonai, una mulattiera, non certo una strada, utilizzato dai partigiani della XXI Zona, oltre che
un’offesa all’ambiente è un’offesa a tutti quegli eroi che hanno dato la vita per la nostra
Liberazione, è un’offesa a tutti color che si riconoscono in tali valori.
E’ vero, che il comune di Bagni di Lucca è ad alto rischio di incendi boschivi, ma è anche vero che
nell’area dove si è voluta costruire forzatamente quella strada antincendio, negli ultimi 40 anni vi se
ne è sviluppato uno solo, per accertarsene basta consultare il sito della Regione Toscana:
https://www502.regione.toscana.it/geoscopio/incendiboschivi.html e si vedrebbe che le aree dove
vi è necessità di piste antincendio sono ben altre e ne sono sfornite. Inoltre l’area in oggetto ha
esposizione orografica verso est, caratterizzata pertanto da elevati tassi di umidità e da scarsa
vegetazione del sottobosco e pertanto a basso rischio incendio, mentre prevalentemente gli
incendi, per ovvie ragioni, si sviluppano nei versanti esposti a sud ed a ovest.
Dietro questo falso pretesto si nasconde la vera volontà, quella di costruire una strada per il taglio
del bosco, un primo avamposto per in futuro prolungarla alla vallata sinistra del Solco Grande, per
disboscare tutta quanta la vallata compresa nello spartiacque del Rio Pelago, tra l’Alpe Tre
Potenze e la Riserva Naturale dell’Orrido di Botri. Fatta per tagliare quei boschi demaniali del
comune di Bagni di Lucca, ma proprio perché demaniali appartengono al bene comune collettivo:
paesaggistico, storico e culturale e non colturale da mettere a reddito. Faggete che oltretutto il
parere del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Lucca ha consigliato di mantenere ad
evoluzione naturale.
I primi ottocento metri di strada sono ormai stati realizzati, calpestando la volontà dell’ANPI, di
associazioni culturali, sindacali e ambientaliste, con strafottenza ed arroganza, senza un nessun
confronto. Come Rifondazione Comunista ci dissociamo da tale politica.
La ricchezza ambientale, storica e culturale, ricca di biodiversità che contraddistingue quella parte
di Appennino deve essere salvaguardata strenuamente e pertanto come Rifondazione Comunista
proponiamo un ampliamento della Riserva Naturale dell’Orrido di Botri estendendola a tutto lo
spartiacque del Rio Pelago, tra l’attuale riserva e l’Alpe Tre Potenze.
Ma, in considerazione che i monti di Bagni di Lucca sono stati la sede, in località Rafanella, del
comando partigiano dell’XXI Zona vogliamo andare oltre e proponiamo di estendere la riserva
naturale sino al Torrente Scesta, facendo diventare tutta quell’area il primo “Parco Storico Naturale
della Resistenza”. Dove cultura e storia, in un ambiente incontaminato, consegneranno alle
memorie future i valori che hanno contribuito alla nascita della nostra Repubblica con la
Liberazione dal nazi-fascismo
Esistono delle leggi ed esse impediscono di disboscare. Per cui la strada può esser bella o brutta, ma non ci saranno disboscamenti.
Anonimo - 27/02/2024 00:12AD ALTOPASCIO SI ASSEGNERA ...
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