San Pietro a Vico esiste anche quando non c’è niente da inaugurare. Pardini si confronti con i cittadini su inquinamento ambientale accanto alla scuola”
Olivati, Lucca Futura “S ...
Preoccupa molto che alcune Amministrazioni Comunali o altri Enti pubblici abbiano organizzato, patrocinato o sostenuto con la collaborazione del “Comitato 10 Febbraio” (associazione non storica ma di diretta derivazione e gestione di un movimento politico di estrema destra) giornate di ricordo e mostre dedicate a Norma Cossetto.
Il revisionismo ed addirittura il negazionismo che questa operazione evoca è veramente preoccupante, a partire dal fatto che al di là della certa uccisione della ragazza in un periodo di guerra, tragico destino che ha accomunato milioni di civili in molte parti del mondo, niente di certo e storicamente documentato si sa sulle modalità con la quale fu effettuata, e che invece vengono mostrati come certi nella mostra proposta da questo “comitato”, tradendo un neanche troppo sottointeso interesse di propaganda politica.
Ed è preoccupante il fatto che si sorvoli o nella migliore delle ipotesi si minimizzi sulla brutale violenza che l’Esercito fascista aveva applicato nelle aree che aveva e stava occupando, come è preoccupante che non si citi il fatto che in quel periodo il territorio dove questa ragazza fu uccisa, non era territorio Italiano ma “OZAK” (zona d’operazione del litorale adriatico) sotto il diretto controllo del terzo reich, facendo cadere anche un altro tema usato strumentalmente, quello della difesa della “italianità” di quel territorio; i morti di quell’area, in quel periodo storico, non furono uccisi perché “italiani” ma perché ”occupanti”.
L’ANPI è totalmente contraria queste operazioni revisionistiche, da qualunque parte politica esse provengano, denuncia con forza le speculazioni decontestualizzate, le vere e proprie mistificazioni e soprattutto l’uso strumentale della storia per interessi che con i fatti hanno poco a che fare.
ANPI – Sezione Val di Serchio e Garfagnana
Tutto giusto e sacrosanto quello che scrive l'ANPI. Vallo però un po' a spiegare al "carognone del terzo millennio" e a chi l'ha votato…
anonimo - 17/10/2024 16:44meno male qualcuno che conosce la Storia c'è ancora. E comunque Roatta era un gran fascistone carognone, se non emanava la sua direttiva criminale era anche meglio, per tutti.
Premessa:
Non sono fascista e i fascisti mi fanno schifo.
Detto questo:
1. L'esercito che commise crimini di guerra a danno di sloveni e croati non era l'esercito fascista, bensì l'esercito italiano e la responsabilità è dei militari italiani.
2. Folle è poi definire i residenti italiani di Istria, Quarnaro e Dalmazia degli "occupanti". Intanto, se gli occupanti dell'OZAK erano i tedeschi, non si vede come si possano definire occupanti dei civili italiani. In secondo luogo sarebbe bene ricordare che gli italiani in quelle zone c'erano da secoli, anche prima dell'annessione avvenuta dopo la Prima Guerra Mondiale. Definire "occupanti" le popolazioni autoctone è veramente roba da ignoranti di storia.
Sono contrario alle operazioni "revisionistiche", per cui si devono conoscere fenomeni quali l'italianizzazione forzata, i campi di prigionia italiani a partire da Arbe, gli eccidi compiuti dal Regio Esercito, ecc. Però si devono conoscere anche la pulizia etnica operata dai partigiani comunisti di Tito, gli assassinii politici fatti dai partigiani comunisti (si veda Porzus), il furto di tutti i beni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, ecc. Se loro, i fasci, fanno propaganda politica, voi, eredi dei partigiani comunisti, fate altrettanto. Studiate la storia e levatevi il paraocchi.
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