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  • 13/11/2025 15:25

Gioventù Nazionale Lucca condanna la violenta aggressione al capotreno

Gioventù Nazionale Lucca condanna la violenta aggressione al capotreno e difende la sicurezza degli studenti pendolari

Come Gioventù Nazionale Lucca esprimiamo la nostra più ferma condanna per il grave episodio di violenza avvenuto nei giorni scorsi su un treno regionale in provincia di Lucca, dove un capotreno è stato aggredito da un passeggero trovato senza biglietto.

Secondo quanto riportato dalla stampa, l’uomo, un ventottenne di nazionalità nigeriana, ha reagito con estrema violenza al controllo, arrivando a colpire il capotreno e a provocargli la frattura di un dito

Riteniamo questo episodio inaccettabile, perché colpisce un lavoratore nell’esercizio del suo dovere e mette a rischio la sicurezza di tutti i passeggeri, dei cittadini e degli studenti pendolari, che ogni giorno viaggiano sui treni regionali per raggiungere le scuole e gli istituti della nostra provincia.

Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà al capotreno ferito, augurandogli una pronta guarigione, e ringraziare le forze dell’ordine per il loro intervento.

Chiediamo che siano rafforzate le misure di sicurezza sui treni e nelle stazioni. La sicurezza dei pendolari, del personale ferroviario e di tutti i cittadini deve essere una priorità assoluta.

Noi di Gioventù Nazionale Lucca ribadiamo con decisione che la legalità e il rispetto delle regole devono essere principi irrinunciabili: chiunque violi tali regole deve essere perseguito con la massima fermezza, nel pieno rispetto delle leggi italiane.

I commenti

La destra sa solo porre offese a chiunque la pensi diversamente o pensa che chi critica sia di sinistra e basta..non pensa ai voti persi da votanti di destra per questa sua disposizione al neofascisno al manganello e decisione ora online un domani reale, nel suo DNA non ha la capacita6 di ascoltare critiche senza offendersi, va solo fuori di testa e offende....

Il meo - 14/11/2025 12:15

Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale finiscono spesso al centro del dibattito sul fascismo. Non è un caso: il partito discende da una tradizione politica che passa dal MSI ad Alleanza Nazionale fino all’attuale leadership. Le radici storiche esistono, non serve negarli per sembrare più puliti. Ma radici non significa rami uguali: nel corso dei decenni la linea politica si è spostata dall’eredità post-bellica a un nazional-conservatorismo più simile ai partiti di destra europei contemporanei.

La famosa fiamma nel simbolo è l’elemento più discusso: per alcuni è memoria storica innocua, per altri un richiamo intenzionale al passato. Da lì nasce la distanza tra fatti e percezioni. I detrattori vedono continuità ideologica, i sostenitori parlano di semplice tradizione partitica.

Gioventù Nazionale, la componente giovanile, mantiene spesso un’estetica più identitaria: slogan patriottici, grafica aggressiva, linguaggio duro e certosine ritualità da militanza “di strada”. Non è fascismo operativo, ma è fascino dell’immaginario. L’ordine, la disciplina, il mito della comunità compatta contro un mondo percepito come caotico sono temi che attraggono soprattutto i giovani che cercano appartenenza più che dottrina.

Sul piano istituzionale, però, la realtà è meno teatrale. Il partito non propone il ritorno alla dittatura, allo Stato corporativo o alla soppressione dei diritti democratici. Nessuna abolizione del Parlamento, nessuna legge razziale. Per quanto si possa discutere delle scelte politiche, non c’è un progetto di restaurazione del fascismo storico. Se ci fosse, Fratelli d’Italia non potrebbe nemmeno esistere legalmente: la Costituzione e la legge Scelba sono molto chiare.

Allora perché se ne parla ancora come se fossimo nel 1930? Perché la storia in Italia non è mai stata metabolizzata davvero. Perché il fascismo è ancora un simbolo identitario, un insulto, un’etichetta e una paura collettiva. Perché alcuni comportamenti di singoli militanti o amministratori finiscono sui giornali e tengono vivo il sospetto. E perché la memoria pubblica italiana vive di contrapposizioni emotive, non di analisi rigorosa.

La verità sta nel mezzo: non siamo davanti a un partito fascista mascherato, ma nemmeno a una realtà completamente sganciata dalle proprie origini. È un passaggio storico non ancora concluso, dove il passato pesa più del suo reale contenuto politico attuale.

Finché l’Italia non elaborerà quella storia in modo adulto, Fratelli d’Italia – e chiunque erediti quella tradizione – verrà sempre giudicato non solo per ciò che fa, ma per ciò che rappresenta nell’immaginario collettivo.

Non Piddino

Fratello del Mondo - 14/11/2025 10:55

Insulti zero argomenti. Quando hai qualcosa da dire sull’argomento rispondi, altrimenti stai solo confermando quello che ho scritto.

Fdp - 14/11/2025 10:46

Sono figlio di piadina ma forse anche di altro ma la verita6 è che un offesa a me non mi tange, so chi sono.Voi invece non lo sapete parlate di sicurezza mentre siete al governo nazionale e di Lucca.

Quindi pensate di essere opposizione, ruole che forse sarebbe più utile visto che criticate ed offendete pure voi stessi.

Ciao fratellino d'Italia.e mi raccomando

E mi raccomando
E mi raccomando

Si si si - 14/11/2025 10:44

A non renderti ridicolo, figlio di piddina?

Anonimo - 13/11/2025 23:32

Ho letto il comunicato sull’aggressione al capotreno. Giusto condannare la violenza, ci mancherebbe. Però c’è un dettaglio che ormai è impossibile ignorare: vi indignate solo quando l’aggressore è straniero. Puntualmente. Sempre.
Quando invece la violenza arriva da cittadini italiani e purtroppo gli episodi non mancano silenzio totale. Neanche una riga. Neanche una nota. Come se la violenza fosse scandalosa solo quando arriva “da fuori”.

Condannare un’aggressione è sacrosanto, ma farlo selettivamente è un’altra cosa: significa raccontare ai cittadini un mondo filtrato, non reale. E la sicurezza non si difende con la propaganda etnica, si difende chiamando le cose col loro nome: la violenza è violenza, chiunque la compia.

Se davvero vi sta a cuore la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, allora iniziate a condannare tutta la violenza, non solo quella che vi torna utile per ribadire un racconto identitario. Altrimenti sembra più una battaglia contro qualcuno che una battaglia per qualcosa.

Un lettore - 13/11/2025 19:23

E niente, la solidarietà di queste brave personcine va sempre e solo alle vittime di cittadini stranieri (e agli amichetti italiani poi accusati di sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti).
Perché se ti picchia, ti stupra o ti ammazza un italiano...va bene così, e avanti a testa alta!

anonimo - 13/11/2025 18:17

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