Beatrice Venezi ora passa alle vie legali: «Gravissime falsità»
Beatrice Venezi ora passa ...
"Se questo corrisponda o meno a qualità artistiche lo lascio giudicare ai professionisti.".
Beh, mi pare che i professionisti si siano espressi in modo piuttosto netto e qualificato. O ho capito male qualcosa?
Quel Pavarotti lPop quello dei concertoni all’aperto, dei duetti improbabili e dei sorrisi da spot — è stato trattato con una certa sufficienza da molti nel mondo lirico. Per loro, un tenore “serio” non avrebbe dovuto condividere il palco con Bryan Adams o Mariah Carey. Lo vedevano come un tradimento al tempio dell’opera, una resa al mercato.
La verità è che Pavarotti aveva capito prima di altri che la lirica stava diventando una nicchia. Con “Pavarotti & Friends” ha portato la voce operistica dove la gente era: in TV, negli stadi, nei dischi da supermercato. Ha mescolato alto e basso senza complessi, e quella mossa — oggi la chiameremmo “cross-over” — ha fatto arrabbiare chi viveva di confini.
Eppure, se lo riascolti, anche nei duetti più leggeri non perde mai l’impostazione né la dignità vocale. Si percepisce che sta giocando, non svendendo.
Insomma: bistrattato dai puristi, ma amato da milioni che, senza di lui, non avrebbero mai ascoltato un’aria.
Coccodrin La Voce del Popolino
Non so se la signora Venezi sia in grado di dirigere La Fenice. Ai concerti e alle opere ci vado da quando avevo 14 anni, ma c'è gente che studia musica per anni e lascio giudicare a loro. Noi in fondo non siamo altro che gente che va ai teatri e alle sale da concerto. Non so neanche che peso possa avere la politica nella faccenda. Nel mondo artistico una qualche targa ce l'hanno avuta e ce l'hanno in molti. La cosa certa è che la Venezi ha lavorato molto sull'immagine. Ha costruito un personaggio con attenzione e con molta voglia di arrivare. Se questo corrisponda o meno a qualità artistiche lo lascio giudicare ai professionisti.
anonimo - 05/10/2025 04:54Penso che anche se si chiamasse Beatore le polemiche ci sarebbero lo stesso.
anonimo - 05/10/2025 04:25Ma di cosa stai a parlare ? Meglio il tuo amico Bocelli ? Mah io ho sempre avvertito un senso di sgraziataggine nel modo di cantare ed infatti anche Muti lo ha apostrofato. Comunque tornando alla nostra ripeto: e' diplomata, il mestiere lo conosce, poteva fare una carriera ed una gavetta come tutti i suoi colleghi, uomini e donne, direttori di orchestra, vincere qualche concorso che non fa mai male, e magari sarebbe stata apprezzata per le qualita' musicali, ed invece con la politica si fa imporre prepotentemente e sposta il baricentro delle discussioni su un piano che di musicale non ha nulla.
Anonimo - 04/10/2025 17:18Beatrice Venezi, il retroscena: la strategia di Giulia Bongiorno
( LaPresse)
Polemiche politiche, pretestuose, contro Beatrice Venezi per la sua nomina a direttore musicale de La Fenice di Venezia. Polemiche che non accennano a diminuire, anzi. Scelta dal sovrintendente Nicola Colabianchi, la Venezi è stata immediatamente impallinata dal fronte progressista, che ne ha nuovamente messo in dubbio capacità e curriculum. Una vicenda che di artistico, in verità, ha ben poco: la questione è politica. Ma la questione sta anche nel fatto che la Venezi ora sta subendo un linciaggio, tra attacchi personali fino alle minacce di morte.
Venezi, che rivendica di essere chiamata “direttore” e non “direttrice”, ha reagito affidandosi all’avvocata Giulia Bongiorno, penalista di lungo corso e presidente della commissione Giustizia del Senato, nota per il suo impegno in difesa dei diritti delle donne e per aver contribuito al varo del “codice rosso” contro la violenza sulle donne. Alla Bongiorno il mandato di difenderla da questa colata di fango e odio. La musicista ha rivendicato la sua decisione con parole nette: “Di fronte ad attacchi tanto violenti quanto infondati, i sacrifici quotidiani compiuti per costruire il mio percorso professionale e il rigore che mi ha sempre ispirato mi impongono di conferire mandato all’avvocato Bongiorno affinché valuti le azioni giudiziarie contro coloro che non hanno esitato a diffondere gravissime falsità sul mio conto”.
E ora, il Corriere della Sera anticipa quelli che saranno i capisaldi della strategia difensiva della Bongiorno, strategia che si muove su più fronti. Da un lato la giurista sottolinea la differenza fra critica legittima e odio organizzato: “Le critiche vanno bene se basate su fatti oggettivi. Ma qui, tante volte, mi sembra che si parta da forti pregiudizi. E siccome si è andati molto, ma molto oltre, valuteremo anche i danni”. Un secondo punto riguarda la dinamica, inquietante e ricorrente, di una reazione sproporzionata quando incarichi di prestigio vengono affidati a una donna, aggravata - rimarca Bongiorno - dall’appartenenza politica percepita: "Quando certi incarichi vengono dati a una donna si verificano sempre reazioni. E se poi non è di sinistra apriti cielo. Quindi si è scatenata una guerra, suo malgrado, fra giornali di un lato e dell’altro. Ma il problema non è questo, è che i social fanno da amplificatore delle aggressioni violente. E può diventare pericoloso", sottolinea il legale.
Infine, c’è una dimensione internazionale, che allarga il caso oltre i confini italiani: "Lei è sempre in giro per il mondo a fare concerti. Avrebbe volentieri ignorato le polemiche, ma sono arrivate a grandi testate internazionali come il New York Times. E tutto questo non lo possiamo trascurare. Quindi invito a usare toni pacati e a fermare questa campagna denigratoria", spiega. La difesa di Venezi, per la Bongiorno, assume infine un significato che va oltre il singolo caso: trasformare un attacco personale in un banco di prova sulla possibilità per una donna di rivendicare la sua autorevolezza professionale senza dover subire campagne d’odio.
...se voi suonerete i vostri violini io suonerò il mio trombone!! E che trombone, addirittura l'avvocatona della destra.. o forse devo dire l'avvocatonE?!?!
PS se Fabio Luisi ne ha 66 (di anni), la Venezi, che è del 1990, ne ha più di 35 e non penso si possa definire "giovane". Riccardo Muti, all'età di 27 anni era direttore del Maggio Musicale Fiorentino e dalle parti di San Remo non l'avevano mai visto. A 39 anni Muti, non più giovane, era direttore a Philadelphia. Toscanini invece a 31 anni dirigeva alla Scala di Milano. In sostanza a 35 anni non si è più di primo pelo!!
Quante volte abbiamo sentito ripetere questa stucchevole solfa? Un po' come il mitico Sindaco del Sorriso Pardini, che ha più volte tuonato simili parole dal tono tanto minaccioso quanto vacuo e miserabile di fronte a critiche o accuse di vario genere, critiche quasi sempre legittime e ben circostanziate. Purtroppo questo è un malcostume molto, troppo diffuso, che spera in un qualche modo disperato e infantile di limitare i danni sollevando un gran polverone per nulla, ma serve solo - eventualmente - a peggiorare le cose.
"...affinché valuti in sede civile e penale le azioni giudiziarie da intraprendere «contro coloro che non hanno esitato a diffondere gravissime falsità sul mio conto»"...e poi sulla vicenda più nulla, passano le settimane, gli anni, rimane solo un silenzio imbarazzato e la speranza (vana) che le persone non ricordino più. Dalla bionda direttrice non mi sarei aspettato nulla di meno.
Beatrice Venezi in Arena: «Non parlo del mio caso. Pavarotti un grande musicista bistrattato»
La direttrice d'orchestra nell'occhio del ciclone per le polemiche sulla sua nomina alla Fenice ha diretto Bocelli in Arena nella serata-evento per Pavarotti
01 ottobre 2025
Con L'Arena Tutto hai notizie in tempo reale e il quotidiano digitale
Luciano Pavarotti è «un grande musicista che è stato un po' bistrattato da certi ambienti musicali»: lo ha sottolineato Beatrice Venezi, che durante la serata a lui dedicata all'Arena di Verona per celebrare i 90 anni dalla nascita del tenore morto nel 2007 ha diretto Andrea Bocelli in 'Di quella pira' dal Trovatore.
Venezi non ha voluto parlare delle polemiche e delle proteste dopo la sua nomina a direttore musicale della Fenice di Venezia, ma su Pavarotti ha detto di aver trovato «davvero commovente il fatto che dopo tutti questi anni ancora ci sia questo affetto nei suoi confronti».
Leggi anche
Beatrice Venezi affida a Giulia Bongiorno «azioni legali contro chi ha diffuso falsità» dopo la nomina alla Fenice
La memoria
L'iniziativa della vedova di Pavarotti, Nicoletta Mantovani, «è meravigliosa. L'entusiasmo, l'amore, la passione che la guida verso la missione di tramandare il messaggio di Luciano per me è una cosa assolutamente meritoria. E poi c'è la memoria di Luciano Pavarotti, un artista che, al di là del suo indiscutibile talento e della voce straordinaria, ha anche sconvolto le regole del gioco ed è riuscito ad avvicinare il nostro mondo a un pubblico molto più ampio, più 'pop', facendo della commistione».
Educazione musicale
«Penso ci siano operazioni che ancora vale la pena di fare, vale la pena di portare» questa musica «al pubblico, che alle volte si sente un po' respinto dal nostro teatro o quantomeno intimorito, ma qui il discorso è molto lungo sull'educazione musicale a partire dalla scuola»
«Beatrice Venezi faccia un passo indietro. Alla Fenice serve un nome di qualità, lei è immatura e gesticola in modo rudimentale»»
Interviene un musicista di peso internazionale: «La Fenice ha bisogno di una guida di fama. Raccomandazioni politiche da una parte e dall'altra ci sono sempre state»
«Beatrice Venezi dovrebbe fare un passo indietro. Lo dico nel suo interesse. La Fenice non è una palestra per un giovane direttore, ha bisogno di un nome che aumenti la qualità, non di chi ne approfitta per motivi di carriera». Al telefono con Fabio Luisi da Dallas, dove sta dirigendo la sua orchestra. Ne ha altre due, a Tokyo e a Copenaghen. In passato ha avuto incarichi stabili al Met di New York, Dresda, Lipsia, Maggio di Firenze. È la prima volta che un direttore di peso internazionale interviene sul caso Venezi, nominata a Venezia come direttrice musicale, contestata all’unanimità da orchestra e coro che chiedono la revoca della nomina, e da altri teatri lirici. Luisi, genovese di 66 anni, parla coi suoi modi garbati ma fermi. «Vorrei dire anzitutto due cose».
Prego.
«La scelta di un direttore musicale va condivisa con le masse artistiche, che qu sono state messe di fronte al fatto compiuto. Non ha senso, nell’interesse di un ente, nominare qualcuno che non è benvoluto. Parliamo di un teatro storico che fa l’esaurito a ogni recita e che è stato diretto da gente come Chung e Harding. È impossibile non coinvolgere le masse artistiche in una scelta di questo genere».
E il secondo punto?
«Beatrice Venezi ha compiuto gli studi. La formazione ti permette di cominciare una sfida, ma questo non significa che tu sia un direttore. Ai miei allievi chiedo: volete un gesto tanto per gesticolare, o che trasmetta l’idea musicale?».
Nel caso di Venezi…
«La gestualità è rudimentale, non è matura».
L'ha mai ascoltata dal vivo?
«L’ho vista dirigere in alcuni video: non è all’altezza di un incarico di quel genere. Mi auguro che lo diventerà».
Che gesto ha?
«Scolastico. Semplicemente, non è matura. Ha un impatto limitato, non c’è corrispondenza tra le idee musicali e il gesto che le deve comunicare. Ci sono situazioni in cui il gesto non è ancora maturo ma si vede talento: in lei, non lo vedo. E poi devi prima frequentare grandi teatri, dirigere grandi orchestre, avere un repertorio vasto. Leggo che ora ha diretto un concerto con Domingo a Bangkok».
Una vicenda artistica divenuta un caso politico, Venezi è amica di Meloni.
«Sulla politica non mi pronuncio, ci sono sempre state raccomandazioni, da una parte e dall’altra. Io faccio un discorso tecnico. La singolarità stavolta è che è una scelta artisticamente inspiegabile».
La destra dice: ce l’hanno con lei perché è donna.
«Discriminazioni di genere non esistono più, ci sono tante direttrici donne bravissime con incarichi importanti».
Tutti comunisti all’Orchestra della Fenice?
«Che il teatro, in modo garbato, legittimo, fondato, abbia espresso all’unanimità la sua opinione, è la risposta».
Il capo della cultura di Fratelli d’Italia, Mollicone, per esaltarne il curriculum ha detto che lei ha codiretto il Festival di Sanremo.
«Mi sembra un altro mestiere, non ha niente a che vedere col profilo di un direttore d’orchestra. L’assurdità della situazione è che chi la sostiene, esponendola in questo modo, l’ha messa in una condizione difficile, che forse lei ha alimentato, ma le sta facendo dei danni. A 35 anni, un direttore è un bambino. Ha tanto tempo davanti per costruire un percorso. Mi auguro che Venezi abbia il buon senso di fare un passo indietro, nel suo interesse e in quello del teatro».
Il ministro Giuli dice che sarà all’altezza.
«Io non vedo mai politici ai concerti, se non a quelli istituzionali, come il 7 dicembre alla Scala o il Capodanno alla Fenice, che ho diretto».
Il padre ha detto che non sono i sindacati a decidere se sua figlia è competente.
«È il padre...Sono musicisti, e le sigle sindacali non sono tutte di sinistra. A me spiace perché un teatro importante merita un direttore di fama, di esperienza anche umana, poi devi interloquire umanamente con l’orchestra».
All’estero, dove lei dirige le maggiori orchestre, potrebbe succedere una cosa del genere?
«Assolutamente no. Nel mondo anglosassone nella musica entrano gli sponsor, non la politica. La commissione che decide la nomina è fatta da un manager dell’orchestra, dal direttore artistico e da alcuni suoi musicisti. Anche in Europa le masse vengono interpellate, e prima di assumere un incarico un direttore deve averci lavorato, cosa che non è avvenuta in questa vicenda.. Io ho sempre preso orchestre che mi hanno votato all’unanimità».
dal Corriere
urly.it/31ccjz
Beatrice Venezi ora passa ...
Il passato che non passa ...
Crosetto e la flottiglia: ...
Geal SpA comunica che a ...
Geal SpA comunica che a ...
Le dichiarazioni della Pre ...
Ambiente, storia, bene com ...
Bene alcuni comparti, ma ...
Geal SpA comunica che a ...
La morte di Charlie Kirk n ...
Sistema Ambiente: possib ...
Geal SpA comunica che a ...
Una nomina che scuote il m ...
Segnali positivi per Lucc ...
Geal SpA comunica che a ...
Geal SpA comunica che a ...
Settimana Europea della Mo ...
Geal SpA comunica che a ...
Geal SpA comunica che a ...
Papa Leone ha ringraziato ...