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  • 07/10/2025 13:04

Beatrice Venezi, da Firenze Schmidt zittisce le proteste

Beatrice Venezi, da Firenze Schmidt zittisce proteste e minacce di addio degli habitué: mi abbono in difesa di merito e diritto di scelta Assalto ideologico alla Fenice e alla direttrice d'orchestra: polemiche e mobilitazione insistono a minare il terreno già reso esplosivo dall'ensemble di Maestri, con gli habituè che minacciano la disdetta delle iscrizioni per protesta. E da Firenze arriva la risposta di Schmidt: si abona in difesa del merito e della libertà di scelta in nome del pluralismo dell'offerta culturale Politica - di Giulia Melodia - 6 Ottobre 2025 alle 14:11 Ci risiamo: come documentato e ampliamente argomentato già nei giorni scorsi, caldi e infervorati più che mai, il succo della questione si condensa e non resta sul fondo: ancora una volta in Italia, il merito rischia di soccombere sotto il peso del pregiudizio ideologico. Come noto, il Teatro La Fenice di Venezia è il nuovo, illustre palcoscenico di un’inaccettabile strumentalizzazione politica che mira a delegittimare una scelta di alta professionalità artistica. La notizia è sempre la stessa da fine settembre a questa a questa parte: la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale stabile, prima donna nella storia a ricoprire l’incarico, che è stata accolta da una levata di scudi che poco ha a che fare con la bacchetta. E molto con la tessera “giusta” per salire sul podio e adire alla ribalta culturale. Beatrice Venezi a La Fenice, Schmidt: mi abbono per sostenere direttrice e diritto di scelta La giovane direttrice, la cui bravura è riconosciuta a livello internazionale, è stata presa di mira per le sue note posizioni culturali e politiche, in un tentativo trasparente di ostracismo che tradisce il pluralismo che l’arte dovrebbe celebrare. Oggi però la polemica si aggiorna a un nuovo capitolo della saga “contestataria”: la protesta di una parte di abbonati e le tensioni sindacali dell’Orchestra. Sì, perché anziché concentrarsi su repertorio o visione artistica, chi contesta nomina e scelte istituzionali insiste a voler colpire – delegittimandolo – il profilo di una donna che ha avuto il “torto” di non allinearsi al mainstream culturale. Così, mentre Venezia si divide, a muoversi in difesa della libertà e del talento è arrivato un segnale forte da Firenze, guidato da Eike Schmidt, che ha trasformato la polemica degli abbonamenti in un atto di sostegno concreto. Leggi anche Beatrice Venezi: "colpevole" per la sinistra di essere donna...non allineata Il maestro Beppe Vessicchio smaschera la sinistra: "Di Beatrice Venezi parlavano tutti bene, poi ha detto per chi votava..." La sonora risposta di Schmidt e dei consiglieri comunali fiorentini «Pur vivendo a Firenze, ci abboneremo alla Fenice»: con queste parole, Eike Schmidt, già direttore degli Uffizi, oggi direttore del Museo di Capodimonte di Napoli e consigliere comunale a Firenze, insieme ai consiglieri comunali fiorentini Paolo Bambagioni e Massimo Sabatini, risponde sonoramente alla protesta di 140 abbonati veneziani che chiedono la revoca della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale stabile del Teatro La Fenice, minacciando di non rinnovare l’abbonamento. La protesta alla faccia di libertà, pluralismo e qualità artistica… I tre esponenti fiorentini della lista civica di opposizione difendono non solo la scelta artistica, ma anche i principi di libertà culturale. «Siamo sicuri che Beatrice Venezi saprà ricoprire al meglio l’incarico di direttrice di uno dei più importanti teatri italiani – si legge in un comunicato –. Per l’ennesima volta abbiamo assistito a un tentativo di contrastare la nomina, in spregio alla libertà, al pluralismo e alla qualità artistica. Un tentativo grave ma fallimentare, perché animato da pregiudizi. Venezi, prima donna alla guida della Fenice, ha già dimostrato molto nella sua carriera e rappresenta un valore per il nostro Paese». «Pur vivendo a Firenze, ci abboneremo alla Fenice» Non solo. In risposta a coloro che minacciano di non rinnovare l’abbonamento, prosegue l’intemerata seguita al bailamme di proteste e recriminazioni, «rispondiamo – annunciano Schmidt, Sabatini e Bambagioni – che, pur da residenti a Firenze, e quindi forse impossibilitati ad assistere a tutti i concerti, ci abboneremo alla Fenice, convinti della qualità dell’offerta artistica. E, soprattutto, convinti come siamo della necessità di sostenere la libertà dell’arte e degli artisti». Il sovrintendente Colabianchi ridimensiona toni e numeri (delle disdette) degli abbonati Poteva già bastare. Invece no: perché considerato che negli ultimi giorni la tensione è salita con la diffusione di una lettera firmata da 140 abbonati veneziani che, esprimendo «forti perplessità» sulla nomina, hanno minacciato di non rinnovare il loro abbonamento – chiedendo, non proprio in subordine, la revoca della decisione e un incontro urgente con le istituzioni – nel frattempo il teatro veneziano prova a ridimensionare e a far abbassare i toni: il sovrintendente Nicola Colabianchi ha confermato che, ad oggi, le disdette effettive sono soltanto quattro su un totale di 2.300 abbonati. Nessun passo indietro, quindi, sulle scelte artistiche. Anzi, Colabianchi sottolinea «le qualità professionali, la giovane età e il dinamismo» della nuova direttrice, che sarà la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia della Fenice a partire dall’ottobre 2026. Nessun passo indietro Infine, tanto per rimanere sul tema della mobilitazione degli abbonati, sorprendentemente alimentato da un dibattito tracimato ben oltre i confini lagunari e gli steccati dell’arte, spicca in agenda per mercoledì 8 ottobre un incontro tra Colabianchi e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nella veste di presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica, con i rappresentanti dell’Orchestra e delle maestranze della Fenice, che hanno annunciato lo stato di agitazione contro la nomina di Venezi. Insomma, il braccio di ferro alla Fenice è dunque tutt’altro che concluso. La discussione, partita dalla scelta di una direttrice, sembra ora concentrarsi sulla libertà dell’istituzione teatrale di operare scelte artistiche al di fuori di presunte logiche di parte, con il rischio che la musica venga messa in secondo piano rispetto al clamore – e alle strumentalizzazioni – di chiaro stampo politico-culturale. Dal Secolo d'Italia

I commenti

Andrea Colombini, nato a Lucca nel 1968, è una figura musicale centrale per la vita culturale lucchese. Diplomato in ragioneria e poi laureato all’Università di Pisa con un master a Cambridge, affianca alla formazione accademica una profonda passione per la musica: studia piano, canto, composizione e percussioni, fino a diventare direttore d’orchestra nel 1994. Da allora ha diretto oltre 400 concerti, assumendo ruoli di rilievo come direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Lucca e collaborando anche con orchestre a Grosseto e Arezzo . Colombini è anche direttore di LuccaMusica, l’associazione culturale nata nel 2002 che promuove eventi musicali nel territorio comunale e provinciale. In questo ruolo, ha contribuito a rendere omaggio a Giacomo Puccini attraverso produzioni che hanno toccato non solo il centro città, ma anche le periferie, come accaduto nella suggestiva serata di Piazza Cesare Battisti a Ponte a Moriano, dove l’Orchestra Filarmonica di Lucca ha eseguito brani da Turandot, La Bohème, Tosca e Madama Butterfly, riscuotendo entusiasmo e partecipazione popolare . ---

cultore - 13/10/2025 16:01

Stefano Teani, orgoglio lucchese della musica e della cultura Lucca ha sempre avuto un legame speciale con la musica, e oggi può vantare un nuovo ambasciatore di talento: Stefano Teani, giovane pianista, direttore e compositore che sta portando il nome della città in Italia e nel mondo. Formatosi al Conservatorio “Boccherini”, con studi poi perfezionati a Londra e a Salisburgo, Teani si è distinto come maestro collaboratore in importanti produzioni liriche, come La Bohème e Turandot, e come compositore applaudito nei festival internazionali. Nel 2020 ha fondato l’Orchestra Sinfonica della Versilia, arricchendo il territorio di un progetto culturale innovativo. Accanto alla musica, coltiva la scrittura e la riflessione: è autore del libro L’Epoca dell’Essere, la musica del mondo nuovo, testimonianza della sua capacità di unire arte e pensiero. Non mancano passioni personali come le arti marziali, che gli trasmettono concentrazione e disciplina, qualità che ritroviamo nella sua musica. Per Lucca, Stefano Teani è motivo di orgoglio: un giovane artista capace di coniugare tradizione e innovazione, portando nel mondo il talento e lo spirito culturale della sua città.

Non solo lei - 13/10/2025 12:07

Rode che non elogia la capa della sinistra altrimenti era una Dea del socialismo italico

Sirio - 08/10/2025 11:23

"Sì, perché anziché concentrarsi su repertorio o visione artistica, chi contesta nomina e scelte istituzionali insiste a voler colpire – delegittimandolo – il profilo di una donna che ha avuto il “torto” di non allinearsi al mainstream culturale"
Ed eccone un altro: sono state mosse precise critiche proprio al repertorio e alla (mancanza di) visione visione artistica di Venezi. Critiche con cui si può ovviamente non essere d'accordo, nel qual caso si dovrebbe discutere nel merito e non tirando fuori la consueta manfrina delle "strumentalizzazioni di chiaro stampo politico", quando NESSUNO contesta a Venezi di essere donna e di destra. Ma si sa, se non si hanno argomenti si è costretti ad arrampicarsi sugli specchi.

Le dichiarazioni strumentali e fuorvianti di Eike Schmidt - storico dell'arte, funzionario e politico senza alcun titolo per occuparsi di musica classica - fanno quindi sospettare che o sia in malafede, o non abbia ancora ben imparato l'italiano, e non sia in grado di leggere un testo. Piuttosto strano però che uno che ha diretto gli Uffizi per due mandati abbia problemi di comprensione di un testo. Si sofferma sugli abbonati, e sorvola allegramente sull'intero corpo orchestrale. Probabilmente è più bravo come politico che come interprete, e si è rapidamente allineato, lui sì, al nuovo "mainstream" della cultura in Italia.

Il gesto, poi, di abbonarsi alla Fenice abitando a Firenze senza poter manco andare di persona ha del grottesco, sarebbe appropriato per uno che non ha tutte le rotelle a posto, e non è certamente questo il caso: tutto suona come una difesa politica a priori, per un caso che di politico non ha nulla, in perfetto stile meloniano: Ti criticano? Attaccali, denigrali, marginalizzali.

MD - 08/10/2025 10:48

Articolo troppo lungo.

Anonimo - 08/10/2025 06:51

140 abbonati che se ne vanno sono un fatto culturale, i fiorentini abbonati a Venezia per la Venezi sono una pagliacciata.

anonimo - 08/10/2025 04:18

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