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  • 03/04/2024 08:19

La costruzione dei tempi moderni

La costruzione dei tempi moderni (Manifesto per una visione multipolare, il soggetto radicale e la tecnoribellione) Aleksandr Dugin Oggi si stanno unendo diversi piani che fino a poco tempo fa erano separati: – La religione, la teologia e soprattutto l’escatologia, che sembravano essere state bandite alla periferia molto tempo fa, ma che stanno nuovamente penetrando in ogni cosa fino alla vita quotidiana. – La geopolitica, dove si giocano tipi di ordine mondiale fondamentalmente incomparabili. – Le ideologie politiche che si capovolgono e si trasformano in ibridi proibiti (ad esempio, il nazi-liberalismo). – I processi filosofici in cui il declino estremo contrasta con la finalizzazione di intuizioni assolute. – La rottura dei ghiacci delle culture che si congelano con estrema velocità e si sciolgono nell’immutabilità. Tutti gli strati si intersecano in modo esotico ed eccentrico, formando nodi semantici con un numero di dimensioni difficilmente definibile. Tutto questo collassa nella guerra e in un baccanale di tecnologia, anche se la guerra stessa è una profonda metafisica che richiede un nuovo pensiero, e un fenomeno non meno metafisico è la tecnologia. Tutto questo è estremamente intenso e per nulla superficiale, non lineare e sull’orlo del caos da complessità. I metodi convenzionali non sono sufficienti a dipanare un tale groviglio semantico. Inoltre, il convenzionale è ormai minato dal sospetto sistematico. Ogni tentativo di costruire un modello si scontra con il passato, accumulato in modo insufficiente o con semplici fallacie. Una volta messa in discussione la teoria ingenua (o addirittura falsa) del progresso, perdiamo fiducia in ciò che è venuto dopo rispetto a ciò che è venuto prima. Se all’inizio si è insinuato un errore, alla fine nascerà un mostro. Quando le cose sono andate male? Con l’’età dell’esplorazione. Superando il confine proibito delle Colonne d’Ercole, l’Europa occidentale commise un atto di trasgressione irreversibile, che le fu fatale. Il posto di Atlantide è in basso [L’Autore fa riferimento alla collocazione di Atlantide data da Platone nel Timeo (17a-27b) e nel Crizia, N.d.T.]. L’unica spiegazione generalizzabile che coprirebbe subito l’intero territorio dei problemi irrisolvibili è la conclusione che cinquecento anni fa l’Europa occidentale ha cominciato a impazzire sistematicamente e, avendo iniziato a degenerare sistematicamente, a un certo punto impazzirà. Cinque anomalie si sono sviluppate da allora: 1. Ateismo e materialismo del quadro scientifico del mondo, basato sul nominalismo e sull’ideologia patologica protestante. Già allora si poteva concludere che l’Occidente stava entrando nel regime dell’Anticristo e che tutto ciò che era occidentale e moderno era irreversibilmente segnato da lui. 2. Il falso impero britannico fu l’inizio dell’atlantismo ipertrofizzato. Gli anglosassoni incarnavano il Leviatano biblico. Già nel XX secolo il testimone è passato agli Stati Uniti, ma il dominio della civiltà del mare è dell’Inghilterra. 3. Il Medioevo e la sua ideologia tri-funzionale indoeuropea, il cattolicesimo e l’Impero sono stati rifiutati e ridicolizzati, e al loro posto si è affermato un capitalismo completamente patologico sotto tutti i punti di vista. Dal punto di vista ideologico, si è poi trasformato in liberalismo (la principale forma di degenerazione mentale), nazionalismo e in una versione rovesciata che riconosce gli atteggiamenti di base: il socialismo. Qualsiasi movimento ideologico nel sistema del capitalismo è destinato al mimetismo e al collasso. Il capitalismo è assolutamente totalitario e, come ha dimostrato Deleuze, il capitalismo culmina nella schizofrenia. 4. La filosofia New Age si è divisa (senza preavviso) in una continuazione eccentrica della tradizione classica e in perversioni distruttive in solidarietà con il materialismo e l’esternalismo della scienza. Ciò ha creato una confusione sistematica, uno slittamento semantico delle interpretazioni. Il pensiero si dibatteva come una cerva, a volte riuscendo a sfondare la rete, ma nessuno sapeva bene dove fosse la breccia e dove l’agonia, e spesso tutto sembrava rigorosamente al contrario. 5. La cultura cominciò a passare alla civiltà (secondo Spengler), raffreddandosi, ma non senza eccessi – di tanto in tanto un genio imprevedibile vedeva l’essenza della cupezza addensata e la penetrava con un ago brillante. Nel complesso, la cultura stava deliberatamente scivolando verso l’inferno. La Russia si trovò improvvisamente in guerra con tutto questo. Senza volerlo, senza capirlo, senza prepararsi e senza calcolarlo. La Russia è stata messa da una mano invisibile nella posizione in cui si trova ora e contro ogni previsione, dovremo – istituzionalmente! – dare risposte a tutte le sfide della civiltà dell’Anticristo, compresa la sfida della tecnologia. Tutti i dispositivi elettronici di cui l’Occidente ha dotato l’umanità si sono rivelati un tranello: attraverso di essi, si scopre, qualcuno di sconosciuto raccoglie informazioni su tutti per poter governare indiscriminatamente. Soprattutto l’uomo nasconde i propri peccati. È questo che interessa al Grande Fratello. Li registra e ne consente l’accesso quando è necessario. La tecno-dipendenza è lo strumento più perfetto del diavolo e della sua civiltà, e noi ci rallegriamo della digitalizzazione, aiutiamo il diavolo a governarci. Ma cosa sono tali oceani di peccato se non un campo di follia? Il ciclo di costruzione è quasi completo. Solo la nostra disperata Operazione militare Speciale lo ostacola. Ebbene, come vorreste interpretare ciò? Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini (https://t.me/ideeazione) Italia Mensile

I commenti

Se l'operazione militare speciale è l'alternativa alla degenerazione europea, allora preferisco la degenerazione.

Anonimo - 04/04/2024 01:00

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