• 6 commenti
  • 10/12/2025 10:20

Un capolavoro!

(commento al post https://lavocedilucca.it/post/22735/la-pace-sabotata--zelensky--la-nato-e-l---europa-che-gioca-col-fuoco.php)


L'articolo è un capolavoro perché l'autore riesce a non scrivere mai la parola Russia! Se un alieno leggesse l'articolo suddetto dunque potrebbe pensare che il Signor Zelensky, assieme ad entità dette "NATO", "Europei" e "Occidente", abbia scatenato una qualche guerra assurda contro non si sa chi e che oggi giri il mondo sconfitto, ma continuando a mandare a morire i suoi soldati ed i suoi concittadini. Complimenti davvero all'autore per la preziosa opera di disinformazione. Comunque proviamo a rispondere, tanto per il dovere di provare a dire qualcosa di razionale di fronte ad argomentazioni propagandistiche. 1. La "guerra", se con tale espressione si intendono le azioni sul campo di battaglia è un successo enorme per l'Ucraina ed i suoi alleati e una sconfitta per la Russia, la quale dopo quattro anni di sforzi immani, una quantità enorme di mezzi e soldi persi e qualcosa come 800.000 soldati persi tra i morti, i feriti e mutilati ormai fuori combattimento e i prigionieri, non ha ancora raggiunto i suoi obbiettivi minimi. L'Ucraina, pur non avendo a disposizione tutte le armi necessarie ed in particolare quelle atte a colpire in profondità le linee di rifornimento nemiche, ha combattuto in modo efficace ed esiste ancora come stato indipendente su più del settanta per cento del suo territorio; questo non era scontato nel 2022 ed i propagandisti russi giuravano che l'Ucraina sarebbe crollata in pochi mesi. Questo non significa però che l'Ucraina abbia vinto essendo evidente che per vincere la guerra si deve essere più forti non solo sul piano militare, ma molto di più su quello politico ed economico. Oggi La Russia sta vincendo sul piano politico e questo soprattutto grazie all'Amministrazione USA. Ovviamente al fronte non è in atto alcun crollo, ma è evidente che tale crollo ci sarà quando il supporto logistico e satellitare USA all'Ucraina verrà meno. 2. Il Presidente dell'Ucraina, ovvero il Presidente di uno stato non sconfitto sul campo si trova oggi di fronte alle seguenti cose: - Un suo alleato decisivo gli propone di firmare un ultimatum di sconfitta - Lo stesso alleato agisce per danneggiare gli altri alleati, ovvero le nazioni europee che hanno supportato l'Ucraina in modo altrettanto decisivo di quanto gli USA non abbiano fatto. Mi pare logico che, in queste condizioni, ovvero di fronte ad un voltafaccia che si potrebbe ben definire un tradimento, il Presidente dell'Ucraina, prima di firmare la capitolazione del suo paese si consulti con gli alleati rimasti e questo non certo per il cinismo di far uccidere altra gente dai russi, bensì per il rispetto di chi è morto o è mutilato, ovvero di quelli che con grande valore hanno difeso la patria con tanta efficacia e coraggio. Prima di capitolare è evidente che si deve cercare in ogni modo, con l'aiuto di chi non ha tradito, di ottenere condizioni migliori di quelle, veramente umilianti, che il traditore Trump e la sua cricca di corrotti propongono. 3. La NATO non esiste più come alleanza politica, in quanto la nazione più potente tra quelle che la compongono non ha più unità di azione con la gran parte degli alleati. Continuare in questa barzelletta per cui la NATO sarebbe un agente politico è ridicolo 4. Il caso Cavo Dragone è stato tale solo in Italia. In nessun altro paese europeo se ne è parlato e solo in Italia, nazione in cui esiste una vera e propria isteria filorussa, si è gridato per le parole dell'ammiraglio, che altro non sono che parole ovvie. L'ammiraglio ha solo fatto notare che, di fronte a ripetuti attacchi ibridi russi è da tenere in conto che anche la NATO possa pianificare analoghi attacchi ibridi. Della serie, se mi prendono ripetutamente a schiaffi forse potrei anch'io dare uno schiaffo dello stesso tipo......dello stesso tipo, ovvero un sabotaggio informatico come quelli che i russi fanno, non il bombardamento a tappeto di San Pietroburgo. Ma nell'isterica Italia piena di sedicenti sovranisti, ma servi dei russi, si è strepitato come se l'ammiraglio avesse proposto di radere al suolo la Russia. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere. 5. Il cosiddetto "occidente" non ha puntato su un cavallo, ma è sotto attacco ed in fase di disfacimento. Il disfacimento è determinato dal crollo degli USA, ormai in mano ad una cricca di nazistoidi. Quando siamo di fronte ad un crollo è anche possibile che qualcuno provi a fare delle proposte per salvare la civiltà occidentale e quella europea; tale salvataggio, ammesso e non concesso sia possibile, passa obbligatoriamente da un accordo tra grandi nazioni europee, che preveda il fortissimo riarmo delle stesse. Come già detto però le armi non bastano, se manca una politica seria, per cui se l'Europa viaggia verso l'autodistruzione morale, sarà inutile anche il riarmo. Se, come accaduto in USA, il potere in Europa sarà consegnato a bande di traditori e di debosciati diventeremo Eurasia e saremo solo una colonia. Gli europei dovrebbero ragionare su questo, prima di votare per avventurieri e personaggi di alcun spessore 6. la ".....gente che non sa più cosa sarà della propria terra...." sono gli Ucraini, i quali sanno benissimo chi vuol prendere la propria terra. Quindi gli ucraini sanno che grazie al traditore Trump la loro terra sarà russa o schiava della Russia e loro stessi saranno schiavi. Per evitare questo hanno lottato e qualora dovessero cedere meritano l'onore della sconfitta e non di essere presi in giro da propagandisti di bassissima lega 7. La sconfitta per via politica di una parte non è una "pace sporca ed imperfetta", ma solo una sconfitta. Non esistono le paci sporche, ma solo accordi di compromesso credibili in cui entrambe le parti cedono qualcosa e in cui ci sono serie garanzie che la guerra non ricominci quasi subito. In questo caso la pace di compromesso sarebbe il chiudere la guerra sulla linea del fronte, il riconoscimento de facto, ma non de jure dei territori occupati alla Russia e un alleanza di garanzia per l'Ucraina. Dato che la NATO non esiste più sul piano politico e che gli USA non sono più capaci neanche di garantire se stessi, l'unica garanzia per l'Ucraina sarebbe un accordo di alleanza con una decina di stari europei, di cui almeno uno dotato di armi nucleari, che preveda l'automatica assistenza militare all'Ucraina in caso di una guerra di aggressione contro l'Ucraina stessa. Mi permetto di dubitare che esistano stati europei capaci di garantire l'Ucraina. Se non esistono le conseguenze sono queste: - la pace per la Russia non è che una tappa che potremmo denominare "seconda annessione del territorio ucraino", cui seguirà, senza dubbio la terza e definitiva annessione - Gli stati europei sono destinati a diventare colonie di qualcuno, in quanto incapaci di difendere i loro interessi strategici nel loro stesso continente. Se ci saranno stati europei capaci di garantire l'Ucraina senza il bisogno del permesso dei russi, permesso che non arriverà mai, allora l'Europa e la sua civiltà potranno sopravvivere, con buona pace dei sedicenti sovranisti che altro non sono che traditori.

I commenti

Non poteva mancare un nume della letteratura russa!! Qui lo scrittore di Jasnaja Poljana viene utilizzato per giustificare le azioni nientemeno che del nuovo profeta dell'impero russo, ovvero Vladimir Vladimirovich Putin!!! Peccato che Tolstoj abbia tirato le cuoia 115 anni fa, ovvero 42 anni prima della nascita dell'attuale capo russo. Premesso che Tolstoj era un aristocratico dell'impero russo e che aveva servito nell'esercito zarista durante le guerre imperialiste della metà del secolo XIX, non si sa cosa penserebbe delle cose di oggi, che sono lontanissime dal suo mondo. Suppongo la citazione sia da "Guerra e Pace", visto l'argomento, ma, perdoni, non me la ricordo!! Magari diciamo che chi si prende la responsabilità di cominciare una guerra farebbe bene a non attribuirne le cause ad altri, anche perché, con buona pace dei letterati russi, utilizzando la citazione di Tolstoj si potrebbe giustificare qualsiasi cosa, anche la guerra di Hitler alla Polonia.

Anonimo - 11/12/2025 01:24

Non poteva mancare il generale Mini, che ovviamente è stato tra quelli che hanno fatto passerella nella iper filorussa città di Lucca!

Fabio Mini glorifica i trionfi dell'armata russa fin dal 2022 e se le sue acute previsioni militari si fossero avverate oggi i carri armati di Putin girerebbero per la Moldavia e per la Transcarpazia!

Intanto leggiamoci un po' di controinformazione risalente al 2022:

https://www.ilfoglio.it/politica/2022/03/24/news/propaganda-pro-cremlino-lo-strano-caso-del-generale-mini-e-del-putiniano-maxi-3839501/

Per quanto riguarda poi il delirante articolo di Mini qui sotto incollato, esso vaneggia di una guerra offensiva che la NATO starebbe per lanciare contro la Russia. Boh! Io tale guerra non la vedo proprio. Per ora vedo la guerra della Russia all'Ucraina. Il futuro ci dirà se la fantasia di Mini si trasformerà in realtà. Per ora sappiamo che, in oltre 70 anni la NATO non ha fatto la guerra guerreggiata e offensiva alla Russia. Questo è un fatto. Per altro, visti i rapporti di forza nella NATO, una guerra offensiva alla Russia è impossibile senza che gli USA la vogliano. Veramente Mini pensa che Trump stia per dichiarare la guerra alla Russia?!?!?! Boh, siamo al limite dell'incommentabile.

Anonimo - 11/12/2025 01:07

Per ora non c'è uno stato invaso. Se gli USA invadessero il Venezuela, allora il Venezuela sarebbe invaso e gli USA invasori. Se vuol cercare un nesso tra USA/Venezuela e Russia/Ucraina, il nesso è il seguente:

Se gli USA riusciranno a consegnare l'Ucraina ai russi, in barba agli europei, allora la Russia lascerà che gli USA invadano il Venezuela, senza aiutare il Venezuela stesso, anche se a parole diranno che quello che gli USA fanno non va bene. Per cui, sostenere l'Ucraina equivale a sostenere perfino l'indipendenza del Venezuela e del suo dittatore. Calare le braghe sull'Ucraina equivale a dare il via all'operazione Venezuela per gli USA ed in seguito all'operazione Formosa (Taiwan) per la Cina. Spero tutto questo Le sia chiaro.

Anonimo - 11/12/2025 00:49

Il GENERALE MINI SPIEGA LA SITUAZIONE CHE …. NON E’ AFFATTO ROSEA

Spero che tutti abbiano seguito le vicende ucraine e capiscono come sia DELICATISSIMO, se non ASSURDO, affidare decisioni fondamentali per tutta Europa ad una banda di guerrafondai, con generali che in parte non vedono l’ora di mettersi alla prova in una guerra vera dimentichi che le guerre, soprattutto quella con la Russia, diventerebbe una guerra nucleare!! Si deve inoltre sempre ricordare i casi eclatanti di politici, anche di rilievo, trovati con paccate di banconote ottenute tramite la corruzione e disposti a vendere anche la propria madre per ottenere soldi dalle lobby del petrolio, dell’energia e delle armi. Oggi il Fatto Quotidiano sono riportati è riportato ricavi globali che ammontano a 679 miliardi di dollari (582 miliardi di euro), vale a dire un 5,9% in più, al netto dell’inflazione (Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) sui 100 produttori di armi al mondo). Cosa dite hanno soldi per la corruzione? E credete che non li usino?

ALTRO CHE “PROATTIVI” : SIAMO GIÀ IN GUERRA ANCHE SENZA PRETESTI

FABIO MINI – IL FATTO – 02.12.2025

Attenendomi alle dichiarazioni pubbliche del Comandante supremo della Nato, generale Cristopher Cavoli e sulla base della conoscenza della sintassi operativa, ho desunto che la Nato non solo in campo cyber, ma in tutti i sensi e domini, è già in guerra contro la Russia e attaccherà per prima. Sta già mobilitando le forze di tutti i Paesi per quella “difesa” che si dovrebbe realizzare con un attacco preventivo sulla Russia talmente devastante da impedirle perfino di rispondere. “Perché –dice Cavoli –se non ci riusciamo al primo colpo, ci aspetteranno 15 anni di guerra di logoramento”. In quest’ottica è inutile farsi delle illusioni. Qualcuno per conto nostro ha deciso che siamo in guerra e anche contro chi. Perdono così di valore tutti i distinguo di casa nostra e tutte le dichiarazioni ufficiali dei russi che non si sognano nemmeno di attaccare la Nato. A meno che... una decisione già presa nel 2022 e da allora in piena fase di strutturazione delle forze, anche nucleari, perseguita in barba alla fondamentale correzione di rotta imposta dal presidente Trump all ’Aja. Al termine del vertice Nato è stato ufficialmente dichiarato che non si considera la Russia una minaccia a breve termine (da ora a 3 anni), nemmeno a medio termine (da 3 a 10 anni) ma, proprio a volercela tirare, a lungo termine (oltre 10 anni). Tale dichiarazione è stata ignorata dai principali alleati e dalla Nato stessa che invece considerano la Russia come nemico permanente. A prescindere da cosa potrà succedere da qui a 3 o 10 anni e anche da ciò che accadrà all’Ucraina. Il Comitato militare è dominato dalle spinte antirusse e il nuovo chairman ha ricevuto dal predecessore il testimone nella staffetta pro armamenti e pro-guerra. Le osservazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone, nuovo chairman del Comitato Militare sulla possibilità d’attacco preventivo alla Russia si devono inquadrare in tale contesto. Ovviamente l’ammiraglio non s’è messo la feluca e dichiarato guerra. Anzi s’è mosso molto cautamente su un terreno scivoloso sapendo benissimo che in ambito Comitato Militare, come nel Consiglio Atlantico, non c’è affatto quel consenso necessario a passare da una difesa e una deterrenza a una difesa “proattiva”, che nel linguaggio degli ignari suona bene ma che in quello militare e soprattutto popolare significa solo attaccare per primi, in ogni campo. Sa bene che la guerra ibrida è tale anche perché connette tutte le forme disponibili. L’ambito cyber, al quale si riferisce, non è isolato dagli altri e non è detto che la risposta dell’avversario debba essere dello stesso tipo. I pretesti di guerra sembrano essere scollegati dalla guerra ma finiscono sempre per scatenarla. Il comandante del Maddox (l’unità militare Usa protagonista dell’episodio del Golfo del Tonchino, ndr) che entra nel panico per qualcosa che non è successo non sembra avere l’intenzione di scatenare l’escalation della guerra in Vietnam, ma qualcun altro ci ha pensato da solo. Non aspettava altro. L’esplicitazione dell’Ammiraglio ancorché moderata diventa tuttavia funzionale alla guerra già in corso e alla postura militare che la Nato ha già assunto. “Dovremmo agire in modo più aggressivo del nostro avversario”. Anche se sul piatto ci sono “questioni di quadro giuridico, di giurisdizione: chi lo farà?”. Già, quale organizzazione o nazione s’incaricherà d’attaccare per prima? E in ragione di quale minaccia concreta? E se il nemico ce l’avessimo in casa? La Nato sta facendo un gran baccano per presunti attacchi russi cyber, droni e sabotaggi. Tutte cose uscite dal manuale delle giovani marmotte anglo-ucraine. Cavo Dragone cita il successo dell’operazione Baltic Sentrynel Mar Baltico, dall’inizio della quale “non è successo nulla. Quindi significa che tale deterrenza sta funzionando”. Oppure che non erano russi i responsabili come non lo erano stati negli anni precedenti? Rispetto alla Russia, dice l’ammiraglio, la Nato “ha molti più vincoli a causa di etica, leggi e giurisdizioni”. Sarebbe vero se li rispettassimo. Che dire delle operazioni nei Balcani e altrove, illegali, illegittime, non provocate condotte dal 1990 in poi? “Dobbiamo analizzare come si ottiene la deterrenza: attraverso azioni di ritorsione o attraverso un attacco preventivo?”, si chiede l’Ammiraglio. Ce lo chiediamo tutti, ma è proprio vero che non ci siano alternative al contrattacco e all’attacco? Rendiamo seria la difesa Nato a partire dalla politica e dall’individuazione del nemico. Quello vero.

Df - 10/12/2025 11:45

«I responsabili di una guerra non sono solo quelli che l'hanno iniziata, ma anche coloro che l'hanno resa inevitabile» (Lev Tolstoj).

Francesca - 10/12/2025 11:43

Qui c'è uno Stato che invade e uno invaso..?

Nando - 10/12/2025 11:33

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