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  • 08/07/2024 15:50

Lucca ed il caso Norma Cossetto

Sono istriano e purtroppo non sono sorpreso dell’attacco portato da portato da Massimiliano Piagentini a quella che è una semplice attuazione di una delibera approvata tre anni fa all’unanimità dal consiglio comunale di Lucca: intitolare a Norma Cossetto un luogo pubblico, in questo caso un parco giochi. Va sottolineata l’unanimità di questa decisione, presa da una amministrazione di centro sinistra ed attuata da una di centro destra. Una concordia ed un procedimento veramente esemplari.

Ma i soliti noti protestano a Lucca come del resto altrove.

Vediamo il profilo del personaggio Piagentini: gravita nell’area dell’estrema sinistra senza essere comunista; si definisce militante della sinistra di alternativa e attivista lgbtqia+. Deve avere consonanze con associazioni come ANPI ed ARCI visto che gli organizzano presentazioni di un suo libro.

Il pensiero di Piagentini rispetto a Norma Cossetto è riportato su Lucca in Diretta del 4 luglio scorso.

Norma era una militante dei gruppi universitari fascisti” (come quasi tutti all’epoca, vedi ad esempio Eugenio Scalfari fondatore de La Repubblica). “Per questo fu uccisa

Questo è falso. Non è stata uccisa né per essere stata fascista né per essere di lingua madre italiana.

Possiamo al proposito citare il Presidente Mattarella nella Giorno del Ricordo 2019

Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha voluto insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo.”

Essere stati fascisti o avere avuto incarichi nella struttura fascista, anche sino agli ultimi giorni di guerra, non era un elemento discriminante per i comunisti. A conferma delle parole di Mattarella, a Pisa ed a Lucca vivono persone che per dolorose esperienze familiari possono testimoniare che “gerarchi” locali, avendo dato la disponibilità a collaborare con il regime comunista, non abbiano avuto alcun problema a guerra finita arrivando anche ruoli di responsabilità nella polizia segreta jugoslava

Al contrario era molto pericoloso rifiutarsi di collaborare con il cosiddetto Potere Popolare. In Istria nelle cittadine la situazione era tranquilla perché i carabinieri, a differenza dell’esercito, non si erano sbandati e continuavano a tutelare l’ordine. I contadini però dovevano andare a lavorare anche lontano nelle campagne circostanti e quindi subivano il ricatto dei partigiani comunisti che esigevano che un certo numero di giovani dovessero unirsi a loro. Mio zio dovette farlo, mentre sua sorella, mia madre, con un trucco riuscì ad evitarlo a mio padre.

La lingua non era una discriminante per i comunisti. Nelle zone a maggioranza di lingua italiana anche molti partigiani erano italiani. Nel giro familiare di mia madre ben quattro cugini sono stati partigiani e in quanto convintamente comunisti non hanno avuto nessun problema né durante la guerra né dopo essendo rimasti in Jugoslavia

Quello che proprio non si poteva fare era opporsi ad una richiesta dei partigiani. Norma Cossetto è stata uccisa perché si è rifiutata di collaborare con il potere comunista.

Leggiamo al proposito un altro passaggio del discorso del Presidente Mattarella: “Chi resisteva, chi si opponeva, chi non si integrava nel nuovo ordine totalitario spariva, inghiottito nel nulla”

E le foibe per i comunisti non erano un fatto episodico ma una tattica sin dall’inizio. Nella lettera scritta nel dicembre 1943 dal Partito Comunista di Trieste al battaglione partigiano “Giovanni Zol” si raccomandava di non rinunciare “alla tattica delle foibe” (Foibe, Bruno Mondadori Editore ed. 2003 pag. 64, autore Raoul Pupo, già presidente IRSREC FVG)

Norberto Bobbio spiegava in una intervista dell’Unità come facessero i comunisti a reggere psicologicamente dovendo ammazzare tante persone: semplice, per loro non erano esseri umani.

come per i nazisti non erano uomini gli ebrei, per i comunisti non erano uomini i nemici di classe, ma pidocchi o cani rabbiosied ancora “non c’è paese in cui sia stato instaurato un regime comunista ove non si sia imposto un sistema di terrore. Possono variare i meccanismi dell’esercizio del terrore, la quantità e la qualità delle vittime, ma è dovunque, ripetiamo con forza, dovunque, identica la spietatezza, l’arbitrarietà e l’enormità nell’uso della violenza per mantenere il potere”. ( https://archivio.unita.news/assets/main/1998/04/03/page_020.pdf

https://archivio.unita.news/assets/main/1998/04/03/page_023.pdf )

Ma per Piagentini e suoi sodali come ANPI tutto questo non farà mai breccia. Del resto cos’è l’ANPI?: quanto resta del mondo partigiano dopo l’abbandono nel 1947 della associazione da parte dei partigiani democratici guidati da Enrico Mattei e Ferruccio Parri. Sono rimasti quelli di ispirazione comunista come dimostrato anche oggi dall’avere come presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo: da sempre comunista, senatore eletto nelle liste del Partito dei Comunisti Italiani e come tale fu tra i pochi a votare nel 2004 contro l’istituzione del Giorno del Ricordo. Anche se ci sono alcune sezioni ANPI, in particolare in Piemonte, che hanno fatto un percorso di presa di coscienza la maggioranza è ancora su posizioni inaccettabili. Un esempio tra tanti, le sezioni Anpi di Santa Marinella e Civitavecchia: “non ci sono testimonianze di alcun genere su come fu assassinata e da chi la giovane Cossetto, né se fu violentata e il suo corpo straziato. Solo la propaganda nazista prima e quella fascista dopo hanno fatto di questa povera ragazza un emblema, una bandiera da sventolare per opporre un loro martire alle svariate centinaia vittime civili della violenza nazifascista.” (https://www.centumcellae.it/comprensorio/s-marinella-lanpi-perche-un-parco-intitolato-alle-foibe-e-non-uno-alla-resistenza/). Piagentini è in sintonia: “Molti sono i lati oscuri della vicenda Cossetto: la scarsità di fonti, le troppe contraddizioni e le ricostruzioni fantasiose degli ultimi anni non consentono di avere un quadro chiaro a disposizione”. Per loro il quadro non sarà mai chiaro. Vanno combattuti con dati inoppugnabili ed isolati.

P.S. Un aiuto per Piagentini che si diletta a scoprire i lati oscuri in chi lo critica. Lo statuto della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di cui faccio parte, all’articolo 2 recita: “l’Associazione e tutti i suoi iscritti si impegnano ad operare perché non abbiano più a ripetersi le tragedie avvenute nelle terre della Frontiera Adriatica ad opera degli opposti nazionalismi ed irredentismi, della ideologia autoritaria fascista e delle due ideologie totalitarie comunista e nazionalsocialista.”

Guido Giacometti

ANVGD Toscana

I commenti

La seconda guerra mondiale fece 60.000.000 di morti. Non uno solo di questi meritava di morire. Non una sola di queste morti è giustificabile, in nessun modo. Però, però… Però c'è chi la guerra la scatenò, chi invase altri paesi, chi pensava di poter sterminare altri popoli perché "inferiori", chi pensava che la violenza fosse legittima, anzi addirittura "santa" contro ebrei, slavi, omosessuali, zingari, comunisti, democratici, disabili eccetera eccetera. Detto questo, dovremmo portare rispetto per tutti i morti, ma non dimenticare che ci furono colpe e responsabilità non egualmente ripartite. Non egualmente ripartite…

anonimo - 12/07/2024 13:16

“ Il fatto che fosse iscritta al GUF non significa nulla, dato che al GUF erano iscritti in tanti poi antifascisti a partire da Giorgio Napolitano”
Bel discorso a ombrello. E tutti gli iscritti al GUF convintamente fascisti che tali rimasero sino alla morte (come, a quanto pare, la Cossetto)?

anonimo - 12/07/2024 12:37

Parole non banali le sue su cui dovrò riflettere. Mi risponda onestamente la prego, apprezzo il clima che abbiamo instaurato: davvero la Cossetto era così innocente? Ho letto di molti, anche non di parte, che dicono che la sua partecipazione al Fascismo era appassionata e onesta.

anonimo - 11/07/2024 23:11

Certo che i partigiani non erano tutti comunisti. Ci mancherebbe altro!! Però i partigiani che tiravano la gente nelle foibe erano tutti comunisti. Non tiravano solo le persone nelle foibe, ma ammazzavano anche altri partigiani (ricorda Porzus??). Ovvio che in guerra si cercasse di eliminare i fascisti, ma una ragazza giovane non vi era motivo né di eliminarla, né di usarle violenza. Il fatto che fosse iscritta al GUF non significa nulla, dato che al GUF erano iscritti in tanti poi antifascisti a partire da Giorgio Napolitano.

anonimo - 11/07/2024 02:50

Sono l'autore del commento a cui lei ha risposto. Parliamo di Hitler e Stalin.Hitler ha causato la morte di 30 milioni di persone, scatenando la Seconda Guerra Mondiale e promulgano l'Olocausto. Durante la Dittatura di Stalin, di persone pare ne siano morte 200 milioni. SETTE volte di più. Stalin è stato infinitamente peggio di Hitler. Infatti io non difendo affatto i comunisti alleati di Stalin, incidentalmente nemici dei fascisti: il nemico del mio nemico non è detto che sia mio amico, potrebbe benissimo essere solo intenzionato a scacciare il mio nemico così poi sarà lui a mangiarmi. Io sto dicendo che non è vero che i partigiani erano comunisti stalinisti, o almeno non tutti. Il mio bisnonno e i suoi quaranta partigiani non lo erano.

Anonimo - 09/07/2024 23:57

Penso che fascisti erano tutti o quasi a quei tempi specie se volevi il pane o lavorare poi qualcuno si è trasformato in vile echa fatto strage di innocenti specie donne ....

Eddy - 09/07/2024 07:47

In guerra il nemico va eliminato e questo è vero, ma non dimentichi mai che in quella guerra i comunisti erano solo alleati momentanei e di comodo. Stalin, il capo dei comunisti era uguale a Hitler. Per cui i comunisti si sono trovati accidentalmente (per la follia di Hitler) dalla parte delle democrazie liberali, ma essi sono per dette democrazie altrettanto pericolosi dei fascisti. Oggi, allo stesso modo, fascisti e comunisti sono amici di Putin. Per me sono tutti pericolosi e non faccio differenza tra loro.

anonimo - 09/07/2024 02:30

L'incipit "sono istriano" è davvero indicativo di come certi soggetti approcciano determinati argomenti, in certe aree politiche: chissà quante altre cose è questo Guido Giacometti. A lui preme farci sapere subito che "è istriano". E subito dopo gli piace indicare un nemico ai sodali post e neo-fascisti (il "personaggio Piagentini", che "gravita nell’area dell’estrema sinistra senza essere comunista; si definisce militante della sinistra di alternativa e attivista lgbtqia+. Deve avere consonanze con associazioni come ANPI ed ARCI visto che gli organizzano presentazioni di un suo libro").
Io non sono istriano. Sono lucchese (di adozione). Non so attorno a quali perverse ideologie graviti questo ennesimo infangatore seriale della memoria di tutti gli infoibati, chiunque fossero, qualunque fosse la loro storia e la loro provenienza. Ma qualche idea me la sono fatta.

Avrei moltissime altre cose da scrivere. Probabilmente troppe. Per cui ne scriverò una sola, divagherò per un po', e infine fornirò un singolo link - tra i molti che potrei condividere - per chi vuol (davvero) approfondire almeno un minimo il tema "Norma Cossetto" tanto caro ai post e neo-fascisti di casa nostra.

La cosa che dico, non senza vergogna, è la seguente: ho una fottuta paura del clima attuale a Lucca, delle persone che ci rappresentano in comune, e di chi le sostiene. Paura fisica. Paura che possano riconoscermi per strada, e fare quello che hanno già fatto ad altri. Per le cose che ho detto, scritto, e per le cose che penso.

Non credo proprio che loro abbiano paura di me. Non a livello fisico: in genere ti affrontano "cinque contro uno". Ma a volte basta uno solo di loro a cavarti un occhio.

Forse sì, forse hanno paura di me e di quelli come me: ma solo a livello intellettuale. Perché in cuor loro sanno che a quel livello li sovrastiamo, e che non saranno mai in grado di controbattere se non con i cazzotti, le bicchierate in faccia, le aggressioni.

La storia è fatta di documenti, testimonianze, e di un rigoroso processo di selezione delle fonti. Loro preferiscono le omissioni, le dicerie, la propaganda nazi-fascista che sull'argomento va avanti sin da quando la povera giovane donna fascista universitaria è stata infoibata (questi, ad esempio, sono fatti).

Da chi? Difficile stabilirlo. Come? Idem. Perché? Idem. Anche la mancanza di documenti e testimonianze attendibili è un fatto. Così come è un fatto che la propaganda post e neo-fascista utilizzi queste zone d'ombra per costruire teoremi e leggende che di volta in volta contribuiscono a costruire, ingigantire, deformare il loro sempre più assurdo affresco di propaganda revisionista.

A ogni buon conto resto anonimo, e offusco il mio IP. Un codardo? Direi proprio di sì!

Antifascista? Sicuramente.

Ecco. Provate a chiedere a questo Guido Giacometti - che a differenza di certi suoi omologhi ci mette almeno la firma - se si considera, oltre che istriano, antifascista.

Immagino che conosciate già la risposta che vi darebbe.

Buona lettura e scusate se mi sono dilungato oltre il dovuto.

https://www.wumingfoundation.com/giap/tag/norma-cossetto/

Anonimo Antifascista - 08/07/2024 23:53

Una cosa scritta con educazione e senza insultare. Ma credo che pur di eliminare tutti i fascisti possa essere stato perdonabile ricorrere a metodi mostruosi. Non si stava combattendo un nemico onorevole ma un abominio della mente umana.

Per uccidere un sacco di gerarchi nazisti, gli inglesi rasero al suolo Dresda, una città civile priva di istallazioni militari, scelta in gran segreto dal Reich per un meeting di emergenza. Ci furono 300 MILA vittime civili a fronte di circa 50 (non 50 MILA, 50 e basta) nazisti uccisi. Ma erano 50 di fondamentale importanza per il Reich. Il bombardamento di Dresda ne decimò la capacità attuativa e aprì le porte alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oppure possiamo parlare di Hiroshima e Nagasaki. 150 mila morti. TUTTI civili. Pose fine storicamente alla Seconda Guerra Mondiale.

Si chiama fare la Guerra. E in guerra si fermano i nemici: se per fermarli occorre distruggere un acquedotto, o avvelenare una fonte, o tagliare elettricità ad una città (ospedali inclusi), o opprimere la popolazione, beh, si chiama fare la guerra. Esiste l'accusa di crimini di guerra quando si esagera. Può esistere esagerazione pur di fermare gente simile ai fascisti? Credo che pur di fermare un fascista potrebbe forse diventare legittimo essere mostruoso quanto lui: in fin dei conti lo faccio solo per difesa, non come lui che di base attacca per conquistare e sterminare. Non sta tanto nei modi dei fascisti ciò che li ha resi mostruosi, ma nel loro SCOPO: eliminare la libertà e chiunque li ostacoli. Chi voleva fermare i fascisti ha fatto quello che ha fatto solo per fermare suddetti mostri!

anonimo - 08/07/2024 17:33

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