Potere al Popolo : sabato 6 dicembre Questo sabato 6 dicembre festa con griglia accesa e mercatino
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Del Barga (CasaPound) definisce "aspiranti infoibatori" gli antifascisti che contestano la propaganda della Giunta sulle foibe.
Consiglio comunale del 4 novembre. Il "fascista del terzo millennio" Lorenzo Del Barga, presenta una mozione che chiede alla Giunta di installare una panchina tricolore in centro storico, per ricordare le foibe tutto l'anno. Il capogruppo di Difendere Lucca-CasaPound, si lascia andare ad uno vero e proprio show caratterizzato da vittimismo e mistificazione dei fatti: cita inesistenti "danneggiamenti" alla mostra - tratta dal fumetto "foiba rossa", edito dalla casa editrice di CasaPound "Altaforte" - allestita nei mesi scorsi all' Agorà e bolla come "scempio" due cartelli - "basta revisionismi" e "morte al fascismo" - comparsi sempre alla biblioteca civica in occasione di un'altra iniziativa propagandistica battezzata dal senatore di Fratelli d'Italia (ex missino ripreso in varie foto con il braccio teso), Roberto Menia. "Morte al fascismo" viene definito da Del Barga "motto slavo utilizzato dai boia titini". Gli antifascisti che hanno dato vita a quella pacifica e più che opportuna manifestazione di dissenso, per il braccio destro del viceSindaco Barsanti sono "aspiranti infoibatori".
A maggio, era stato il Sindaco a raccontare balle sui cartelli apparsi all'Agorà: "Lo scaffale della memoria - dichiarò - è stato oltraggiato con simboli e parole sicuramente inneggianti alla violenza"
(Noi tv 10/05/2025).
Pardini e i suoi alleati fascisti Inquinano quindi intenzionalmente il dibattito pubblico. Si scagliano contro chi osa contestare la loro riscrittura della storia.
Intanto, alle sopra citate iniziative non è mai stato invitato uno storico, l'unico soggetto in grado di fornire dati reali e versioni dei fatti verificate.
In strutture pubbliche, la storia ci viene raccontata dagli esponenti di CasaPound.
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Non meritavi risposta, ma poi quando leggo certe cose, che mi danno sconcerto e amarezza caro consigliere Lorenzo Del Barga quelle dette appunto nel Consiglio comunale del 4 novembre allora scrivo.
Definire “aspiranti infoibatori” gli antifascisti che hanno espresso un legittimo dissenso è un atto di una gravità enorme, oltre che un insulto alla storia, alla democrazia e al buon senso. Prima di usare la tragedia delle foibe come strumento di propaganda politica, Del Barga farebbe bene a studiare la storia, quella vera, quella fatta di dolore, complessità e verità, non di slogan e revisionismi.
Chi siede nelle istituzioni ha il dovere morale di unire, non di dividere; di ricordare, non di riscrivere. Le vittime delle foibe meritano rispetto, non l’uso strumentale della loro memoria per giustificare un revisionismo di comodo. La memoria non si costruisce con una “panchina tricolore” o con fumetti pubblicati da case editrici legate a movimenti neofascisti.
La memoria si costruisce con la verità, con il confronto, con la libertà di pensiero, valori che evidentemente danno fastidio a chi continua a vivere nel mito di un passato autoritario e buio. Chi, come Del Barga, si richiama apertamente al fascismo o ne ripropone simboli, linguaggi e nostalgie dovrebbe ricordare che la nostra Repubblica è nata dalla lotta al fascismo, non dalla sua esaltazione.
E che se oggi può parlare liberamente in un’aula pubblica, lo deve proprio a quegli antifascisti che lui oggi insulta.
Basta con la mistificazione, basta con le provocazioni: Lucca è una città libera, democratica, antifascista, e non accetterà mai che chi inneggia al fascismo si permetta di dare lezioni di storia o di civiltà.
La storia non si piega, non si cancella e non si riscrive: si studia, si rispetta e si tramanda.
Il resto è solo rumore.
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