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  • 19/06/2025 03:28

L'Italia si prepara alla guerra mondiale Simulati lanci di missili su Cagliari

pmli.it Un'eventuale offensiva di Mosca sulla Sardegna non sarebbe intercettata: lo si è scoperto dopo la simulazione fatta sulla regione italiana sulla scia della tattica usata dai russi contro l’Ucraina: prima i droni, poi i missili balistici e quindi i cruise. Le forze armate italiane, quindi, hanno schierato diversi sistemi contraerei europei, in particolare il cacciatorpediniere Doria e una batteria terra-aria Samp-T. Il meccanismo di difesa, però, come si legge su Repubblica , non sarebbe bastato. Almeno sei missili balistici sono riusciti a superare la barriera, esplodendo su Cagliari. Si tratta di una simulazione che è avvenuta sui computer ed è parte dell’esercitazione “Joint Stars”, che ha messo in evidenza i limiti degli scudi occidentali, non solo italiani ma anche degli altri Paesi Nato. Un primo problema è rappresentato dalla produzione di missili, l’unico settore in cui tra l'altro esiste una vera industria europea. Il modello, che vede coinvolte Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania, pone però delle difficoltà organizzative, come spiega Repubblica : "Il motore fabbricato in Italia va in Inghilterra dove si inseriscono i comandi, poi in Francia per il navigatore e quindi torna da noi per la guida e la testata". Passaggi che non fanno che dilatare i tempi di produzione. Basti pensare che nel 2022 per completare un singolo missile Aster 30 servivano 41 mesi, oggi ridotti a 18. L’esito virtuale della simulazione ha sollevato molte domande. Il generale Nicola Piasente, tra gli analisti dell’operazione, ha sottolineato la necessità di costruire una difesa aerea multistrato, in grado di intercettare minacce a bassa, media e alta quota. “Non possiamo permetterci di sottovalutare ciò che vediamo ogni giorno in Ucraina”, ha dichiarato. Sulla stessa linea d’onda anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha parlato della necessità urgente di quintuplicare le difese aeree e antimissile in Europa. “La Russia semina il terrore dall’alto – ha ricordato – e noi non possiamo restare indietro. Dobbiamo potenziare lo scudo che protegge i nostri cieli”. Il divario tra domanda e capacità produttiva è evidente. Il principale polo di produzione, il consorzio Mbda – composto da Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania – ha annunciato un piano di accelerazione. Nel 2025 si prevede un incremento della produzione del 40%, e nel 2026 un raddoppio, ma per molti osservatori potrebbe essere troppo tardi. Ormai non passa giorno senza che i guerrafondai al governo e ai massimi vertici delle Forze armate e dell'industria bellica italiana non invochino un massiccio piano straordinario di riarmo e di riorganizzazione interventista dell'esercito italiano in vista di una terza guerra mondiale imperialista. Da nord-est ma anche da sud la penisola italiana è nel mirino delle batterie missilistiche dell'imperialismo russo. Mentre l'aggressione russa all'Ucraina e la guerra scatenata da Israele contro l'Iran stanno a ricordarci che si moltiplicano e si aggravano ogni giorno che passa i conflitti che rischiano per un nonnulla di estendersi da regionali a globali e conseguentemente innescare una nuova guerra imperialista mondiale sullo sfondo del conflitto insanabile tra l'imperialismo dell'Ovest e l'imperialismo dell'Est per il dominio assoluto del mondo. Come avvertiva lucidamente Lenin nel 1920: “Incominciano già nuove alleanze e combinazioni, ci si vuol di nuovo gettare gli uni contro gli altri per la spartizione delle colonie, e la guerra imperialistica si avvicina e non si può impedirla non perché ogni singolo capitalista sia un uomo cattivo, - ciascuno di loro, preso a parte, è un uomo come un altro, - ma perché essi non sono in grado di uscire altrimenti dalle pastoie finanziarie, perché tutto il mondo è indebitato, asservito, perché la proprietà privata ha portato e porterà sempre alla guerra”. “Le alleanze 'inter-imperialiste' o 'ultra-imperialiste' non sono altro che un 'momento di respiro' tra una guerra e l'altra, qualsiasi forma assumano dette alleanze, sia quella di una coalizione imperialista contro un'altra coalizione imperialista, sia quella di una lega generale tra tutte le potenze imperialiste. Le alleanze di pace preparano le guerre e a loro volta nascono da queste; le une e le altre forme si determinano reciprocamente e producono, su di un unico e identico terreno, dei nessi imperialistici e dei rapporti dell'economia mondiale e della politica mondiale, l'alternarsi della forma pacifica e non pacifica della lotta... L'imperialismo è l'era del capitale finanziario e poi dei monopoli, che sviluppano dappertutto la tendenza al dominio, non già alla libertà. Da tali tendenze risulta una intensa reazione, in tutti i campi, in qualsiasi regime politico, come pure uno straordinario acuirsi di tutti i contrasti anche in questo campo. Specialmente si acuisce l'oppressione delle nazionalità e la tendenza alle annessioni, cioè alla soppressione della indipendenza nazionale (giacché annessione significa precisamente soppressione dell'autodecisione delle nazioni)" E davanti alla guerra imperialista Lenin indica: “il proletariato deve non soltanto opporsi a ogni guerra di tal natura, ma anche desiderare la disfatta del ‘proprio’ governo e approfittarne per scatenare l’insurrezione per impedire la guerra”. 18 giugno 2025

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