Fabio Barsanti : in ogni caso, un saluto al Ghiviborgo
Mi è capitato di leggere qua e là comunicati e accuse sul mio post relativo a ciò che è avvenuto tra Ghiviborgo e Livorno.
“Lo sport e il calcio devono stare lontani anni luce dalla politica”, afferma qualcuno.
Peccato che, ad averla buttata in politica, è stata come al solito la sinistra, visto che, nella mia frase incriminata, non vi era alcun riferimento politico.
Quel post lo avrei scritto anche se ad essere accolte in quel modo ‘straordinariamente’ caloroso fossero state il Pisa, lo Spezia, la Carrarese o la Spal, ovvero altre squadre storicamente rivali della Lucchese.
Perché qui non è in gioco la politica, bensì altri concetti che evidentemente sfuggono a chi preferisce un calcio senza identità.
Uno sport che proprio in quella sana e storica rivalità calcistica tra le città, toscane e non, riesce a conservare nei tifosi e nella gente quel genuino e popolare senso di appartenenza e attaccamento ai colori della città.
L’unica cosa che “stride”, dunque, è l’accoglienza provincialotta della scorsa domenica in un comune a venti km da Lucca e in un momento in cui la squadra del capoluogo di provincia (che è bene ricordare, ha in Mediavalle un importante bacino di tifosi) vive uno dei suoi momenti più drammatici.
A chi pensa che il sottoscritto, che lo sport lo ha praticato, abbia criticato lo spirito sportivo del terzo tempo o i valori e l’importanza dello sport stesso è fuori strada; basta guardare quanto fatto sinora nel mio comune.
Credo, purtroppo, che questa mancanza di senso di appartenenza e attaccamento ai colori e alla storia della propria città sia una delle cause dell’infinito purgatorio della Lucchese.
In ogni caso, un saluto al Ghiviborgo e un grande in bocca al lupo per il proseguo del campionato.
https://www.facebook.com/fabiobarsantilucca